[quote="duvel"]
[quote="Powerslide"]
No, in pista dopo la 130R oggi non entrerei.
Anche se si volesse passerebbero anni ed anni per ristabilire una mentalità in cui i piloti rispettino veramente le gialle. Una delle regole più cretine e criminali mai partorite è quella di penalizzare un pilota che ha realizzato il miglior tempo nel settore "giallo". Ma che cacchio significa!!!!!!!!!! Un pilota dovrebbe essere penalizzato (minimo con l'esclusione da quella gara) se non ha rallentato a sufficienza a parere dei commissari che stanno in pista, mica di quei quattro barboni rincoglioniti che formano il race control!!!!!!!!!!!
Scusate lo sfogo.
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Ho letto con interesse il tuo interessante (davvero!) aneddoto.
Posso dire che però non ho capito l'ultima parte?
Forse non sono stato in grado di coglierne il senso, perchè mi pare contradditorio: nel senso che in base all'esperienza che hai descritto un pilota dovrebbe a priori rallentare in presenza di bandiera gialla...scusa e grazie
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Mi spiego meglio.
Una volta i piloti spesso non sapevano cosa si nascondeva dietro una bandiera gialla perchè non c'erano i contatti radio con i box e, anche per spirito di conservazione, alzavano il piede e sollevavano il braccio per segnalare a quelli dietro che stavano rallentando.
Questa sana abitudine si è persa principalmente per i team-radio ed anche perchè il pericolo, fortunatamente, si è allontanato dalle gare sia per le più che abbondanti vie di fuga, sia per la sicurezza passiva delle vetture.
Molti ricorderanno il volo (miracolato) di Patrese sulle ruote di Berger che non segnalò alzando il braccio la sua volontà di rientrare ai box. Gerard fu aspramente rimproverato sia da Patrese, che dal Circus, che dai media tutti. Ok, sto parlando di un po' di anni fa, ma non di preistoria.
Domanda: da quanti anni non si vede più un pilota alzare il braccio? Era una consuetudine radicata in decenni di corse che è andata persa complice anche la conformazione posteriore delle vetture che renderebbe quasi invisibile il gesto. Però si è persa anche nelle formule minori, dove sarebbe ancora ben visibile, perchè non c'è più l'esempio della F1: tutti i giovani piloti tendono a scimmiottare la gestualità di quelli della massima formula.
Allo stesso modo si è persa l'abitudine di rallentare in modo adeguato alla vista di una bandiera gialla. Spesso i piloti sono subito avvertiti via radio di cosa li aspetta e loro si regolano di conseguenza: evitando cioè di fare il tempo nel settore incriminato. Ma cosa significa fare il tempo? Se si percorre in 32 quel settore vuol forse dire che percorrerlo in 33 rappresenta un adeguato rallentamento? Sarebbe come dire che se in autostrada so che c'è un tutor per 5km, io mi diverta a percorrerne 4 a 240 e passeggiare l'ultimo in un minuto e venti: la media è salva, il limite di 130 no!
Calcolare un tempo in un settore non significa affatto aver rallentato nel punto dell'incidente in modo tale da non mettere a rischio l'incoluminità di chi deve intervenire. Chi può esprimere un giudizio in merito? Ovviamente solo chi è presente e cioè i commissari di percorso della postazione interessata.
Il cane poi si mangia la coda. Oggi i commissari non intervengono più perchè sanno di non essere tutelati ed allora per proteggerli s'istallano i pannelli luminosi. Come spesso accade gli strumenti non possono completamente sostituire l'uomo. Il pannello lampeggia sempre allo stesso modo, diverso invece era quando i commissari "potevano" agire direttamente. Il loro modo più o meno concitato, la loro presenza in pista (in pista, non a bordo pista), il loro numero ed i loro segnali di tenersi su un lato o sull'altro del nastro d'asfalto erano molto ma molto più indicativi.
Le abitudini si formano in qualche anno d'esperienza, una volta perse occorrono lustri per poterle ripristinare. Sempre che qualcuno ne senta la necessità, ma non mi sembra questo i caso.
Spero di aver compreso quali fossero i tuoi dubbi e di averli chiariti (almeno dal mio punto di vista). Se così non fosse, ne possiamo riparlare molto volentieri.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)