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Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 18/07/2015, 16:38
da Powerslide
Greyeyes 1989 ha scritto: considerando il comportamento medio dei 15enni che prendono parte al campionato....


Un momento però: o si considerano i quindicenni maturi per correre in pista (io ho dovuto aspettare i 19) e si applicano le normali misure di sicurezza, oppure sono immaturi (e lo sono) e devono ancora starne lontani.

Ma questo non vale solo per i quindicenni, ma per tutti coloro che compiono manovre allucinanti come si è purtroppo visto nelle ultime gare: devono essere allontanati per un anno alla prima e per sempre alla seconda.
E' ora che il concetto di rispetto delle segnalazioni di pericolo venga ristabilito e siccome negli ultimi vent'anni è stato distrutto applicando regole demenziali come quella di non fare il proprio miglior tempo sotto bandiere gialle, occorrerà una decisa presa di posizione da parte delle autorità preposte.
Jules è stato vittima di questo lassismo assassino ed è ora di invertire la rotta.
La Federazione dovrebbe montare una campagna mediatica sulla tolleranza zero in situazioni di pericolo e gli Organizzatori sfruttarla per lasciare a casa qualche figlio di papà sponsorizzato dai grandi teams che crede di essere invulnerabile tra gl'invulnerabili.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 18/07/2015, 17:12
da Pk90
Anche se prima o poi sarebbe arrivata, fa dannatamente male leggere questa notizia.

Riposa in pace, Jules.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 18/07/2015, 17:23
da Pk90
Powerslide ha scritto:
Greyeyes 1989 ha scritto: considerando il comportamento medio dei 15enni che prendono parte al campionato....


Un momento però: o si considerano i quindicenni maturi per correre in pista (io ho dovuto aspettare i 19) e si applicano le normali misure di sicurezza, oppure sono immaturi (e lo sono) e devono ancora starne lontani.

Ma questo non vale solo per i quindicenni, ma per tutti coloro che compiono manovre allucinanti come si è purtroppo visto nelle ultime gare: devono essere allontanati per un anno alla prima e per sempre alla seconda.
E' ora che il concetto di rispetto delle segnalazioni di pericolo venga ristabilito e siccome negli ultimi vent'anni è stato distrutto applicando regole demenziali come quella di non fare il proprio miglior tempo sotto bandiere gialle, occorrerà una decisa presa di posizione da parte delle autorità preposte.
Jules è stato vittima di questo lassismo assassino ed è ora di invertire la rotta.
La Federazione dovrebbe montare una campagna mediatica sulla tolleranza zero in situazioni di pericolo e gli Organizzatori sfruttarla per lasciare a casa qualche figlio di papà sponsorizzato dai grandi teams che crede di essere invulnerabile tra gl'invulnerabili.


Una maledetta concatenazione di eventi ha portato alla tragedia di Jules, ma quello che mi fa più imbestialire è che la sua morte è il frutto di una logica perversa, pericolosa e antisportiva che ha ammorbato il motorsport, dalle categorie minori alla presunta regina.

Questo sport è pericoloso, punto.
Le manovre pericolose devono essere sanzionate severamente (non i caused collisioni ottusi e roboticamente inflitti dalla Direzione Gara, non i track limit e compagnia) e le segnalazioni devono essere rispettate.

Jules avrebbe dovuto rallentare pesantemente in quel punto dove era esposta una doppia gialla, considerando per giunta le condizioni di visibilità pessime. Anni di prassi ridicole e nocive hanno modificato la percezione della Direzione Gara e della comunicazione tra essa ed i piloti.
Niente SC, niente pericolo.

Nulla ci ridarà Jules, ma che la sua morte non sia vana.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 18/07/2015, 18:09
da Niki
Quoto Grey e Power. Io imporrei il limite minimo di 25 anni per poter correre in formula 1, me ne frego di quanto maturo può essere un ragazzino. Alla faccia che in America corrono i nonni.
Grey, non ho visto la formula 4, ma avevo dimenticato di scrivere riguardo la formula 3 a Zandvoort, una scena vergognosa.
Lo scriverò nell'altra sezione così da non andare ot qui.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 18/07/2015, 18:17
da groovestar
Concordo!
Fosse stato educato al rispetto delle bandiere, sarebbe qui con noi. Questa è la conseguenza della presunzione di invulnerabilità dei piloti del dopo Senna.
È purtroppo il primo a farsi davvero male per il mancato rispetto di una precisa segnalazione, ed è davvero ridicolo pensarci!
Ma purtroppo è il frutto della sua formazione di pilota, comune a tutti!

Ed è una macchia tragica nella memoria di questo ragazzo pensare, cinicamente, che è morto violando una regola che, fino a 15 anni fa, era universale.

Cavoli Schumacher ci perse un titolo per un sorpasso con le gialle a 1km che portò ad uno stop and go (e fu giusto). Ora nulla...eppure il problema era noto!

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 5:02
da Connacht
Penso che la maggior parte dei cambiamenti vanno fatti nelle direzioni gara, nei regolamenti relativi e nella gestione della federazione.
Jules Bianchi non ha rispettato le bandiere gialle, ma al di là di questo, non sono sicurissimo di quando si parla del comportamento dei piloti dal punto di vista delle responsabilità. O meglio, mi rende scettico l'essere dubbiosi sulla loro "esuberanza" poiché poi però ci si lamenta che i piloti vengono costretti a fare i robottini sui binari sotto la minaccia di sanzioni per ogni starnuto invece di lasciarli derapare e sportellare liberamente.
D'altronde Jules non è purtroppo morto a causa di un normale incidente di gara, bensì per un'anomalia vera e propria, mi pare non ci siano precedenti a questo incidente.

Gilles Villeneuve oggi o avrebbe fatto la fine di un Montoya qualunque (scaricato dopo l'ennesimo incidente) o sarebbe stato "castrato" fino a farlo diventare un impiegato del volante.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 8:05
da groovestar
Si tratta di corresponsabilità.
Se i piloti non hanno la percezione dell'importanza delle bandiere è perché non pensano di essere in pericolo, perché sanno che rallentando perdono secondo, perché sono abituati a sentire radiobox piuttosto che fidarsi della loro sensibilità.

È una questione di approccio sbagliato alle corse e non di essere o meno inquadrati o impiegati. Villeneuve o Prost avrebbero alzato il piede perché perché sapevano che la loro vita dipendeva anche dai commissari.

È quello che capita quando si fa correre ragazzi e non uomini

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 10:45
da echoes
Connacht ha scritto:Penso che la maggior parte dei cambiamenti vanno fatti nelle direzioni gara, nei regolamenti relativi e nella gestione della federazione.
Jules Bianchi non ha rispettato le bandiere gialle, ma al di là di questo, non sono sicurissimo di quando si parla del comportamento dei piloti dal punto di vista delle responsabilità. O meglio, mi rende scettico l'essere dubbiosi sulla loro "esuberanza" poiché poi però ci si lamenta che i piloti vengono costretti a fare i robottini sui binari sotto la minaccia di sanzioni per ogni starnuto invece di lasciarli derapare e sportellare liberamente.
D'altronde Jules non è purtroppo morto a causa di un normale incidente di gara, bensì per un'anomalia vera e propria, mi pare non ci siano precedenti a questo incidente.

Gilles Villeneuve oggi o avrebbe fatto la fine di un Montoya qualunque (scaricato dopo l'ennesimo incidente) o sarebbe stato "castrato" fino a farlo diventare un impiegato del volante.


Mi permetto di essere in disaccordo: una cosa è quando si corre con pista libera (e allora ben vengano le lotte col coltello tra i denti, derapate, e quant'altro...) una cosa sono momenti di pericolo con bandiere gialle esposte (e qui NON si può far finta di niente).

La distinzione è netta: bandiera verde = scatenate l'inferno (sportivamente parlando ovviamente), bandiera gialla = tutti su delle google car e se fai il furbo licenza stracciata.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 11:21
da Powerslide
concordo e aggiungo ............ con bandiera verde scatenate l'inferno, ma sempre nei limiti della correttezza e non con manovre intimidatorie o sportellate o costringendo l'avversario per prati (sempre che ancora ne esistano).

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 11:35
da Pk90
Rileggendo il topic mi sono accorto di una cosa: ad oggi, 9 mesi dopo l'orribile incidente e la morte di un pilota, non è stato divulgato un video della FOM relativo alla dinamica con cui Bianchi ha impattato contro il trattore a bordo pista.
L'unica registrazione "pubblica" è quella di uno spettatore, che comunque riprende solo la porzione finale dell'incidente e che permette unicamente di capire come la vettura si sia scontrata col mezzo a bordo pista, ma non chiarisce in alcun modo la dinamica che ha portato all'impatto.

Non sto chiedendo immagini dei soccorsi, nessun fermo immagine di un pilota in fin di vita: soltanto delle riprese che permettano di capire meglio cosa è successo prima.
Si potrebbe dire che esiste un dossier di 300 e passa pagine, ma di quello è stato reso pubblico solo un foglio e mezzo e nemmeno troppo chiaro.

Per questo ragazzo e per evitare altre tragedie, sarebbe giusta e sacrosanta maggiore trasparenza.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 12:25
da groovestar
Si, come il cameracar di Alonso... Sicuramente le immagini esistono ed il dubbio resta sul perché non sono state divulgate. Abbiamo quelle di hakkinen del 1995, figurarsi se non ci sono le sue. Si capirebbe anche molto su una ipotetica scarsa visibilità degli avvisi di pericolo

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 13:08
da Jackie_83
Però x alonso si trattava di una sessione di test, dubito montassero una cameracar operativa

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Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 13:22
da Powerslide
Quattro cinque tecnici seduti al muretto, la faccia rivolta alla pista. Sono il terminale interfaccia col pilota: parlano con lui, lo ascoltano, lo consigliano esaminando i dati sviluppati da altrettanti colleghi piazzati nel retrobox e a loro volta interfacciati con un altro plotone di tecnici inserragliati in fabbrica, magari a migliaia di chilometri di distanza. Un fiume di dati che partendo dalla macchina viene elaborato, analizzato. simulato. Roba da pelle d'oca se solo pensiamo al cruscotto carico di strumenti che, non poi troppi anni fa, il pilota leggeva e interpretava.
Ma torniamo al muretto. Se non ci fossimo ormai abituati, dando la cosa per scontata, ci renderemmo conto che c'è un fondo d'incongruenza nella situazione: ma pechè stanno con la faccia rivolta alla pista? Non possono vedere nulla oltre la cortina di schermi a far muro davanti ai loro nasi. E' solo un retaggio dei tempi passati, quando ancora si poteva guardare ed ascoltare.
E' una mia opinione, non siete assolutamente in dovere di condividerla, ma molta, se non tutta, la porcheria che si è instaurata in F1 parte da lì, dal muretto e da tutti i tentacoli informatici che transitano da lui.
Io sono fermamente convinto che le gare avrebbero tutt'altro svolgimento ed appeal se i piloti non avessero alcuna possibilità di dialogare con i box, al limite un canale radio a disposizione esclusiva del direttore di corsa per motivi di sicurezza. Tagliato quest'idiota cordone ombelicale, ne tagliamo anche un altro: la trasmissione dei dati dalla macchina al box. I tecnici potranno scaricarli ed esaminarli solo a gara conclusa.
E non sto togliendo nulla al progresso dell'auto. Forse che vostra moglie vi elargisce consigli dalla casa di Roma mentre sfrecciate a Sasso Marconi in direzione Milano ?
Chiunque di voi abbia avuto occasione, magari solo per una volta e magari solo come turista pagante, di entrare in pista, sa quale sensazione d'estrema solitudine si prova. Una sensazione di timore, di gioia terribile (come avrebbe detto Lui) che proietta un gradino più in alto nel piattume della vita.
E ci si comporta di conseguenza. I sensi si acuiscono tesi a percepire un segnale dal mondo esterno. Magari proprio un segnale da quegli omini vestiti d'arancione, messi lì a salvaguardia della vostra pelle. Rischiando magari un po' della loro.
Oggi gli omini arancio non entrano più in pista, non possono più farlo, è loro vietato. Diverrebbero solo un pericolo in più per quella massa di assatanati telecomandati che di loro si fotte.
Se un quattro volte campione del mondo è riuscito a fare un sorpasso a 300 (sì, avete letto bene TRECENTO) km//h sotto bandiera rossa, non ci si può stupire o accusare un ragazzo per esser passato a 200 là dove c'era una gialla seguita a zero metri da una verde. E' vero, ha infranto una regola, ma una regola che ormai da anni era stata abolita se non nella lettera certamente nello spirito.
Il pesce puzza sempre dalla testa ed è incredibile come quella massa di coglioni che governa l'automobilismo non se ne renda conto e spieghi in quasi 400 pagine che Jules è stato un pirla e che loro hanno la coscienza pulita..
Abolire le cose inutili e dannose è un'operazione a costo zero e che tanto porterebbe a questo sport, sia movimentando l'evento, sia ridando al pilota quelle che un tempo erano sue prerogative, sia restituendogli un piccolo alone di sacralità. E una volta, magari anche solo una volta, salvando una vita.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 17:02
da jerry64
Concordo con Power, specialmente per le considerazioni sull'effetto tipo "bromuro" che l'uso ormai esagerato di telemetrie, cronometraggi e team radio possono avere non solo sul pilota impegnato in pista, ma anche sul telespettatore a cui viene tolto il sapore di incertezza, rischio e sfida che e' il sale delle corse.

Re: [15] GP Giappone - Suzuka

MessaggioInviato: 19/07/2015, 17:54
da gilles70
Concordo anch'io al 100%. Visto che Todt è amico di famiglia dei Bianchi mi sarei aspettato un'inchiesta seria e non quasi 400 pagine inutili. I team radio sono una cosa rificola che hanno contribuito alla perdita di happeal della F1.