da groovestar » 10/08/2020, 11:31
Peso che l'assenza di un manager abbia condizionato l'avventura ferrarista di Vettel, che pensava di trovare ponti d'oro ed entusiasmo a Maranello.
Troppe voci, troppe indiscrezioni verso la stampa, che ha osato sfidare a Montreal 2016 difendendo il team, reo dell'ennesimo errore strategico.
Basti vedere l'opposto trattamento riservato a Leclerc.
Non obbedisce in Bahrain ad un esplicito ordine di scuderia. Eh, ma era più veloce (e nessun provvedimento).
Va a muro a Baku. Eh...era la voglia di spingere (vanificando una possibile pole).
Incidente a Monaco. Eh, ma il team ha fatto casino il giorno prima, però avete visto che sorpassi?
Uscita in Germania. Eh, ma pioveva (Vettel arriva secondo partendo ultimo).
Qualifiche di Monza. Eh...ma ha l'istinto del Killer tipico dei veri campioni.
Gp di Singapore. Eh ma Vettel ha vinto solo perchè lo hanno fregato sulla strategia.
Gp di Sochi. Eh ma Vettel doveva farlo passare SUBITO.
Gp del Brasile. Eh ma Vettel doveva farlo passare, e l'ha buttato fuori (eppure Leclerc questa abitudine di stringere l'avversario ad intimidirlo non se la leva).
Gp di Stiria. Eh forse Leclerc è stato precipitoso, ma ha chiesto scusa...
Ebbene, come vi sentireste voi, nel cercare di fare il vostro lavoro, se foste messi brutalmente di fronte a questa indubbia disparità di trattamento e di percezione.
Ne uscireste demoliti.
Avreste la consapevolezza che a te non viene perdonato niente, mentre al tuo compagno di box vengono elargiti elogi anche quando sbaglia in modo clamoroso.
L'assurdità del trattamento riservato a Vettel ha raggiunto l'apice quando, ad un anno di distanza, si ripete un errore, ma con un diverso pilota.
Nessuno - giustamente - gettò la croce su Leclerc, ma Vettel venne massacrato ed accusato di essere un pilota finito, che aveva perso il mondiale prima ancora di metà stagione.
Per me è davvero evidente come, già da inizio 2018 (o forse fine 2017, dopo il disastro di Singapore) qualcuno lo volesse fuori.
E facendo nomi e cognomi: Mattia Binotto ed i collaboratori a lui legati.
Marchionne ha difeso il team, Arrivabene il pilota, ma morto il presidente, liberi tutti.
Continuo a dire che lo sfogo di Suzuka 2018 di Arrivabene, quando accusò il lato ingegneristico del box di non capire una mazza dopo l'ennesima ridicola prestazione sotto l'acqua, è emblematico di questa atmosfera e di una guerra che ha visto un vincitore di tappa, ma tanti, tantissimi caduti.
Arrivabene non era un mostro di simpatia, ma sapeva che una parte del team remava contro, cercando di coprire le proprie magagne.
Facile dare addosso al pilota, quando commetti errori tattici, tecnici e, soprattutto, sbagli gli aggiornamenti (nel 2018 la Ferrari tornò a vincere quando rimontò le specifiche di inizio stagione, una roba al limite del dilettantesco).
Vettel ha le sue colpe, prima fra tutte quella di non avere un carattere troppo forte e, probabilmente, il carisma per andare in prima persona a pretendere rispetto e risultati, ma le colpe del team Ferrari sono sotto gli occhi di tutti.
La gestione Binotto è un fallimento totale.
Le vetture realizzate sotto il suo totale controllo sono un fiasco.
La gestione politica è farraginosa.
Ed alla luce di tutto questo, ovvio che saranno tanti gli applausi per Leclerc che, invece di pretendere il giusto plauso per una performance frutto solo del suo talento, carica il team come se avesse vinto, ringraziando i ragazzi (ma aggiungendo un preoccupante "non so perchè eravamo così veloci" roba assurda!).
Forse il vero limite di Vettel rispetto a Leclerc è quello di esser cresciuto come pilota di punta di una filiera come quella Redbull che lo ha messo sempre nelle migliori condizioni, senza dover pensare a troppa politica, mentre Leclerc è cresciuto facendosi strada da se, con l'aiuto di un manager scafato e sapendo alla perfezione come doversi vendere e come ammiccare alla folla ed alla stampa.
E questo fa la differenza in un team umorale con sede in un paese umorale con una stampa umorale.
Al netto di un talento di guida che, per entrambi i piloti, è ai massimi livelli.