Abbiamo fatto finta di non saperlo anche se lo sapevamo tutti, al massimo ce lo nascondevamo.
Quando Ocon ha fatto passare Hamilton in modo clamoroso abbiamo un po' storto il naso ed abbiamo subito cercato giustificazioni per salvaguardare i nostri sogni: non è con lui che bisogna combattere, inutile mettersi a fare una guerra inutile rischiando un ottimo piazzamento ecc. ecc.
Poi le interviste del dopo gara ed ecco, beata gioventù, che il ragazzino candidamente ammette che lui è uomo Mercedes e che gli ordini gli arrivano dal boss. Della FI o della MB verrebbe da chiedersi? Inutile però farsi questa domanda: il boss della FI è un ricercato che non può uscire dal Regno Unito senza incorrere in arresto immediato. E' della scorsa settimana poi la notizia che la MB è entrata nel capitale della FI.
Tutto perfetto tranne un particolare: i giochi di squadra non sono ammessi al di fuori della propria squadra.
Inutile dire che RB e TR sono nella stessa situazione e che la Ferrari troverà presto nella AlfaRomeo-Sauber la sua seconda squadra. Quello che non funziona è l'etica sportiva, far cioè credere che vi siano 10 squadre e 20 piloti in lotta tra loro.
E sarà sempre così finchè ci si intestardirà a far correre squadre che non hanno più alcuna identità. Sarebbe molto meglio che queste diventassero scuderie che fanno correre le macchine dei grandi costruttori. Così come in MotoGP.
E sennò facciamo finta di niente per conservare una pluralità fasulla (forse conveniente per vendere meglio il prodotto) e continuiamo a prenderci per i fondelli.
Comunque il caso di oggi è talmente eclatante che non verrà preso alcun provvedimento: meglio accanirsi sulla Williams per aver montato in griglia una ruota con 7 sec di ritardo.
(Non sono certo sia andata proprio così, ma il paragone regge )