Powerslide ha scritto:Tra le varie opinioni che si sono sentite, quella che a mio parere non sta in piedi è che Hamilton potesse scegliere un'altra traiettoria. Un'amenità che mi stupisce sia uscita dalla bocca di Jacques Villeneuve.
Inutile anche stigmatizzare il comportamento di Toto Wolff che subito si appella ai dispensatori della giustizia sportiva per ottenere la penalità: è pagato dalla MB anche per quello.
Diverso invece il piagnisteo via radio di Hamilton, ma che ci volete fare: i piloti d'allevamento sono formati così ed è inutile prendersela con loro.
Ciò detto la penalizzazione di Vettel è una boiata pazzesca: ha creato un danno all'avversario, ma non l'ha fatto apposta. Poteva rientrare in pista in modo più circospetto? Certo che poteva, ma sarebbe stata una cosa contronatura che non si può pretendere.
Io non faccio testo perché vengo da un'altra epoca in cui, per non lasciare troppa interpretazione a chi doveva giudicare lo si metteva nella condizione di non dover giudicare: chi è davanti fa ciò che vuole e chi è dietro si adegua, senza tante storie sullo spazio da lasciare o sui cambi di traiettoria. A quell'epoca però esisteva una sola penalizzazione: l'esclusione dalla gara e, a volte, anche ad un po' di gare successive.
Oggi non si può più per svariati motivi, la maggior parte di natura economica e di opportunità politica. Però l'obiezione che si sente sempre fare è che le regole servano alla sicurezza perché negli anni fino agli '80 in pista si moriva.
E' da ieri sera che ci penso, ma non riescono a venirmi in mente lutti in F1 dovuti a scorrettezze tra piloti. Forse in Endurance con l'incidente Bellof – Ickx o in F2 tra Regazzoni ed un pilota di cui al momento mi sfugge il nome, ma in F1 no.
Qualcuno ne ricorda?
Hamilton ha ammesso che, a parti invertite, si sarebbe comportato nel medesimo modo.
Ergo, guardando da una posizione privilegiata, sapeva benissimo che Vettel avrebbe cercato di tenere la traiettoria a tagliare verso l'esterno e, nonostante ciò, ha cercato di passare in uno spazio impossibile.
Ma ci sta, è pagato per tentarci, tuttavia non ci sta - come detto - lamentarsi.
O meglio, non ci sta lamentarsi di aver dovuto alzare il piede per evitare il contatto.
Hamilton non è stato sprovveduto e, conosendo le intenzioni del suo avversario, ha desistito dalla sua azione, che avrebbe provocato un incidente.
Una cosa del genere non andrebbe nemmeno valutata, se non come incidente di gara (se di incidente si può parlare, dato che nemmeno si sono sfiorati).
La cosa ridicola è che la colpa di Vettel sarebbe nell'aver girato verso destra per progettere il lato scoperto ed impedire il sorpasso, lasciando così scivolare la vettura verso l'esterno, ed aver così costretto Hamilton ad andare fuori pista (poteva in ogni caso restare accodato a Vettel ed attaccarlo alla curva successica) e, soprattutto, averlo obbligato ad alzare il piede.
Il che, se si parla di corse, non ha il minimo di senso.
In poche parole il leader della corsa, una volta uscito di pista, una volta riottenuto il controllo e visto che vi era Hamilton in avvicinamento, avrebbe dovuto restare a centro curva, lasciando lo spazio ad Hamilton per sopravanzarlo.
Se entriamo in questo ordine di idee è la fine di tutto.
E' stato un momento intenso con una chiusura cattiva, ma non di questa gran pericolosità, visto lo spazio - pur anche sul cordolo - lasciato a disposizione ad Hamilton.
La cosa peggiore è che abbiamo visto manovre ben più pericolose passare inosservate.
E se si deve dire che "le regole sono regole" sarebbe interessante sapere le ragioni per cui Hamilton non è stato penalizzato a Monaco 2016 o in Germania 2018...