Come detto sopra, effettivamente i regolamenti hanno imposto solo le misure degli sbalzi anteriore e posteriore. Ciò naturalmente è legato alle norme delle ali.
Il passo invece è sempre stato libero.
E questo è aumentato progressivamente negli anni.
Storicamente parlando un certo incremento delle lunghezze si era verificato con l'introduzione delle minigonne per lo sfruttamento dell'effetto venturi.
Pur senza esagerazioni, le monoposto cominciarono ad essere più lunghe, chi più chi meno.
Inoltre questo ha coinciso con l'arrivo del Turbo.
La Renault RE20 appariva molto lunga. Questo probabilmente era collegato non tanto con l'idea di aumentare i pontoni laterali, quanto piuttosto per le maggiori esigenze del serbatoio e dell'accessoristica (il motore di per sè era più compato).
Si tratta tuttavia di aumenti di lunghezza tutto sommato non esagerati e non generalizzati.
Con l'abolizione delle minigonne e l'introduzione del fondo piatto le monoposto tornarono "corte".
Nel 1988 venne imposto il posizionamento della pedaliera entro l'asse anteriore per le monoposto "aspirate".
I progettisti "dovettero" lavorare per contenere al meglio l'allungamento anteriore del telaio (!) cercando di compensare in qualche modo.
Pazzesco visto con gli occhi attuali, se vogliamo.
Eppure si era abbastanza già capito che la superficie del fondo contribuiva a creare downforce.
Infatti nel 1983 con l'imposizione del fondo piatto le conformazioni dei pontoni laterali delle monoposto erano per così dire, suddivise in tre "fasce"
C'è che aveva optato per ridurli a zero o quasi (Ligier, Brabham), c'è chi li aveva mantenuti estesi (Mclaren, Alfa Romeo, Lotus), c'è chi era su una via di mezzo (Williams, Tyrrell).
Ma poi si era visto come pontoni lunghi (e quindi maggiore superficie del fondo) erano più redditizi perchè aumentavano l'efficacia dell'estrattore.
Mclaren Mp4/2 docet. Anche perchè Barnard introdusse il restringimento al posteriore detto "a bottiglia di coca cola".
E non solo...
anche con "trucchetti" che testimoniano comunque l'importanza di questo "lavoro" inferiore.
In ogni caso si voleva coniugare l'importanza di una ampia superficie inferiore, con un passo comunque contenuto per non perdere di maneggevolezza.
Siamo quindi al 1986 e il discorso sulla pedaliera, che ha costretto i progettisti ad allungare la parte anteriore del telaio. Questione di pochi centimetri in ogni caso.
Negli anni successivi i progettisti hanno lavorato molto per regimentare i flussi nella zona attorno alle ruote anteriori. In questa importantissima area sono stati introdotti deflettori e alette a bizzeffe, ma si è anche operato "allontanando" le fiancate dalle ruote anteriori.
Se confrontiamo le monoposto del periodo 1995/96 si nota come la distanza tra ruote e fiancate è molto maggiore rispetto a cinque anni prima.
Tuttavia l'aumento del passo, se pure si è avuto, è stato compensato in parte con il compattamento delle fiancate.
Negli anni 2000 si nota invece un lavoro notevole (c'è sempre stato, sia chiaro) al posteriore per migliorare sempre più la gestione dei flussi nell'area davanti alle ruote posteriori.
Intorno al 1995/96 questa zona era abbastanza "pulita", salvo la cura del restringimento della "coca cola", poi cominciarono ad apparire piccole alette e infine grossi deflettori che all'epoca ricordavano le vetture Indy (Williams Fw24).
Nel frattempo , pur lavorando nel compattamento dei cambi e dei pacchetti radianti, anche posteriormente le ruote si allontanarono progressivamente. Proprio per rendere più stretta la "coca cola" e scorrevole l'andamento dei flussi attorno al cambio e verso l'ala posteriore.
Anche nel delirio di alette e deflettori... e alla loro sparizione.
E il passo, centimetro per centimetro...
...si piega, anzi si "allunga" al volere degli aerodinamici.