Mimmo Dei con la sua scuderia "Centro-Sud" avrebbe meritato più considerazione in Italia, dove anzi fu spesso ostacolato: gettò la spugna nel '65, proprio alla vigilia della liberalizzazione degli sponsor non tecnici, che forse avrebbero potuto alleviare le costanti traversie economiche della sua piccola ma validissima squadra.
Ricorderete che qualche anno fa, nel 2008, l'editore Fucina pubblicò il manoscritto delle memorie di Mimmo Dei, che morì nel 1986 senza nemmeno correggere le bozze. Se lo trovate, leggetelo, sono 90 pagine che scorrono veloci: si chiama "Dei ex machina", ed è pieno di episodi incredibili e stupendi, che vi faranno perdonare i piccoli errori di grammatica (l'editore ha scelto di pubblicare il manoscritto così com'era, per non modificarne la spontaneità e l'autenticità), di una piccola scuderia che per 10 anni, dal 1955 al 1965, si è battuta tra i grandi, senza soldi ma senza mai sfigurare e valorizzando numerosi piloti, da Bonnier a Gurney a Bandini.
Un'impresa incredibile, assurda, visto il budget drammaticamente quasi nullo, fu quella col pilota statunitense Masten Gregory nel 1957: pur partecipando a solo metà delle corse di campionato, l'americano arrivò addirittura 6° in Classifica, con un terzo posto a Monaco e un quarto a Pescara quali migliori risultati.
E parliamo di avversari come le Ferrari, le Maserati, le Vanwall che correvano con tre o più piloti.
Qui un servizio di AS del dicembre 1974: