Indianapolis, 1946. Molto interesse si era generato all'iscrizione di Rudolf Caracciola, il grande pilota pre-guerra della Mercedes-Benz che aveva vinto il Campionato Europeo nel 1935, 1937, e 1938.
Tedesco nonostante il cognome italiano, Caracciola era emigrato in Svizzera divenendone infine cittadino.
Avrebbe dovuto guidare la vettura da 1,5 litri Tipo 165 che Mercedes aveva costruito in totale segretezza per il Gran Premio di Tripoli del 1939.
La Mercedes-Benz 1.5 litri W 165 - Tripoli Grand Prix, 7 Maggio 1939. Rudolf Caracciola termina al secondo postoCaracciola aveva pianificato per di farsi carico di entrambe le 165 nel 1941, ma non poterono lasciare la Germania e furono perciò nascoste. Un assiduo frequentatore della casa di Caracciola a Lugano fu nient'altro che il Colonnello Peter de Paolo (vincitore dell 500 miglia nel 1925, ndt) al periodo stanziato con l'Air Force a Zurigo.
A Long Island per la Vanderbilt Cup, i piloti Rudy Carraciola, Peter DePaolo e Dick Seaman sostano all'interno del circuito "Roosevelt Raceway".Fu de Paolo che chiamò un giorno dell'inizio del 1945 con la strabiliante notizia che le auto erano appena arrivate a Zurigo, spedite dalla Mercedes-Benz. Le aveva viste lì di persona. Caracciola prese il primo treno e con molta difficoltà fu in grado di prendere le vetture sotto la sua custodia, una delle quali risultò in pessime condizioni. L'iscrizione per l'auto buona fu registrata per la "500" del 1946, ma le difficoltà con la spedizione alla fine divennero insormontabili e dovette desistere.
Decise ad ogni modo di partire ugualmente, accompagnato dalla moglie, Alice Hoffman Trobeck,
che era stata già in pista nel 1929 accompagnando Louis Chiron. Poco dopo l'arrivo, Caracciola fu contattato da Joel Thorne, che aveva iscritto due auto ma non poteva guidarne una egli stesso a causa di un incidente in moto, ed era temporaneamente costretto alla sedia a rotelle. L'auto che stava offrendo Thorne era la vecchia Spark "big six", già equipaggiata di un motore di 3000 cm cubi.
Con pochi giorni rimanenti alla corsa, Caracciola prese l'auto per far pratica, ma ricevette la bandiera e fu richiamato a causa dell'utilizzo della cuffia in tessuto.
Caschetti rigidi in Europa fino al 1952 non erano richiesti, ed egli non ne possedeva uno. Il colonnello Herrington si procurò un casco iglese per piloti di carrarmati, e il problema fu risolto (!!!). Il 28 maggio, mentre provava a costruire il tempo per qualificarsi, Caracciola perse il controllo alla curva due, ribaltandosi, e fu gettato fuori dall'auto. Era estremamente ventoso quel giorno, ma la teoria maggiormente seguita è che un uccello l'aveva colpito e stordendolo momentaneamente. In un modo o nell'altro, è facile credere che il casco del colonnello Herrington gli abbia salvato la vita.
Caracciola rimase al Methodist Hospital per molti giorni e fu visitato frequentemente dai preoccupati coniugi Hulman (proprietari del circuito, ndt). Una grande amicizia si sviluppò tra le due coppie, e dopo che Rudolf fu dimesso dall'ospedale, i Caracciola furono invitati a passare tutto il tempo di cui avessero avuto bisogno in Terre Haute mentre Rudolf era convalescente. Essi si fermarono nella "casa di campagna" ai confini della città, e i Caracciola devono essersi sentiti come fossero tornati in Germania. La casa era vicina a un lago e circondata da zone fittamente boschive vagamente di stampo Wagneriano.
Gli altri membri della compagine straniera arrivarono tutti tardi, e il solo a qualificarsi fu Luigi Villoresi su Maserati. Tazio Nuvolari, iscritto come compagno di Villoresi, spedì la sua rinuncia dovuta all'accidentale morte del figlio, e molti si stupirono quando il rinomato Achille Varzi fu incapace di qualificare la terza auto. Duke Nalon qualificò l'auto destinata a Nuvolari.
Tratto e tradotto da Autocourse Official Illustrated History of the Indianapolis 500, 2006, Donald Davidson, Rick Shaffer