Rovert ha scritto:groovestar ha scritto:
In ogni caso, ad essere davvero onesti, vi è solo un sito che ha l'andazzo quasi scientifico di prendersela con i piloti Ferrari, con una campagna in atto da più di un anno.
Io non sono così convinto che la Ferrari abbia una vettura così superiore alla Mercedes..... i
Premetto che non ho capito di quale sito parliate... Ma son d'accordo che l'asturiano è ancora amato in Italia. Nonostante gli sfracelli che ha fatto in quegli anni... Mah.
Sull'analisi tecnica, penso che la Ferrari avesse azzeccato meglio il progetto ma le sia mancato il decisivo sviluppo. La Mercedes ha un po' cannato il suo, tanto è vero che ad inizio anno la Ferrari era più forte, ma ha avuto (la MB) la forza e il merito di raddrizzare gli errori.
Ho visto una Ferrari veloce quasi ovunque (solo a Monza e devo dire mi ha sorpreso un po', mi aspettavo facesse meglio) mentre MB e Red bull soprattutto hanno avuto più alti e bassi. Lode ad entrambi comunque, ai rossi per aver fatto una macchina spettacolare, ai grigi per aver abbassato la testa e lavorato in silenzio e raddrizzato una stagione nata obiettivamente male
Penso che il progetto di base sia molto buono, ma il motore palesa ancora un sostanziale gap prestazionale, sia in termini di affidabilità che di prestazione pura: in Brasile è apparso evidente come il motore Mercedes, se spinto al massimo, possa garantire prestazioni decisamente più consistenti.
Purtroppo la Ferrari è venuta a mancare sul lato affidabilità per ragioni da individuare.
Si parla di componentistica, ma l'impressione è che abbiano affrettato qualcosa, trovando la quadra soltanto nelle ultime settimane.
A livello di telaio ed aerodinamica, la Ferrari ha sfruttato concetti diversi che hanno dato i suoi frutti, ivi compresi a livello di sviluppo, costante e quasi mai sbagliato, per cui il team di lavoro nuovo ha dimostrato di reggere il passo anche in momenti negativi, in cui alcune soluzioni sono state forzatamente abbandonate.
Diciamo che i limiti di questa stagione sono stati due:
Il primo il non esser riusciti a sfruttare a pieno la superiorità palesata nel primo quarto di stagione, ove la Ferrari avrebbe potuto vincere tutte le gare dall'Australia a Montecarlo.
La sfortuna ci ha visto molto bene in Cina, quando avevano azzeccato la chiamata, con l'incidente di Giovinazzi, a Sochi il motore Ferrari non ha potuto avvicinare il motore Mercedes di Bottas ed in Spagna, complice il ritiro di Raikkonen, si è assistito ad un gioco di squadra fin troppo spudorato. A far bene i conti, aggiungendoci la doppia foratura a Silverstone sono tanti punti, anche questi determinanti.
Il secondo limite è stato politico: la Ferrari fra Montecarlo e Baku ha visto ridisegnarsi la vettura, dovendo abbandonare soluzioni al fondo piatto ed al motore che avevano, sino ad allora, fatto una buona differenza. Alcuni vociferano addirittura che certi allontanamenti siano stati imposti per chiudere la vicenda. Fatto sta che da quel momento la Ferrari ha subito una leggera flessione di risultati. Di contro team come Mercedes e Redbull sono riuscite a far valere le proprie ragioni, quando è stato il momento di fare i furbi, approfittando delle contingenze venutesi a creare. Non sono scusanti, ma quanto il gap si riduce, anche i sotterfugi politici fanno la differenza.
Sul lato piloti vi è poco da dire:
A Vettel si può rimproverare quanto accaduto a Singapore, ma occorre sempre ricordare che in tale situazione non si era ficcato da solo. 25 punti virtuali persi. Quanti ne ha portati in dote? Quantomeno i 25 ungheresi, dove ha corso con uno sterzo visibilmente danneggiato. Quanto accaduto in Messico arriva fuori tempo massimo, anche se Seb ha comunque finito davanti ad Hamilton, limitando i danni.
Hamilton invece, che viene dipinto come il più forte di tutti ed autore di una stagione senza sbavature, non è che sia partito poi così alla grande e, pure lui, ha avuto i suoi momenti di grave flessione in Bahrein, a Sochi, a Montecarlo ed a Zeltweg, venendo poi battuto sul campo in Australia ed in Ungheria. Complici le disgrazie Ferrari ha vinto senza contendenti a Singapore, è stato battuto da Verstappen in Malesia ed ha vinto senza rivali anche a Suzuka. Nel mezzo ha tirato fuori grandi prestazioni a Monza, a Silverstone, a Spa (ove anche Vettel ha corso alla grandissima) ed a Austin.
In conclusione:
I giudizi da bar degli addetti ai lavori lasciano il tempo che trovano, così come le roboanti dichiarazioni stampa dell'una e dell'altra parte.
Chi addossa la colpa della disfatta a Vettel o è in cattiva fede o, peggio ancora, non capisce granchè di corse.
Chi dipinge Hamilton come un redivivo Senna, affermando che nel 2017 non ha sbagliato un colpo, altro non fa che salire sul carro del vincitore.
Lewis ha meritato il titolo, ma la sua stagione non è esente da sbavature: un quarto posto in Russia, Ungheria ed Austria ed un settimo a Montecarlo valgono più o meno dell'unico Zero ascrivibile (ma ci sarebbe da discutere) alla condotta di gara di Vettel per la partenza di Singapore? Se si guarda alla matematica ASSOLUTAMENTE NO, perchè già solo i risultati positivi di Vettel a Montecarlo ed a Sochi valgono i 25 punti virtuali persi a Singapore.
I punti persi per errori strategici e per l'affidabilità sono stati più determinanti?
ASSOLUTAMENTE SI, considerando che sono costati all'incirca 30 punti (a tenersi cauti), che avrebbero permesso a Vettel di presentarsi all'ultimo gp con uno svantaggio di 10-11 punti.
Per cui ritengo che, per giudicare il 2017, si debba partire da questi freddi dati e rendere onore ad entrambi i piloti, che hanno corso ad altissimi livelli incappando entrambi in, fisiologici, cali di performance ed augurarsi che il team possa colmare il divario mancante, senza perdere la bussola in inverno.
E come per la Ducati: applausi senza riserve.