Auto Union: i GP "a handicap" in Sudafrica 1937

Dagli albori del 1900 fino alla F1 nel 1950

da sundance76 » 18/07/2017, 9:36

All'inizio del 1937, l'Auto Union effettua una curiosa e anomala "tourneé" invernale in Sudafrica (dove invece è estate), disputando il 1° gennaio il GP del Sudafrica sul circuito di East London e il 16 gennaio il GP Grosvenor a Città del Capo.

Si tratta di due competizioni "a handicap".

La parola a Cesare De Agostini e a Elly Beinhorn (moglie di Bernd Rosemeyer) in un articolo apparso nel 1976 sul AutoSprint.

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"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da sundance76 » 18/07/2017, 9:38

La seconda gara della trasferta sudafricana, il GP Grosvenor, raccontato dal mensile MotorSport di maggio '95:

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da sundance76 » 18/07/2017, 13:27

Ho caricato su youtube un filmato ricavato dal Dvd "Racing the Silver Arrows 1934-1939".

Impressionante lo stato delle gomme posteriori nei ripetuti pit stop.



https://www.youtube.com/watch?v=lYwS9tqTSrA
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da 330tr » 18/07/2017, 21:07

Grazie, Sun, molto interessante, come sempre. Leggerò con calma della seconda corsa.
Tempo fa avevo tradotto il racconto di Elly sulla vacanza/trasvolata col marito..sarebbe bello ripescare quello e le varie foto (anche con Key Petre) e mettere tutto insieme qui.
In effetti i GP a handicap avevano poco senso...forse ancor meno permettere la corsa insieme a mostri e carriole :D
Tuttavia, pur essendo GIÀ negli anni '30 si respira ancora un profumo primordiale di sperimentazione, di ricerca di formule non sempre riuscitissime, come in questo caso. Mi viene in mente che forse la medesima formula veniva usata a Brooklands, dove dai filmati le vetture venivano fatte partire a gruppetti, dalle piccole alle enormi...

Domanda: possibile che questi esperimenti e la comparsa dei mostri tedeschi abbia stimolato la nascita e crescita di circuiti e campioni locali? Quanto deve Scheckter a Rosemayer?
Mi chiedo la stessa cosa nei confronti dell'Inghilterra da corsa. Come se l'apparizione dei Titani a Donington abbia sconvolto così profondamente gli inglesi (questo traspare da diversi documentari) da stimolarne prima la totale ammirazione e copia (BRM), e poi l'inventiva, accompagnata dall'esplosione dei piloti locali che conquisteranno il mondo..
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da sundance76 » 18/07/2017, 21:27

Sottoscrivo tutte le tue riflessioni, caro 330tr, sono le stesse che ho fatto io quando ho scartabellato nel cercare questi documenti.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Baldi » 19/07/2017, 10:27

Per quanto riguarda il Sudafrica, il fatto che una manifestazione del genere abbia contribuito a promuovere l'automobilismo sportivo in una nazione piuttosto "isolata" ci posso credere.

Non ci credo tanto relativamente alla Gran Bretagna che è sempre stata una nazione "motoristica" di prim'ordine e di certo con tanto seguito di pubblico e di ottima presenza di piloti e case costruttrici.

E ricordiamoci che non bisogna parlare solo di F1.
Negli anni venti e trenta di notevole successo e presa sul pubblico esistevano la 24 Ore di Le Mans (e le Bentley la fecero da padrone a lungo) e i record assoluti di velocità.

Insomma, penso che in Gran Bretagna lo "stimolo motoristico" dovuto all'arrivo dei "big" tedeschi del periodo sia stato relativo...
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da 330tr » 19/07/2017, 11:17

Ovviamente, come poi non ricordare Seaman. Gli inglesi hanno le corse nel sangue, ereditate dal seguito degli originali Grand Prix negli ippodromi...ma, forse, l'apparizione dei mostri (con Seaman) a Donington suscitò un'eco così persistente da far crescere nuove leve (a frotte!!) di costruttori e piloti con sguardo oltre l'orizzonte della terra natìa..ma son solo congetture.
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