da groovestar » 11/12/2020, 9:51
78 gare in Mercedes e 9 vittorie.
Nello stesso arco temporale Hamiton ha vinto 42 gare.
A confronto col predecessore, Rosberg in 61 gare vinse 20 volte, contro le 31 di Hamilton.
Nell'unica gara al fianco di Russell, Bottas spreca una pole, a momenti si fa sopravanzare da altre 3 vetture, arriva prima di una VSC ad un gap di 8 secondi dal leader della gara, recuperandone 3 grazie a questo astruso meccanismo.
Va bene che le statistiche non dicano tutto, però mi sembra che il confronto di Bottas rispetto a tutti i piloti che hanno guidato una Mercedes nell'epoca ibrida sia ampiamente deficitario.
Questa stagione poi...si è mostrato consistente unicamente nella prima gara, inanellando poi prestazioni a tratti sconcertanti, dimostrando spesso di non essere in grado nemmeno di garantire il risultato minimo che ci si aspetta dal secondo pilota Mercedes (che è arrivare secondo, compito che a Rosberg riusciva quasi sempre in scioltezza). Gli ultimi 3 gran premi infine sono stati un vero disastro per lui.
Una cosa è certa: non possiamo certamente utilizzare Bottas per misurare il talento di Hamilton dato che mi sembra abbastanza chiaro che i due piloti appartengano a categorie differenti.
Al pari, ridimensionerei anche il mito di Hamilton.
Oramai è impossibile dire che i meriti di questo lustro di vittorie debbano essere ascritti in massima parte ad un pilota che ha elevato un team grazie alle sue capacità di guida, perchè - oggi come oggi - qualsiasi pilota con il DNA da vincente, potrebbe replicare le prestazioni dell'inglese.
Sicuramente Vettel, Leclerc, Verstappen, Russell, Ricciardo e Norris potrebbero portare a termine un lavoro non molto diverso da quello di Hamilton, soprattutto se affiancati da un Bottas.
Comprendo in questa prospettiva la voglia dell'inglese di riprendersi immediatamente la monoposto.
Sia mai che certi dubbi diventino certezze, perchè una vittoria di Russell dimostrerebbe che anche l'ultimo pilota in griglia è in grado di vincere con quella vettura.
Concludo dicendo un'ultima cosa: lo scorso anno abbiamo dato per finito e patetico Robert Kubica, che prendeva distacchi siderali da Russell. Al netto di una certa disparità di trattamento, in molti commentatori dovrebbero rivedere l'opinione sul polacco che, a conti fatti, ha dimostrato di poter lottare (in gara quantomeno) contro uno che, ad oggi, viene indicato come un futuro campione.