da sundance76 » 04/09/2007, 7:53
Alcuni ricordi di Enzo Ferrari su Guy Moll:
"Tra i piloti che arrivarono alla mia scuderia, Moll non fu il primo straniero, ma fu senza dubbio il primo pilota sensazionale. Era di madre spagnola e di padre francese emigrato in Algeria dove lui era nato. Non saprei dire se quel miscuglio di razze e di ambienti avesse contribuito a fare di quel ragazzo un portento; in ogni caso egli è stato, secondo me, degno di essere accostato a Nuvolari, insieme a Moss: simile a Nuvolari per talune singolari e strane affinità mentali, per il medesimo spirito aggressivo, la disinvoltura di guida, la determinazione nell’affrontare il rischio".
"Esordì nella mia Scuderia a Montecarlo e afferrò la vittoria proprio all’ultimo giro. Una vittoria curiosa e sensazionale, poiché colse in contropiede l’idolo locale, Chiron, che ormai sicuro di vincere aveva rallentato l’andatura e stava facendo una specie di passerella fra gli applausi della sua folla. Quel giorno Moll sfoggiò lo stile del grande campione, affermò la sua personalità di pilota e legittimò la mia fiducia in lui".
"Per dire chi fosse, voglio raccontare questo fatto, che fra i tanti che ho vissuto mi è rimasto fortemente impresso. Durante la corsa del Montenero, a Livorno, Moll aveva superato Varzi, ma aveva poi bucato una gomma in prossimità dei box; Varzi lo aveva superato, ma, sostituita di furia la ruota, Moll lo aveva ripreso in un solo giro ( 1 giro era 20 km ), con un recupero favoloso, e già lo incalzava. Decisi di segnalargli di desistere: non era buona norma di scuderia darsi una tale battaglia, cercare addirittura la provocazione. Così preparai il segnale, ma proprio nell’attimo in cui lo mostravo al sopraggiungente scatenato ragazzo, la sua auto iniziò un pauroso testacoda in piena curva. Moll cambiò velocità e arrivò alla fantascienza dell’automobilismo facendomi addirittura cenno che aveva capito mentre piroettava; rimise in carreggiata la vettura e ripartì, ripetendomi con la mano che aveva capito. Rimasi sbalordito. Non avevo mai visto una tale freddezza, una tale padronanza di sé, da spaccare in due il ragionamento anche sotto le disumane sollecitazioni del pericolo. Capii che, da quel momento, il pericolo per lui sarebbe consistito soprattutto nella classe inferiore degli altri, i quali avrebbero tentato di fare di tutto per arginare la sua superiorità, con difese anche non ortodosse. E probabilmente così fu".
Ultima modifica di
sundance76 il 05/07/2009, 11:46, modificato 1 volta in totale.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.
https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI