News 2023

[Jackie_83]

Nel mentre giunge la triste notizia della morte di Alberto Antonini

[groovestar]

Davvero una notizia brutta.
Lo ho tanto apprezzato come giornalista, e fui molto contento della sua nomina in seno alla Ferrari (e triste per il suo avvicendamento).
Negli anni successivi (troppo pochi, mannaggia) è stato un brillante commentatore, snocciolatore di aneddoti e, praticamente mai, una parola fuori posto (al limite qualche battuta sibillina, ma mai oltre il limite della decenza e buon gusto).

Mancherà molto. Un appassionato vero.

[Jackie_83]

Ho appreso che é morto ieri sera, poche ore dopo le esequie del padre che è mancato a inizio settimana...davvero strano il destino

Era anche nipote del famoso "Matitaccia" di Autosprint

Al di là del dispiacere personale, era una delle poche firme moderne che apprezzavo, leggevo sempre con piacere i suoi articoli su AS e ultimamente sul web... sapevo che aveva avuto problemi di salute, ma le notizie li davano come "superabili"

Purtroppo non era così

[gilles70]

A luglio aveva scritto che stava seguendo una terapia che avrebbe richiesto un po' di tempo. Inizialmente non pensavo fosse una cosa grave, ma poi sono passati diversi mesi senza avere sue notizie fino purtroppo a oggi. È sempre stato un piacere leggere i suoi articoli. Una grande persona. Ci mancherà tantissimo.

[Niki]

Non seguo nulla fuori della stagione per cui non sapevo di Antonini.
A me è sempre piaciuto poco, meglio dire affatto. Le sue dichiarazioni riguardo le porcate dei rossi mentre era al loro servizio erano ridicole, se non scandalose.
In italia c'è l'abitudine di santificare chiunque dopo la morte, mafiosi e terroristi inclusi.
Se un giornalista viene assunto da una Casa, come nel caso di Antonini, da aziende, tv, ed altro, significa due cose: o è scomodo o ha leccato bene.
Purtroppo i giornalisti seri si contano sulle dita della mano di un monco.
Detto questo mi è capitato forse un paio di volte di leggere un suo articolo dopo il servizio in rosso, ma ricordo praticamente zero.

[Jackie_83]

Infatti é stato l'unico a dire come andarono realmente le cose nel 2017/18...ovvero che la ferrari non era a livello della Mercedes e che Vettel c'entrava poco e niente

Ovviamente nessuna riga di cordoglio da Maranello

#essereferrari é solo quando fa comodo a loro

[Niki]

essereferrari è una bestemmia. Una presa in giro per i boccaloni che ci credono.
Sionisti infami, altro che essere ferrari

[gilles70]

Anche su formulapassion ha sempre raccontato i fatti come sono, venendo spesso criticato dai tifosi con i paraocchi. La carriera che ha avuto penso sia stata meritata e favorita dalle sue doti. Secondo me i giornalisti leccaculo sono altri, e seguono soprattutto il motomondiale.... Mi pare che Antonini parlasse correttamente 5 lingue. Insieme a Leo Turrini,Carlo Cavicchi e Paolo Ciccarone è stato uno dei miei giornalisti preferiti.

[Jackie_83]

Anche su formulapassion ha sempre raccontato i fatti come sono, venendo spesso criticato dai tifosi con i paraocchi. La carriera che ha avuto penso sia stata meritata e favorita dalle sue doti. Secondo me i giornalisti leccaculo sono altri, e seguono soprattutto il motomondiale.... Mi pare che Antonini parlasse correttamente 5 lingue. Insieme a Leo Turrini,Carlo Cavicchi e Paolo Ciccarone è stato uno dei miei giornalisti preferiti.

Concordo in toto (a parte Turrini che mi sta sulle pa**e come pochi) tra l'altro Antonini fu anche uno dei primissimi ad avanzare l' ipotesi della rottura del piantone sulla macchina di Senna a Imola

[gilles70]

Effettivamente Turrini si atteggia abbastanza da star, però nei suoi articoli generalmente arriva al dunque.

[Niki]

A parte Turrini che basta guardarlo in faccia per rendersi conto del personaggio, Cavicchi si sput..nò completamente anni fà in occasione dell'incidente di Kubica.
Dovrei averlo scritto all'epoca nel thread apposito, se c'è ancora.

[groovestar]

Sinceramente non ricordo particolari leccate di culo di Antonini, nè ai tempi di Autosprint, nè ai tempi di Sky.
Anzi in Sky fu sempre uno dei migliori e più puntuali commentatori, abile a bilanciare i facili entusiasmi di Vanzini ed a fare il proprio lavoro da giornalista.
Nemmeno in Ferrari ricordo nulla che possa gridare allo scandalo e che non rientrasse nel gioco delle parti che il ruolo di addetto stampa di una scuderia di Formula 1 prevede. Di porcate e pessime uscite, in passato, se ne ricordano parecchie.

L'impressione, dal 2019 in poi, è che pagò la guerra fra il lato ingegneristico (leggasi Binotto) e quello lealista (Arrivabene), vuoi forse perchè troppo vicino a Vettel.
I suoi articoli, affilati, ma mai caustici, raccontano una realtà che, all'epoca dei fatti, vedevano tutti, ma che doveva essere propagandata in modo diverso: una vettura nata bene si era involuta e, complice l'errore in Germania di Vettel e la dipartita di Marchionne, partì la resa dei conti per salvarsi il deretano e la campagna di denigrazione del pilota tedesco.
Fu gioco facile visto come Seb mandò a quel paese la stampa nostrana in Canada nel 2016 e le tante vedove di Alonso, che parlavano dell'assenza di talento del nuovo pilota e dei rimpianti verso l'asturiano.
In questo fu molto bravo a ripristinare la verità dei fatti ed a raccontare la banalità della situazione: Mercedes troppo più avanti della Ferrari.
Di più...dalle sue parole emerge chiaramente una realtà che spesso viene sottovalutata: la monoposto del 2017, figlia anche del lavoro del defenestrato Allison, era una vettura eccezionale dotata di un motore spompato. La sua erede, pur molto simile, venne rivista ed alleggerita di carico aerodinamico, rendendola meno prevedibile e più difficile, nel tentativo di inseguire la Mercedes (che, dal canto suo, aveva invece seguito i concetti della Ferrari!). Chi era il responsabile del progetto 2018? Direi che la risposta la sapete tutti...

Per me, i pessimi giornalisti ed i pessimi professionisti sono altri e, chiunque abbia lavorato con lui, racconta di un uomo che è arrivato alle posizioni di vertice del suo lavoro solo grazie alle proprie capacità.
E non è un caso che ampio è stato il cordoglio della stampa estera per la sua scomparsa.

[sundance76]

Antonini era molto competente, anche abbastanza di storia automobilistica.
I suoi due libri su gli anni di Vettel e di Schumacher in Ferrari sono molto interessanti, li consiglio.

L'unico appunto che potrei fargli è che fino a giugno '95 nei suoi articoli osannava alla grande Alesi, poi da luglio (annuncio dell'arrivo di Schumacher in Ferrari) di colpo lo denigrò pesantemente e costantemente, anche quando non c'era nessun motivo, per tutta la fine del periodo Ferrari e il biennio in Benetton, fino al gennaio '98. Poi di colpo commentava le sue performance in Sauber (a motore Ferrari) scrivendo "il solito superlativo Alesi". O magari non trovai molto eleganti le sue frasi durante i capovolgimenti di fronte del mondiale '98, quando scriveva: "questo campionato si apre e si chiude con lo stesso ritmo della cerniera di Bill Clinton".

[groovestar]

Dovrei rileggermeli, sono tutti in cantina quegli articoli.

Certamente Alesí, dall'annuncio di Schumacher, divenne estremamente polemico ed andò in rotta con tutto l'ambiente Ferrari.

Sinceramente non ricordo se ci fu un veto di Schumacher su Jean o viceversa non accettò un ruolo di secondo piano.
Per certo ricordo che Berger non aveva la minima intenzione di ridimensionare il proprio status, anche se dava l'impressione di tirare i remi in barca in quel 1995.

[Niki]

Antonini era molto competente, anche abbastanza di storia automobilistica.
I suoi due libri su gli anni di Vettel e di Schumacher in Ferrari sono molto interessanti, li consiglio.

L'unico appunto che potrei fargli è che fino a giugno '95 nei suoi articoli osannava alla grande Alesi, poi da luglio (annuncio dell'arrivo di Schumacher in Ferrari) di colpo lo denigrò pesantemente e costantemente, anche quando non c'era nessun motivo, per tutta la fine del periodo Ferrari e il biennio in Benetton, fino al gennaio '98. Poi di colpo commentava le sue performance in Sauber (a motore Ferrari) scrivendo "il solito superlativo Alesi". O magari non trovai molto eleganti le sue frasi durante i capovolgimenti di fronte del mondiale '98, quando scriveva: "questo campionato si apre e si chiude con lo stesso ritmo della cerniera di Bill Clinton".

Il cambiare casacca come il vento è nel dna italiota. D'altronde gli italioti non hanno mai terminato una guerra al fianco degli stessi con i quali l'avevano inziata.