da groovestar » 13/03/2018, 9:20
Su Gilles tante storie sono divenute leggenda, vuoi anche per la volontà di Ferrari di dimostrare che un signor nessuno potesse vincere al pari di Lauda.
La verità vera è che Gilles non era un signor nessuno, ma il pilota d'oltre oceano su cui puntare.
Un pilota che era nella lista di molti top team.
La verità ancor più vera è che la Ferrari fu più lesta della McLaren nell'accaparrarsi il giovane Gilles, in quanto - già dal 1977 - la McLaren non poteva offrirgli un posto da titolare in quanto aveva già sotto contratto un certo Tambay (il pilota europeo del futuro, per l'epoca).
Poi va bene perpetrare il mito, ma Gilles era già una sensazione in Can Am ed in Formula Atlantic, ed il suo approdo in F1 era già scritto.
Però la sua era una bellissima storia figlia di quei tempi in cui le informazioni erano frammentarie.
Oggi sarebbe difficile non l'approdo nel circus (perché chi ha talento ci arriva), quanto piuttosto crearne il mito: oggi saremmo in grado di conoscere vita morte e miracoli del Canadese, parleremmo di supporto Marlboro e diremmo che è un pilota allevato dalla McLaren e scippato dalla Ferrari.
I tempi cambiano anche nella comunicazione. E quella fu una gran trovata di Ferrari, che in ogni caso, mise alla prova Cheever e De Angelis prima di confermare Gilles come seconda guida (ed evidentemente entrambi persero il confronto, complice anche la vittoria canadese di fine 1978).
Ciò detto, ci va come aggiunto, tanta fortuna: Schumacher debuttò per caso e, nella sfortuna del suo ritiro prematuro, ebbe la fortuna di mantenere forte l'impressione della sua velocità sul giro singolo (anche se tanti dimenticano la grande prestazione di De Cesaris, a dimostrare che la Jordan volava a Spa). Avesse magari terminato la gara dietro al proprio compagno di scuderia, forse non avrebbe destato tanto interesse.
Giovinazzi ha avuto in tal senso la fortuna di debuttare in Sauber, ma in qualifica in Australia sciupò nell'ultimo settore un giro che lo avrebbe portato nel q2 (salvo poi riprendersi in gara) ed in Cina sappiamo cosa accadde.
Certo, due gare sono davvero poche, ma ha destato l'impressione di un pilota veloce ed emotivo.
Non abbastanza per insidiare il posto ad un pilota che ha demolito la F2.
E, con tutta la stima che ho per Giovinazzi (che spero possa tornare presto e dimostrare tutto il suo potenziale) ha mostrato davvero troppo poco per ambire a soffiare il posto al poleman di Montecarlo.
Poi accidenti...non è riuscito a convincere la Sauber di valere più di Ericsson...
Un top team, nell'epoca delle PU e dell'affidabilità al 100% delle gare, non può più permettersi di correre rischi, soprattutto se corre per il mondiale.
Non lo ha fatto la Mercedes, che aveva un terzo pilota eccezionale, che ha preferito la abulica costanza di Bottas, ed era in una posizione di pieno controllo.
Non lo può fare la Ferrari, che non può permettersi di perdere un solo punto.