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Chris Lambert

MessaggioInviato: 11/06/2019, 11:15
da 330tr
Powerslide ha scritto:...
E' da ieri sera che ci penso, ma non riescono a venirmi in mente lutti in F1 dovuti a scorrettezze tra piloti. Forse in Endurance con l'incidente Bellof – Ickx o in F2 tra Regazzoni ed un pilota di cui al momento mi sfugge il nome, ma in F1 no.
Qualcuno ne ricorda?


sundance76 ha scritto:
Powerslide ha scritto: in F2 tra Regazzoni ed un pilota di cui al momento mi sfugge il nome,


Forse Chris Lambert.


Re: ''Quelle promesse non mantenute''
da jeanpierresarti » sab set 18, 2010 6:21 pm
in un'intervista (in realtà "auto-intervista") Mosley parla del suo compagno di squadra Chris Lambert in f2, nel London racing team di proprietà dello stesso Mosley: usavano delle Brabham bt23c-dva, e sembra che Lambert andasse veramente forte (di certo il paragone con Max Mosley è imbarazzante ma ricordiamo chi correva in quegli anni in f2) quando nel luglio 1968 a Zandvoort il povero Chris ebbe un incidente con Regazzoni (ancora!) dove purtroppo perì. C'è stata un'importante battaglia legale portata avanti dal padre per lunghissimo tempo per definire i contorni della vicenda e le eventuali colpe.
http://www.motorsportmemorial.org/focus.php?db=ct&n=143
"Finally, on 14 November 1971, the Fédération Internationale de l'Automobile issued an official declaration, establishing that Regazzoni was guilty of "a mistake in appreciation, but not of a serious negligence". The same time document stated that the "audacity" of a driver was impossible to monitor."


da http://www.thosewerethedays.org.uk/motor-racing-stories/motor-racing-is-dangerous-part-1.html
....
La quarta gare nella stagione era a Zandvoort. La direzione di Zandvoort aveva appena, su insistenza della GPDA, installato barriere di acciaio in quelli che consideravano essere posti pericolosi della pista. L'East Tunnel era uno di questi posti. La pista passava in quel punto sopra una delle stradine interne del circuito. Chris stava andando molto bene in gara, quando uscì di pista e si diresse dritto verso la barriera di acciaio. Quel che dovrebbe fare un guard-rail è assorbire il colpo ricevuto lateralmente, rallentare l'auto e riportarla in pista - si spera senza che nel frattempo nessun altro occupi quella particolare parte del continuum spazio/tempo. Quello che accadde fu che sotto l'impatto della macchina in piena velocità la barriera si piegava di lato e veniva trasformata in una piattaforma di lancio. Il guard-rail sembrava molto robusto, ma il suo aspetto era ingannevole. L'idea è di fissare i montanti saldamente in enormi blocchi di cemento. I tizi che eseguirono quel popò di ingegneria, ovviamente, non erano all'altezza del lavoro. Avevano appena fissato i sostegni nella sabbia e si erano fatti indietro ammirando il panorama. Come ben presto scoprì Chris Lambert. Le ruote laterali sull'acciaio, l'auto lanciata nello spazio e il muso a tuffarsi oltre il tunnel e verso la sponda opposta della strada, viaggiando ancora oltre i 160 km/h. Il risultato fu che il pilota e l'auto si trasformarono in una in una palla aggrovigliata di rottami compattati. Auto e pilota furono cremati senza alcun tentativo di separarli. Uno dei miei ricordi più tristi fu di lasciare l'hotel la mattina seguente e di vedere il camion della Lambert Team abbandonato e isolato, nel parcheggio.

Il risultato forse non fu così agghiacciante come descritto..
Le immagini che si trovano raccontano forse piuttosto di mancanza di cinture. :?

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