Il Campionato mai vinto: l'Europeo Grand Prix 1939

Dagli albori del 1900 fino alla F1 nel 1950

da sundance76 » 29/08/2008, 10:46

So che non frega niente a nessuno, però voglio riordinare in un topic apposito la questione del "Campionato Europeo Grand Prix" 1939. Magari qualcuno interessato, passando di qua, lo leggerà. Mi pare che in italiano non sono mai state riportate queste notizie, a parte l'articolo di Gianni Cancellieri che riporto qui per introdurre il discorso:

I campioni d'Europa

Sono naturalmente incline a pensare che su questa pagina si soffermino lettori appartenenti alla mia generazione più un tot di sopravvissuti di quelle precedenti. Ma devo rivedere questa opinione un po' schematica e lo faccio con estremo piacere: in realtà scorrono queste righe anche molti occhi giovani o addirittura giovanissimi, mossi da una curiosità nei confronti del passato che a torto, talora, si tende a considerare del tutto spenta.
Non è così, ed è un bene: un ragazzo che cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro. E non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole.
Francesco, di Lacco Ameno, ha 25 anni (è nato quando Lauda vinceva il suo secondo titolo mondiale e lasciava la Ferrari, che assoldava Gilles...). Chiede notizie del Campionato europeo dei Grands Prix degli anni Trenta, una competizione rimasta a lungo nel dimenticatoio, anche perché condannata al limbo dell'ufficiosità, ma su cui studi relativamente recenti hanno gettato nuova luce.
Perché parlo di ufficiosità? Perché il campionato non fu indetto né organizzato dall'Associazione degli Automobile Club Riconosciuti (AIACR, l'autorità sportiva internazionale dell'epoca). A idearlo fu, nel 1935, l'Automobile Club della Germania, che con spirito sostanzialmente dilettantistico ­ tipico di larga parte dello sport di allora ­ propose di assegnare un punteggio ai piloti classificati in alcuni Gran Premi della stagione "e vediamo come va a finire", o giù di lì. L'AIACR accettò la proposta, e venne istituito il "Campionato Europeo Grand Prix".


La prima ricostruzione del complesso meccanismo di assegnazione del punteggio e dell'andamento delle cinque edizioni del campionato svoltesi dal 1935 al 1939, si deve all'inglese Chris Nixon e alle ricerche da lui compiute per il suo Racing the Silver Arrows, in assoluto uno dei più bei libri di storia automobilistica, edito dalla Osprey Publishing nel 1986.
I Gran Premi presi in considerazione variarono da un anno all'altro, sopportatene l'elenco:

1935: Belgio, Germania, Svizzera, Italia, Spagna
1936: Monaco, Germania, Svizzera, Italia
1937: Belgio, Germania, Monaco, Svizzera, Italia
1938: Francia, Germania, Svizzera, Italia
1939: Belgio, Francia, Germania, Svizzera (Italia fu annullato per lavori all'autodromo).

Il punteggio era attribuito secondo un sistema che, al contrario di quanto avviene oggi, prevedeva l'assegnazione di penalità, ossia di punti crescenti al peggiorare delle prestazioni individuali. Al vincitore di ciascuna corsa toccava 1 punto, 2 andavano al secondo, 3 al terzo, 4 a chi percorreva tre quarti della distanza, 5 a chi ne percorreva metà. Infine si "pagavano" 6 punti coprendo un quarto del percorso, 7 con meno di un quarto, 8 se non si prendeva il via. Chi alla fine totalizzava meno punti di tutti era il campione.
Stando ai suddetti calendari e assegnando il punteggio come indicato, i campioni europei sono:


1935 Rudi Caracciola (Mercedes-Benz)
1936 Bernd Rosemeyer (Auto Union)
1937 Rudi Caracciola (Mercedes-Benz)
1938 Rudi Caracciola (Mercedes-Benz)

Fin qui, tutti d'accordo. I dubbi riguardano il 1939: facendo i conti come si è detto, il campione risulta essere Hermann Paul Müller (Auto Union) con 11 penalità, davanti a Hermann Lang (Mercedes-Benz) con 14. Senonché, sia Chris Nixon sia George Monkhouse e altri, attribuiscono il titolo a Lang. Del resto, lo stesso Lang si considerava campione d'Europa: lo scrisse nella prefazione al libro di Nixon più sopra citato, e lo aveva proclamato 43 anni prima nel titolo della sua autobiografia, Von Rennmonteur zum Europameister, ("Da meccanico da corsa a campione d'Europa"), Verlag Knorr & Hirth, 1943.
Come spiegare questo bel pasticcio? Il fatto è che Lang fu effettivamente l'autentico dominatore della stagione 1939, in cui prese parte a otto corse vincendone cinque: ma di queste cinque solo due (GP del Belgio e di Svizzera) facevano parte del campionato. Nelle altre due "europee" (GP di Francia e di Germania) egli percorse rispettivamente metà della distanza e meno di un quarto. Totalizzando perciò 14 punti/penalità, fu preceduto da Müller con 11, grazie a un primo posto (Francia), un secondo (Germania) e altre due gare (Belgio e Svizzera) concluse coprendo tre quarti della distanza. Concordano con questa interpretazione altri rispettabili studiosi del settore, come Paul Sheldon (A Record of Grand Prix and Voiturette Racing, vol. 4, St Leonard Press, 1993) e Peter Higham (The Guinness Guide to International Motor Racing, Guinness Publishing, 1995). Per la completezza dell'informazione, aggiungo che le altre sue tre vittorie del 1939 Lang le ottenne nel G.P. di Tripoli (riservato quell'anno alle voiturettes, più o meno le F2 dell'epoca), nonché nel GP di Pau e nella Eifelrennen, corse che non rispondevano agli standard dei Grands Prix (oltre a non avere la denominazione corrispondente alla nazione nella quale si disputavano, prevedevano una distanza nettamente ridotta rispetto ai GP "veri").
Dalla parte di chi considera vincitore del titolo Müller si schiera anche l'umile scriba servitor vostro: sulla base degli elementi conosciuti non sembra vi siano alternative. Nondimeno, esperienza e "prudenza" storica consigliano di non avallare al 100 per 100 né l'una né l'altra delle due classifiche. A tutt'oggi, infatti, mancano documenti d'epoca che rispondano inoppugnabilmente a questi due interrogativi: 1) il sistema di punteggio del 1939 era o non era identico a quello usato dal 1935 al 1938? 2) i Gran Premi valevoli per l'assegnazione del titolo erano o non erano effettivamente solo i quattro sopraindicati, ossia Belgio, Francia, Germania e Svizzera? Ah, saperlo!

Gianni Cancellieri

(Pubblicato su Autosprint n. 19, 7 maggio 2002)
Ultima modifica di sundance76 il 24/09/2013, 13:54, modificato 1 volta in totale.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da sundance76 » 29/08/2008, 11:25

Come si vede, il caso è molto più complesso di quanto uno può immaginare, perchè non è sicuro che il sistema di punteggio previsto negli anni precedenti valesse anche nel 1939.

A inizio stagione il presidente della commissione sportiva del Belgio, monsieur Langlois, propose un nuovo tipo di punteggio: non più con penalità ( come abbiamo visto, fino ad allora al vincitore di ciascuna corsa toccava 1 punto, 2 andavano al secondo, 3 al terzo, 4 a chi percorreva tre quarti della distanza, 5 a chi ne percorreva metà. Infine si "pagavano" 6 punti coprendo un quarto del percorso, 7 con meno di un quarto, 8 se non si prendeva il via. Chi alla fine totalizzava meno punti di tutti era il campione) bensì piuttosto di assegnare:
10 punti al primo
6 al secondo
5 al terzo
4 al quarto
3 al quinto
1 a chi prendeva il via.
Come si vede, questo sistema, che chiameremo del "massimo punteggio", è molto simile al punteggio anni '90.

Tuttavia non venne presa una decisione definitiva e il campionato cominciò e continuò senza che veramente si sapesse quale sistema di punteggio era in vigore.

La FIA dell'epoca (si chiamava AIACR, Associazione degli Automobil Club Riconosciuti) stabilì che in estate in assemblea si sarebbe presa una decisione definitiva circa il punteggio, poi rimandò a fine stagione.

Quindi i piloti gareggiavano ma non c'erano certezze sul sistema di punteggio.

Purtroppo a settembre '39 scoppiò la guerra mondiale e la riunione dell'AIACR non si tenne mai, e non venne mai dichiarato il vincitore del campionato 1939.

Fu il gerarca nazista Adolf Huenlein che era a capo dell'Automobil Club tedesco (una cosa quindi del tutto arbitraria e non ufficiale) a nominare Lang su Mercedes come vincitore, ma se il regolamento del punteggio non era cambiato, cioè se valeva ancora la "regola-penalità", allora il reale Campione era Muller su Auto-Union con 11 ( o 12) penalità contro i 13 di Lang.

Inoltre, se per ipotesi invece valeva la regola del "massimo punteggio", allora Lang avrebbe vinto il titolo con 22 punti contro contro 21 di Muller.

Per intenderci:

a) Sistema del punteggio massimo
                                          B  F  D  CH  Totale
Lang      (Mercedes-Benz)        10  1  1  10    22
Müller    (Auto Union)              1  10  6  4    21
Caracciola (Mercedes-Benz)    1    1  10  6    18
Brauchitsch (Mercedes-Benz)  5    1  1  5    12
Nuvolari (Auto Union)              1    1  1  3      6



b) Sistema con penalità                             
                                                                  Totale
Müller (Auto Union)                  5  1  2  4        12
Lang (Mercedes-Benz)              1  5  7  1      14
Caracciola (Mercedes-Benz)      6  7  1  2      16
Brauchitsch (Mercedes-Benz)    3  5  6  3      17
Nuvolari (Auto Union)                4  7  4  4      19

Ma il caporale delle SS Hühnlein proclamò Lang vincitore con 23 punti, non 22!!! Come mai? Forse sembrerebbe che ha applicato il "punteggio-MASSIMO"... MA allora perchè 23 e non 22?
Alcuni sostengono che, visto il carattere arbitrario di tale proclamazione, il caporale abbia del tutto arbitrariamente incluso nel calendario delle gare valide per il titolo non solo le 4 previste ufficialmente (Belgio, Francia, Germania, Svizzera, mentre l'Italia fu annullata per lavori all'autodromo), ma includendo anche le altre gare di prestigio della stagione '39 non titolate (Tripoli, Pau, Eifel, Belgrado) applicando però il "sistema delle penalità". Ne verrebbe fuori questa classifica:

Lang              23 (così si spiegherebbe la cifra indicata dal caporale SS)
Müller            35 
Brauchitsch    35 
Nuvolari        38
Caracciola      41 

Ma questa è solo un'ipotesi, che non è in alcun modo suffragata da documenti ufficiali. Inoltre, il GP di Tripoli, solo quell'anno, fu riservato alla categoria cadetta, e non alle "Grand Prix", una mossa, inutile, degli italiani per frenare il dominio tedesco (Tripoli è in Libia, che allora era territorio coloniale dell'Italia).

La questione è molto più incasinata (si fa riferimento anche agli archivi segreti nazisti e a quelli riservati della Mercedes e dell'attuale Audi, marchio che con molta approssimazione possiamo identificare nell'ex Auto-Union, la squadra di Muller).
Io l'ho semplificata al massimo, spero che sia abbastanza chiaro.
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da sundance76 » 29/08/2008, 23:18

So benissimo che ben difficilmente qualcuno può "entrare nel discorso". Non conoscendo l'epoca, la situazione politica e sportiva, i protagonisti, le macchine, l'atmosfera, diventa quasi impossibile capire o avere un motivo per interessarsi, ma è un peccato.

Per 10-15 anni, anche io avevo sempre mentalmente rifiutato di interessarmi alle corse prima del 1950 (foto e filmati in bianco e nero, notizie scarse e difficili da cercare), e il fatto che poi siano diventate per me uno dei miei periodi preferiti, mi induce a sperare che forse in futuro anche qualcun altro possa essere colpito dal "virus" dell'interesse verso quell'epoca eccezionale. So però che è una cosa del tutto personale, non ci sono modi precisi per trasmettere la passione, io tento di mostrare che anche in quell'epoca c'erano le stesse problematiche di sempre, che anche allora le macchine erano colorate di rosso, giallo, argento, blu, che il cielo era azzurro, che c'erano i pit stop (non artificiali per lo spettacolo TV, ma per necessità visto che le gare erano da 300 a 500 km), che le macchine raggiungevano i 300 km all'ora, che le potenze arrivavano già a 650 CV (queste velocità e queste potenze la F1 le rivedrà solo a partire dagli anni '80 col turbo...), che al posto di Senna e Piquet c'erano Caracciola e Rosemeyer, che al posto di Senna e Prost c'erano Nuvolari e Varzi, che al posto di Mansell c'era Luigi Fagioli, che invece di Gilles Villeneuve c'era Guy Moll, che così come nel 2008 ci sono FERRARI e McLaren-MERCEDES  anche negli anni '30 c'erano le Alfa Romeo della Scuderia FERRARI e c'era la MERCEDES...

Clicca qui e vai alla "introduction": http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/main.htm
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da Uitko » 30/08/2008, 9:07

Gran post Sun, grazie.  :thumbup1:
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da AmanteMclaren » 30/08/2008, 14:03

Mi sa che mi salvo queste pagine, le stampo e le leggo con calma, perchè i "vecchi" occhi non ce la fanno a soffermarsi oltre sullo schermo.  Cmq, ignorantissimo in materia, sono ben lieto di leggere e imparare qualcosa! Per cui, grazie mille di cuore a sundance!
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da jackyickx » 30/08/2008, 17:13

Forse l'incertezza sul vero vincitore del 39 è anche dovuta al fatto che in quell'epoca contavano di più le vittorie nei singoli GP, specie quelli "storici".
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da sundance76 » 24/09/2013, 14:01

[quote="sundance76"]
Come si vede, il caso è molto più complesso di quanto uno può immaginare, perchè non è sicuro che il sistema di punteggio previsto negli anni precedenti valesse anche nel 1939.

A inizio stagione il delegato del Belgio in seno alla Commissione Sportiva, monsieur Langlois, propose un nuovo tipo di punteggio: non più con penalità [...] bensì piuttosto di assegnare:
10 punti al primo
6 al secondo
5 al terzo
4 al quarto
3 al quinto
1 a chi prendeva il via.
Come si vede, questo sistema, che chiameremo del "massimo punteggio", è molto simile al punteggio anni '90.

[/quote]

Ecco un documento rarissimo, cioè la riproduzione dei documenti originali che testimoniano la proposta belga di punteggio per la stagione 1939:

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da sundance76 » 24/09/2013, 19:17

E qui invece ci sono due trafiletti (il primo da "Automobil Revue", il secondo non so) che indicano l'incertezza circa i regolamenti, che si protrasse fin oltre la conclusione della stagione.

Il primo nel sottotitolo scrive: "Il campione sconosciuto!" e pubblica le due classifiche "alternative" che sono state già proposte qualche post fa (e qualche anno fa :asd: ):

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Il secondo trafiletto si chiede: "Chi è il miglior pilota d'Europa?":

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da Powerslide » 24/09/2013, 23:39

Insomma la dimostrazione che la Federazione faceva belinate anche in quegli anni  8)
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da sundance76 » 24/09/2013, 23:47

[quote="Powerslide"]
Insomma la dimostrazione che la Federazione faceva belinate anche in quegli anni  8)
[/quote]

Proprio così! E anche abbastanza ridicole...
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