Il suddetto campione ha però solo da tirare fuori prestazioni degne di questo nome che, allo stato, latitano dalla prima metà del 2008.
Si trova "barrichellizzato" solo in virtù di prestazioni inferiori prima ad Alonso e poi a Vettel.
Ma nella vita ci sta di fare il proprio tempo e non c'è, a mio avviso, nulla di umiliante nel correre al volante di una vettura da titolo potendo coltivare ambizioni di vittoria, legando ancor di più il suo nome ad un marchio leggendario (non dimentichiamo che Kimi è già di per se un pezzo di storia del cavallino).
Per di più, a costo di ripetermi, sta fornendo input nella giusta direzione.
Tutto ciò mi sembra molto dignitoso per uno sportivo di 38 anni che si trova a lottare con piloti che potrebbero essere quasi suoi figli.
Poco dignitoso è un Damon Hill sverniciato da Schumacher e da Frentzen o un Niki Lauda campione uscente boicottato dal suo stesso team.
La stampa ha ricamato, come sempre, tanto su un giusto sfogo di un pilota che sapeva di essere stato battuto dal proprio compagno.
Io la trovo una cosa molto positiva: significa che Kimi è tutt'altro che assopito e che, forse, ci potrà regalare altre prestazioni eccellenti.
Poi in una lotta serrata fra 2 team, ci sta privilegiare il pilota che non è mai sceso sinora al di sotto della seconda posizione...