da groovestar » 09/06/2021, 9:25
Ma alla fine ci può anche stare.
Basta guardarsi attorno e si vedono sportivi che diventano, ad un certo punto, più personaggi e cartelloni pubblicitari ambulanti, che davvero uomini di sport.
Se lui si trova a suo agio e ne trova vantaggi, ben venga, cioè, chi siamo noi per esprimere giudizi.
Certo, la sua aura da campione zen, asceta, attento alle discriminazioni ed all'ambiente, crolla platealmente nel momento in cui le cose non girano per il verso giusto, ed allora torna ad essere il piantagrane che è sempre stato, quello per intenderci che postava le foto della telemetria quando le prendeva da Button (una bella coppia di assi, guardando in retrospettiva, con un Jenson che dovrebbe essere davvero rivalutato, dato che è stato forte l'unico, assieme ad Alonso, a mettere Lewis davvero a disagio).
Il problema è quando si vuole traslare quest'aura da personaggio da film nel mondo delle corse, per dipingerlo per quello che non è, anche quando veleggia per uno sciapo terzo posto (ho trovato ridicoli i panegirici su quanto fosse un campione, paragonandolo ad un Bottas in enorme difficoltà di assetto e di morale).
Perchè lo sport non fa mai sconti, e quando ti cali la visiera, resta solo l'aspetto agonistico.
E resta un pilota che nei momenti di difficoltà fa la minchiata...
Le vittorie a carrettate hanno dissuaso molti che fosse cambiato, ma secondo me resta il pilota del 2007 che la piazza negli unici 10 metri di ghiaia di un circuito, che litiga con Massa in una stagione storta, che chiama le penalità quando deve alzare il piede, che taglia la linea dei box e la fa franca, che mette a muro Ricciardo e la fa franca, che la spalma a muro nel giorno delle celebrazioni delle frecce d'argento in modo barbaro o che pressato da Verstappen la perde, salvo poi spingerlo oltre i track limits (babbei in Redbull a restituire una posizione, alla luce del casino che hanno creato loro sulle ali).
Il più delle volte Hamilton, sotto pressione, va in difficoltà e fa la *****.
Nè più e nè meno degli altri piloti e degli altri campioni.
Come Vettel, Raikkonen ed Alonso.
Ha vinto tanto, ed il più delle volte ha meritato tanto, ma l'errore non è quello di essersi creato un personaggio, ma l'esser riuscito a vendere a chiunque una realtà che è solo facciata.
Per questo Russell deve stare lontano dalla Mercedes, sia mai che l'inglese gli faccia qualche scherzo birbante.
Hamilton è comodo nella sua posizione, ma la colpa di tutto questo è di chi ha abboccato a questa immagine, non del pilota.
Concludendo su Senna.
Ayrton era un uomo che viaggiava con la corazza di un duro.
Lui era famelico, lui era un cattolico devoto, lui credeva davvero nel proprio diritto di vincere.
Ma lontano dalle telecamere, dai taccuini, Ayrton era un ragazzo generoso, scherzoso e benvoluto da molti (salvo forse da Mansell, con cui proprio non quagliava, e Piquet).
Senti gli aneddoti di Berger, di Martini, di Comas e comprendi che fuori dal campo di gara, il brasiliano fosse un uomo comune.
Lo stesso Prost racconta della metamorfosi e del piacere di scoprire l'Ayrton uomo.
Sostanzialmente era una persona contraddittoria che, per assecondare la propria ambizione, viveva la vita con due volti diversi, ma nel profondo, restava un bravo ragazzo.
Hamilton non si potrà mai avvicinare a tutto questo, per il semplice fatto che, a mio avviso, manca dell'amore e della passione di Ayrton per questo sport.