Niki ha scritto:Con te sono sempre d'accordo, ma ora vado controcorrente. Almeno in parte.
Solo che si tratta di un discorso che esula totalmente dal punto di vista sportivo.
E' prima politico, poi sociale.
I Paesi che hai nominato sono feccia, ed è un punto fermo. Non so se autosprint abbia usato il termine stato-canaglia, ma lo stato-canaglia per eccellenza, non solo: lo stato terrorista mondiale per eccellenza è uno solo, l'america. Meglio, gli stati uniti d'america. Con l'inghilterra. O anche l'inghilterra con gli stati uniti, coadiuvati da israele che è messo dove è messo per ragioni chiare, vedi varie interviste a Noam Chomsky.
La Formula 1, almeno quella moderna, per moderna intendo dai '70 in poi, è sempre stata un ambientaccio fetido. Proprietaria prima di un criminale inglese, poi di criminali americani passando, se ricordo bene, per arabi.
Ma non è la sola. Vedi cosa è successo nel calcio, altro ambiente fetido praticamente dallo stesso periodo, in occasione degli ultimi mondiali comperati dal Qatar tramite quel cancro che è la comunità europea.
Non leggo autosprint da secoli, tranne qualche articolo messo qui ogni tanto, ma non so se si sono mai lamentati per il fatto che appartenesse ad un mafioso, o che l'abbiano presa gli americani per farne un circo più di quello che era, e così via dicendo.
L'ho scritto anni fà in occasione della prima gara di formula e qui a roma che andai a vedere. Appena metti piede in quell'ambiente, e la formula e NON è la formula 1, ti rendi conto di essere su un altro pianeta, negativamente parlando, popolato di gente che è al di fuori (leggi al di sopra) di tutto e tutti i comuni mortali.
Per cui Paesi mediorientali o altri, è il bue che dice cornuto all'asino.
La F1 ormai è un brand, non è uno sport.
Si comporta esattamente come una qualsiasi grossa multinazionale e come essa è un microcosmo distillato di tutto quanto fa schifo nel mondo.
Qualche miliardario che si arricchisce facendo girare in auto suo figlio e i figli di qualche suo amico, isolato dalla vita del resto del pianeta, con un controllo totale dei media che lavorano dentro e attorno; un sistema basato unicamente sull'avidità mentre vengono fatti grossi proclami di impegni a livello sociale, ambientale e politico che sono nei fatti costantemente violati, con un controllo totale della narrativa.
La Formula 1 dovrebbe essere come le olimpiadi, invece è gestita esattamente come la FIFA.
Tutti i numeri legati ad essa in questo momento sono gonfiati da serie TV, conteggi di fan fasulli, like e soldi che arrivano da persone e località non chiare.
I casi sono 2: o la trasformazione in un sistema simil-calcistico si completerà totalmente, diventando uno show settimanale che attrae miliardi di persone che tifano, guardano e pagano senza capire piu' nemmeno il perchè, oppure prima o poi imploderà, sotto il peso del cambiamento che sarà necessario, quando gli investitori troveranno qualcosa di piu' profittevole con cui giocare.