GUY MOLL, il primo pilota sensazionale

[sundance76]

Da "ROMBO" dell'estate 1984:

[Baldi]

spero non sia un doppione....

http://www.youtube.com/watch?v=PdQL8uBSZzM&feature=player_embedded

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Un'altra foto rara dell'arrivo del GP Monaco 1934 con Enzo Ferrari e Guy Moll.

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Seconda foto oggi, peraltro stavolta di difficile datazione e contestualizzazione (sono come sempre graditi consigli e suggerimenti), di un inedito Moll in giacca e cravatta accanto alla sua fida P3:

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Un curioso "reperto" con il volto del pilota franco-algerino:

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Qui c'è una cosa che non sapevo. E che andrebbe verificata (io non ho trovato ancora nessun riscontro). E' il paragrafo finale, a firma "Nanni Dietrich", di un articolo sulla vita di Moll, precisamente sull'incidente mortale.

"Guy Moll's death caused an irreconcilable conflict between Enzo Ferrari and his cousin Renzo Saracco Ferrari, who operated as team manager since the early 1930s. The latter accused Enzo Ferrari of having indirectly caused the death of Guy Moll, when he strongly encouraged him to chase Henne. After the race Renzo Saracco Ferrari left the Scuderia and his name did not appear anymore as a team member."

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Il quotidiano "La Stampa" col resoconto della gara e dell'incidente mortale di Moll, di cui in basso a destra vi è, in un trafiletto, una veloce biografia:

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Nel topic su Gilles Villeneuve forse avrete letto quelle pagine sulla visita di Autosprint alla fabbrica di Maranello dopo la vittoria a Monaco '81.

Ad un certo punto c'è un botta e risposta tra Enzo Ferrari, Cancellieri e Pironi, mentre parlano di Guy Moll. Penso che possa interessare a coloro che leggono questo thread.

"[....] Ferrari racconta di aver ricevuto, non molti mesi addietro, la visita della donna che fu compagna di Guy Moll, meteora tra le più splendenti e ahimè fugaci nel firmamento dei gran premi degli anni Trenta. "Non l'avevo più vista dal giorno del funerale, mi ha fatto piacere sentirla al telefono e ricevere poi una sua visita. Certo, la ricordavo come una bella bionda e mi son visto venire incontro una nonnina, ma ai suoi occhi devo essere cambiato anch'io...".

- Quale pilota assomiglia oggi a Guy Moll?

"Moll era uno spudorato (mai avevo sentito pronunciare questo aggettivo con tanta affettuosa ammirazione n.d.d.), uno spudorato come Villeneuve, in corsa tutti i cordoli erano suoi, se decideva di passare erano buoni anche i marciapiedi, se decideva di non lasciarsi passare erano guai per tutti, qualche volta anche per lui. Comunque, era un pilota molto veloce, fra i più veloci in assoluto, ma intelligente.."

"Perchè dice veloce ma intelligente?" chiede Pironi, "Le due cose non possono stare insieme?"

Ferrari: "Non c'è campione autentico e completo che non sia intelligente. Ci sono invece dei piloti che sono molto più veloci che intelligenti. Insomma, per essere veloci, per arrivare a certi limiti, deve avere il sopravvento un pizzico di incoscienza. Se si è troppo ragionatori, d'altra parte, non si arriva a certi limiti. Il difficile consiste nel sublimare queste due qualità, senza che una penalizzi eccessivamente l'altra."

Ecco, questo è stato il breve botta-e-risposta che riguardava Moll.

Inoltre, su un fascicolo uscito con la Gazzetta dello Sport nel 1988, dal titolo "Ferrari racconta", c'è un accenno alla visita che la compagna di Moll fece a Enzo Ferrari. Il Drake racconta che alcuni anni prima (e qui non sono riuscito ancora a capire che anno fosse, '81, '80 o '79 ), ricevette una telefonata da una certa "Signora Gobron, di Abano". Sul momento lui non riconobbe la voce, ma poi ella disse di essere l'ex compagna di Moll, che poi andò appunto a Maranello.

Sembrerebbe quindi che questa signora vivesse in Italia (Abano), e chissà che fine ha fatto. Moll era nato nel 1910, e se magari la fidanzata aveva più o meno la stessa età, oggi probabilmente non è più in vita, o magari mi sbaglio....
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Per puro caso, ho trovato una rarissima immagine, forse l'unica che circola, di Guy Moll insieme alla sua compagna:

[sundance76]

Questa magari interessa a Baldi. Un disegno che raffigura un momento delle prove ai box del GP di Monaco 1934 (vinto proprio da Moll).

[Baldi]

Molto bello questo disegno.
I fumettisti sono artisti decisamente superiori a quanto comunemente si pensi!

La P3 poi, è sempre nei miei "sogni" e pensieri da disegnatore.
La vedo e m'immagino di disegnarla scattante e indomita su una strada qualsiasi, svettante dinamicamente sul il foglio bianco.

Per uno che s'arrabatta come me a disegnare e dipingere, la P3 non ha eguali nel mio senso del'azione disegnata.

[sundance76]

Credo che poche altre monoposto abbiano la singolare caratteristica di essere state guidate da così tanti campioni: la P3 fu condotta in gara da Nuvolari, Campari, Caracciola, Varzi, Fagioli, Moll, Chiron, Dreyfus, Trossi, Borzacchini....

Con la P3, Nuvolari ci vinse il Campionato Internazionale nel 1932, oltre ai titoli italiani 1932 e 1935.

Caracciola ottenne il Titolo Europeo delle salite nel 1932.

Fagioli divenne Campione d'Italia nel 1933.

Anche Varzi ci vinse il Campionato Italiano, nel 1934.

In tutto, la P3 vinse ben 46 gare ufficiali, tra Gran Premi internazionali e locali.

[Baldi]

In effetti anche la Bugatti 35 e derivate non scherzò affatto.

Ci fu anzi un periodo; e pure piuttosto prolungato, in cui era davvero l'auto da battere; prima scelta per ogni pilota ai vertic.

[sundance76]

[quote="Baldi"]
In effetti anche la Bugatti 35 e derivate non scherzò affatto.

Ci fu anzi un periodo; e pure piuttosto prolungato, in cui era davvero l'auto da battere; prima scelta per ogni pilota ai vertic.
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Vero, la 35 fu un modello azzeccatissimo.

[Powerslide]

Forse sbaglio, ma credo che all'epoca il ricambio non fosse frequente come oggi e che un nuovo modello fosse destinato a più di una stagione. O per lo meno a una stagione a carattere internazionale e altre due o tre per competizioni nazionali.

In GT o Turismo la competitività anche oggi è spalmata in un tempo più lungo, provvedendo casomai ad aggiornamenti di anno in anno.

[Baldi]

Verissimo.

Una P2, una P3, una Bugatti 35 e via dicendo, poteva partecipare alle gare della stagione per vari anni consecutivi.

Inoltre non c'era nemmeno quella specializzazione e specificazione di un modello.
Nella realtà una vettura del genere poteva correre e correva indifferentemente sulle piste (molto più rare di adesso), circuiti cittadini, circuiti stradali di normale traffico o tratti e gare su strade e percorsi che adesso definiremmo da rallye... se non addirittura da raid.

Bastavano poche modifiche a volte: luci, parafanghi, qualche ruota di scorta, monoposto/biposto... e il gioco era fatto.

E, sempre per tutta la medesima serie di motivi disparati, accanto a piloti e teams ufficiali e pagati, correvano privati che l'auto o se l'erano comprata e veniva loro data in uso per la loro abilità di guida.

Tutto un altro mondo eh eh