Che poi, di base sono anche un estimatore di Leclerc, ma due cose non mi piacciono affatto del personaggio.
1. Che venga visto, dipinto e venduto come il messia ed il faro di una intera scuderia, per le prossime generazioni: è un ragazzo molto veloce, addirittura simpatico (è divertente seguire le sue scorribande virtuali con Albon) ma venderlo come un incrocio fra Senna e Villeneuve, ce ne passa.
2. L'atteggiamento ipocrita da ragazzo che "deve ancora imparare molto" ma già dalla prima gara pretende di imporre la sua linea e che, non appena ne trova l'occasione, disattende le direttive del muretto mettendo il suo prima del risultato di squadra. Il classico atteggiamento di chi sa di avere il culo parato (non ricordo polemiche per il sorpasso in Bahrain, ma ne ricordo di per la mancata restituzione della posizione a Sochi).
Sono situazioni che rendono un pilota estremamente antipatico (ma va da sé che i risultati positivi cancellano le antipatie) ma soprattutto trasformano una bella storia in un brutto e ridicolo prodotto mediatico.
Ma questo sarebbe il meno, dato che avrebbero potuto, con un po' più di trasparenza, trattenere Vettel anche con una decurtazione sull'ingaggio, gestendo la rivalità.
Tuttavia è stato deciso di cacciare un pilota diventato troppo ingombrante.
Perché sfido chiunque ad affermare che Sainz valga Vettel e che Sainz, possa lottare con un Hamilton.
Ma ripeto nuovamente: il problema non è nei piloti, ma nella gestione.
Fino al 2019 si è potuto contare sullo slancio di essere la seconda forza, ma in questo 2020 pare che la Ferrari debba lottare con la Racing Point per il quarto posto.
E dopo quanto sta emergendo per gli exploit di metà 2019, mi sembra di poter dire che il vero problema della Ferrari sia nel manico ed in un reparto tecnico non all'altezza della situazione.
Forse meglio così per Vettel, chiamarsi fuori prima che arrivi la tempesta.
Come fece Prost nel 91.