Concordo, una censura ridicola ed eccessiva che ha lasciato per ore gli appassionati nel dubbio sulla dinamica dell'evento.
In un mondo cui siamo abituati a vedere le peggiori violenze o nefandezze, le peggiori volgarità, viene vietata la diffusione delle immagini di un incidente.
Non dico i soccorsi od i dettagli della Dallara con la fiancata sbriciolata, ma la mera riproposizione delle immagini.
Di cosa si ha paura, di mostrare le conseguenze delle velocità estreme e ricordare a tutti che le auto e gli uomini non sono indistruttibili?
Sinceramente il post Senna ha portato ad una anestetizzazione collettiva e all'artificiale percezione di una sicurezza infallibile.
Questo atteggiamento non è diverso rispetto a quello del 1994, benché le basi di partenza siano diametralmente opposte.
Siamo di fronte ad un incidente di gara con esiti fatali e con gravissime conseguenze anche per un altro pilota.
Se per Bianchi si poteva invocare la superficialità in certe procedure ed alla coincidenza, questo incidente ci ricorda che il rischio non può essere eliminato, nonostante le vie di fuga, la sicurezza passiva ed i soccorsi immediati.
Penso che la paura dei padroni sia che da casa ci si renda conto che non è un gioco, non è uno spettacolo, ma qualcosa di potenzialmente letale.
Che tanti giovanissimi che non potrebbero nemmeno bere una birra o guidare, sfidano la sorte.
La paura che forse, viste le conseguenze, la sì smetta di spendere soldi per qualcosa che uccide malamente i nostri figli.
Per 25 anni abbiamo avuto tanta fortuna e tante tragedie scampate, ma la verità è che fra 2 ore potremmo rivivere qualcosa di simile, nonostante gli sforzi immani per rendere tutto asettico e sicuro.
Il Motorsport, come la vita, è pericolo.
Basta ipocrisie ed onore a chi non è più qui.