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Discussioni inerenti la stagione di F1 2012

da Powerslide » 17/09/2012, 14:46

Occorre essere realisti ed obiettivi.
La Ferrari non aveva speranze di sopravvivenza senza l'intervento della Fiat.
Le macchine che produce oggi sono tecnicamente all'avanguardia, quelle degli anni '60 solo prestazionali ma inaffidabili, scomode e rumorose. Gli acquirenti erano ricchi che volevano apparire gironzolando tra Montecarlo e S. Margherita, ma che per i loro viaggi usavano la Mercedes perchè "ci arrivo nello stesso tempo, sono meno stanco e non viaggio con l'incubo del carro attrezzi".
"Ferrari è ricco, ma la Ferrari è povera" soleva dire il Drake già a quei tempi ed era terribilmente vero.
Con gl'introiti della produzione, meno di 500 pezzi l'anno, la GES dell'epoca, per chiamarla così, s'arrabattava come poteva e Forghieri non aveva a disposizione i soldi per uno stampo moderno di una testa bialbero. Le vittorie su cui la Ferrari stava costruendo il proprio mito e sorreggendo le proprie finanze, quelle soprattutto nelle gare di durata come la Mille Miglia, la Targa e Le Mans, erano per la maggior parte ottenute in assenza di una concorrenza "industriale" che, quando arrivò, spostò l'ago della bilancia come già accaduto 10 anni prima con i mordi e fuggi della Mercedes.

Tornando a Luca Luca faccio notare un solo particolare. Quando nel '91 prese la Presidenza, si trovò con questo parco modelli a listino: 412GT, Mondial, 348 e Testarossa. Le peggiori mai costruite. L'avvento immediato della 456 salvò la baracca, perchè ci vuole tanto a costruire e poco a distruggere. La fama del Cavallino era scesa a livelli peggiori dei nostri attuali BTP.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da depailler on tyrrell p34 » 17/09/2012, 14:57

[quote="Powerslide"]
Occorre essere realisti ed obiettivi.
La Ferrari non aveva speranze di sopravvivenza senza l'intervento della Fiat.
Le macchine che produce oggi sono tecnicamente all'avanguardia, quelle degli anni '60 solo prestazionali ma inaffidabili, scomode e rumorose. Gli acquirenti erano ricchi che volevano apparire gironzolando tra Montecarlo e S. Margherita, ma che per i loro viaggi usavano la Mercedes perchè "ci arrivo nello stesso tempo, sono meno stanco e non viaggio con l'incubo del carro attrezzi".
"Ferrari è ricco, ma la Ferrari è povera" soleva dire il Drake già a quei tempi ed era terribilmente vero.
Con gl'introiti della produzione, meno di 500 pezzi l'anno, la GES dell'epoca, per chiamarla così, s'arrabattava come poteva e Forghieri non aveva a disposizione i soldi per uno stampo moderno di una testa bialbero. Le vittorie su cui la Ferrari stava costruendo il proprio mito e sorreggendo le proprie finanze, quelle soprattutto nelle gare di durata come la Mille Miglia, la Targa e Le Mans, erano per la maggior parte ottenute in assenza di una concorrenza "industriale" che, quando arrivò, spostò l'ago della bilancia come già accaduto 10 anni prima con i mordi e fuggi della Mercedes.

Tornando a Luca Luca faccio notare un solo particolare. Quando nel '91 prese la Presidenza, si trovò con questo parco modelli a listino: 412GT, Mondial, 348 e Testarossa. Le peggiori mai costruite. L'avvento immediato della 456 salvò la baracca, perchè ci vuole tanto a costruire e poco a distruggere. La fama del Cavallino era scesa a livelli peggiori dei nostri attuali BTP.
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da Niki » 17/09/2012, 14:59

Le sportive di quell'epoca penso fossero tutte in quel modo, pensa solo alle auto inglesi.
La cosa che mi preoccupa, se posso usare questo termine, è vedere la fine che hanno fatto tutti gli altri marchi italiani inglobati prima e affossati poi dalla fiat.
Meno male che la Lamborghini è in mani Audi.
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da GOKT » 17/09/2012, 15:31

[quote="Powerslide"]
Tornando a Luca Luca faccio notare un solo particolare. Quando nel '91 prese la Presidenza, si trovò con questo parco modelli a listino: 412GT, Mondial, 348 e Testarossa. Le peggiori mai costruite. L'avvento immediato della 456 salvò la baracca, perchè ci vuole tanto a costruire e poco a distruggere. La fama del Cavallino era scesa a livelli peggiori dei nostri attuali BTP.
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Vero, montezemolo ha l'innegabile (e penso mai negato) merito di aver ridato "prestigio" al marchio del cavallino.
Detto questo, le sue dichiarazioni lasciano il tempo che trovano, molto bello dire "corriamo a Imola", ma poi i soldi che chiede a Ecclestone ce li hanno solo in oriente...

Ah, e piano con la storia del titolo piloti, dopo Hockenheim Fernando aveva 62 punti di vantaggio su Hamilton, ora i punti sono 37 (e con un gp non disputato da entrambi)...
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da Powerslide » 17/09/2012, 15:32

[quote="Niki"]
Le sportive di quell'epoca penso fossero tutte in quel modo, pensa solo alle auto inglesi.
La cosa che mi preoccupa, se posso usare questo termine, è vedere la fine che hanno fatto tutti gli altri marchi italiani inglobati prima e affossati poi dalla fiat.
Meno male che la Lamborghini è in mani Audi.
[/quote]

Solo le inglesi erano peggio  :D
Restando in Italia le Maserati erano molto più avanti come tecnica.

Soffro anch'io per Lancia e Alfa: due eccellenze che non si son volute salvare. Ed ancora mi chiedo il perchè  :cursing:
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da Aviatore » 17/09/2012, 15:34

[quote="Powerslide"]
Soffro anch'io per Lancia e Alfa: due eccellenze che non si son volute salvare. Ed ancora mi chiedo il perchè  :cursing:
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Con ogni probabilità "mancava l'affare"
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da Eagle » 17/09/2012, 17:36

[quote="Powerslide"]
[quote="Niki"]
Le sportive di quell'epoca penso fossero tutte in quel modo, pensa solo alle auto inglesi.
La cosa che mi preoccupa, se posso usare questo termine, è vedere la fine che hanno fatto tutti gli altri marchi italiani inglobati prima e affossati poi dalla fiat.
Meno male che la Lamborghini è in mani Audi.
[/quote]

Solo le inglesi erano peggio  :D
Restando in Italia le Maserati erano molto più avanti come tecnica.

Soffro anch'io per Lancia e Alfa: due eccellenze che non si son volute salvare. Ed ancora mi chiedo il perchè  :cursing:
[/quote]

Per rivitalizzare questi marchi che avevano storia e blasone da vendere ma i conti in rosso clamoroso, non dimentichiamolo mai, bisognava avere lungimiranza investire con continuità.

Solo che la Fiat che ai tempi il potenziale economico ce l'aveva, aveva come AD Romiti che pensava che l'auto fosse un business superato e bisognava buttarsi sulla finanza (infatti si è visto come è finita...) oppure cambiava AD ogni tre per due, con gente che doveva far vedere conti positivi in breve quindi investimenti limitati e massimizzazione degli utili e per un po il trucco ha pure funzionato.

Poi a forza di investimenti al lumicino, macchine fotocopia senza specificità e tradizione, anche i clienti che per un po avevano continuato a comprare, grazie al blasone sono spariti.
Quando la realtà è venuta a galla, sono stati dolori... che si pagano anche oggi, sotto forma di ******* dei marchi (che ci si mette 5 anni a distruggere e chissà quanto per ricostruire la credibilità) e gamma ridotta ai minimi terrmini - se voglio un suv piccolo o grande, un coupè, una station media o grande, devo andare altrove che qui c'è il deserto!
"mai attribuire alla malizia o alla malvagità quello che è già sufficientemente spiegato dalla semplice stupidità".
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da groovestar » 17/09/2012, 20:31

Sulla Fiat posso dar ragione in parte, anche perchè son molto lontano da essere un estimatore della FIAT azienda e di certe scelte (lo ero di più per Agnelli, ma è un discorso a parte e forse poco centra con FIAT/Ferrari).

Però convengo con Power: Fiat ha permesso la sopravvivenza di un mito (prova ne è cosa accaduto negli anni successivi al 69 in F1) e Montezemolo ha fatto qualcosa di mai visto nella storia della F1, un dominio incontrastato durato praticamente dal 1999 al 2008, roba mai vista e irripetibile. Ora è più difficile ricalcare tali gesta, ma è cambiato tutto, tanto, troppo...

Dalla mia, come Power e Niki, preferisco essere anacronistico perchè adoro quello che ora è sparito, tuttavia non penso che alla fine Bernie & co siano così folli. Come tutti i grandi sopravvissuti, si adattano fornendo quello che la gente vuole...e ci guadagnano
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da bschenker » 18/09/2012, 7:36

Io ho i mie dubbi.

F1 a Monza in qualsia forma senza la Ferrari, vedrebbe questi masse di pubblico?

Altrove non e roseo con l'entrate, non credo che sia una questione di durate. Nel passato, anche se non cerano molti piu vincitori, errano fino alla fine incerto, basta guardare i GP che nella Rai fanno ripassare. Difetti a parte, il cambiamento spesso erano causato da errori o errata gestione del mezzo, pero il pubblico era (vedi Monza 77 che hanno appena passata) a tutti circuiti e non cerano neanche i scermi grandi o piccoli.

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da duvel » 18/09/2012, 20:27

[quote="l'Aviatore"]
[quote="Powerslide"]
Soffro anch'io per Lancia e Alfa: due eccellenze che non si son volute salvare. Ed ancora mi chiedo il perchè  :cursing:
[/quote]

Con ogni probabilità "mancava l'affare"
[/quote]

Mi riesce davvero difficile da credere, sono sempre stati due marchi prestigiosissimi che a Torino non hanno saputo valorizzare a dovere. Forse credevano che si sarebbero sempre vendute grazie al blasone, sennò come fai a buttar fuori una K dopo un successo come la Thema, per esempio?
La Ford avrebbe voluto l'Alfa così come desiderava la Ferrari 15 - 20 anni prima: il Biscione sarebbe stato un po' meno Tricolore ma forse sarebbe ora messo meglio (anche se a me le Alfa Romeo piacciono comunque, pure certi modelli un po' datati....)
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da Niki » 19/09/2012, 8:39

[quote="bschenker"]
...Nel passato, anche se non cerano molti piu vincitori, errano fino alla fine incerto, basta guardare i GP che nella Rai fanno ripassare. Difetti a parte, il cambiamento spesso erano causato da errori o errata gestione del mezzo, pero il pubblico era (vedi Monza 77 che hanno appena passata) a tutti circuiti e non cerano neanche i scermi grandi o piccoli...[/quote]

E' vero, Beat. Quello che mi ha stupito rivedere oggi, all'epoca ero un ragazzino, è la quantità di gente che era presente ai Gran Premi in America, paese in cui la Formula 1 è stata sempre notoriamente poco seguita.
Ma l'equazione penso sia semplice. Quante persone può contenere un circuito nei tre giorni del Gran Premio? Quanti telespettatori può offrire una trasmissione televisiva? E quanti sponsor?
La televisione, almeno quella italiana, ha iniziato ad interessarsi in modo costante ai Gran Premi da metà anni '70 ed è stato un continuo crescendo.
Ora la frittata si è rivoltata. A molti gran premi, specialmente quelli in oriente o nei paesi arabi, vanno quattro gatti e tutti invitati dagli sponsor. La televisione porta un sacco di spettatori, anche occasionali, per cui a chi organizza e a chi partecipa alle corse interessa meno di niente se si corre davanti ad un pubblico o meno.
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da Aviatore » 19/09/2012, 8:52

[quote="duvel"]
[quote="l'Aviatore"]
[quote="Powerslide"]
Soffro anch'io per Lancia e Alfa: due eccellenze che non si son volute salvare. Ed ancora mi chiedo il perchè  :cursing:
[/quote]

Con ogni probabilità "mancava l'affare"
[/quote]

Mi riesce davvero difficile da credere, sono sempre stati due marchi prestigiosissimi che a Torino non hanno saputo valorizzare a dovere. Forse credevano che si sarebbero sempre vendute grazie al blasone, sennò come fai a buttar fuori una K dopo un successo come la Thema, per esempio?
La Ford avrebbe voluto l'Alfa così come desiderava la Ferrari 15 - 20 anni prima: il Biscione sarebbe stato un po' meno Tricolore ma forse sarebbe ora messo meglio (anche se a me le Alfa Romeo piacciono comunque, pure certi modelli un po' datati....)

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Quando dico che "mancava l'affare" contemplo entrambi i lati della compravendita, ovvero domanda ed offerta. Senza polemica alcuna ovviamente
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da bschenker » 19/09/2012, 10:22

Penso che le corse nel oriente si deve vedere in altro modo. In quelli paesi non ha esistito nessuno cultura di corse motoristche su ruote, e ancora oggi cosi, soltano delle eccecioni.

Cera nel passato qualche personaggio che correva, principe o qualcosa del genere che in ogni modo bella parte della sua vita passava in Europa o USA l'unici posti dove potevano spendere i loro soldi destratto al popolo.

In principio ancora oggi e cosi, soltanto oggi se la possono permettere per prestigio fare a casa loro. Ecclestone ha da sempre fiuto dove si puo fare soldi, anche se non e solo lui nessuno dei teams rinuncerebbeno, senza essere obbligato, a quelli soldi.

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da Powerslide » 19/09/2012, 12:08

[quote="bschenker"]
Penso che le corse nel oriente si deve vedere in altro modo. In quelli paesi non ha esistito nessuno cultura di corse motoristche su ruote, e ancora oggi cosi, soltano delle eccecioni.

Cera nel passato qualche personaggio che correva, principe o qualcosa del genere che in ogni modo bella parte della sua vita passava in Europa o USA l'unici posti dove potevano spendere i loro soldi destratto al popolo.

In principio ancora oggi e cosi, soltanto oggi se la possono permettere per prestigio fare a casa loro. Ecclestone ha da sempre fiuto dove si puo fare soldi, anche se non e solo lui nessuno dei teams rinuncerebbeno, senza essere obbligato, a quelli soldi.

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D'accordo al 100%
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da The King of Spa » 19/09/2012, 13:54

F1, obiettivo riduzione dei costi. 30% in meno in 3 anni

Entro tre anni la Formula 1 deve ridurre i costi del 30%, altrimenti molte squadre saranno costrette ad abbandonare il Mondiale. E’ questo il pensiero di Jean Todt, Presidente della FIA, riguardo l’annosa questione dei costi elevati nel Circus. Con l’economia mondiale in crisi, anche la F1 deve adeguarsi e i team devono forzatamente pensare ad un limite di spesa.

Torna di moda, dunque, il tanto chiacchierato budget cap, ossia il tetto di spesa promosso nel 2009 dall’ex Presidente FIA, Max Mosley. La sua mossa ha consentito a squadre come HRT, Caterham e Marussia di entrare nel Circus (all’epoca con nomi diversi), ma il progetto ha avuto vita brevissima ed è stato bocciato dalle squadre.

“La riduzione dei costi è il mio obiettivo principale”, ha recentemente ammesso Todt. “La Formula 1 deve essere un business remunerativo per tutte le squadre, mentre oggi è così solo per due o tre squadre al massimo. A partire dal 2014, con la nuova normativa sui motori turbo, faremo un passo avanti in questo senso. E forse così riusciremo a convincere i motoristi come Audi, Toyota, Porsche e altri che la F1 non costa troppo”.

Il problema, però, resta sempre uno: come controllare le spese delle squadre in Formula 1? Secondo Eric Boullier, team principal della Lotus, esistono tre modi: “Limiti in bilancio, regole tecniche più conservatrici e il Resource Restriction Agreement”.

Gli fa eco Ross Brawn che, a differenza del francese, spera che l’adeguamento delle risorse non venga raggiunto con regole tecniche castranti. “Penso che accogliamo con favore qualsiasi vincolo equo ed adeguato delle risorse. Noi siamo fermi sostenitori della RRA, perché pensiamo che, se applicata, risulterà efficace. Quest’anno è X, il prossimo anno sarà X meno 20% e lo stesso l’anno seguente. Non è impossibile abbattere i costi. Attenzione però, perché se si mette un freno alla tecnica, rischiamo di rovinare questo sport. Riduzione dei costi non significa frenare l’innovazione”.

In confronto al 2009, ora i sostenitori della riduzione sono diversi. Tra questi anche Monisha Kaltenborn, CEO del team Sauber, che ha spiegato al settimanale Autosport: “Siamo sempre stati a favore di un limite di spesa, perché ciò permetterebbe a tutti di mostrare i propri punti di forza. Tutti partirebbero alla pari e sarebbe un’innovazione molto eccitante per questo sport. Certo, bisogna fissare un limite adeguato rispetto a quelli attuali, perché la competizione si svolge anche a livello di sviluppo”.
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