da jeanpierresarti » 18/09/2010, 17:24
Mi intrufolo in questa discussione senza fine.
Chiaramente lo sport automobilistico non è più una novità, un evento catalizzatore; se togliamo la Ferrari F1 a Monza a settembre, tutto il resto non ha appeal verso il pubblico casalingo italiano che ormai "sta bene", vive borghesizzato e non deve più "lottare" per farcela come fino a qualche decennio fa quando si sentiva un tutt'uno con i conduttori coraggiosi che si battevano fino all'ultimo respiro. Il sentimento di affermazione del "piccolo italiano" contro il mondo veniva spostato dal singolo verso lo sportivo di turno. Ora, il desiderio di affermazione è ben diverso, e aggiungiamo che le qualità romantiche delle corse non vengono percepite perchè appiattite dalle riprese tv (non arriva il sudore, l'odore di incombusti, di r30, di gomma consumata, lo stordimento da rumore e da sole e vento) e dal mondo stesso delle corse, cioè i problemi di omologazione e appiattimento tecnico che ben sappiamo. Per far trovare interesse gli organizzatori si sforzano di colorire il contorno perche ben consci della poca poesia della semplice bagarre dei tempi nostri, imparagonabile anche solo a quella di vent'anni fa (e già allora si diceva che fosse tutto allo sfascio).
Personalmente, leggendo anche solo mentalmente i nomi degli autodromi (anche solo la parola "Autodromo") a noi così cari, MONZA, MUGELLO, IMOLA, mi viene la pelle d'oca perchè immediatamente vi associo le imprese e i momenti storici, non così avviene per lo spettatore "leggermente interessato", cioè il 90%, a lui non gliene frega niente neppure di quello che è successo la settimana prima.
Una röda e un panìn (Arturo Merzario)