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Niente.
Mancava un topic sul più famoso tra gli Hill.
C'è Phil, Damon, ma di Graham nemmeno l'ombra..molto strano, considerando l'importanza cruciale del pilota nella storia delle corse.
Partiamo dalla fine.
Ho trovato il report del crash in cui perse la vita lui e l'intero progetto Embassy-Hill, compreso il giovane e promettente pilota Tony Brise.
Per una svista e/o noncuranza, l'incidente ebbe un gravissimo contraccolpo sugli Hill sopravissuti: le licenze di Graham erano scadute, il mezzo risultava addirittura non registrato.
L'assicurazione non sborsò un pound, piovvero richieste di risarcimento da parte delle famiglie dei deceduti.
L'incidente fu dovuto con pochi dubbi a errore umano.
Ecco dove scaricare il report, in pdf:
https://www.gov.uk/aaib-reports/14-1976-piper-pa-23-250-turbo-aztec-d-n6645y-29-november-1975

Giusto, Graham si merita un thread tutto suo.

Prototipo Rover-BRM, 1963


Rover-BRM, a turbina, 1965

Guardacaso, una macchina con motori a reazione numerata 00 con un pilota coi baffi..

Medaglia medaglia medaglia medaglia

Rovert ha scritto:Medaglia medaglia medaglia medaglia

Penso che Graham fosse l'archetipo del pilota gentlemen entrato nell'immaginario degli anni 60.

In una generazione di fenomeni incredibili forse era il meno dotato di talento puro, ma sapeva farsi valere contro tutti e da tutti era rispettato e temuto.
La sua carriera da top driver è terminata con un bruttissimo incidente che ne ha decretato la fine dei giorni nella top ten, incidente avvenuto, coincidenza, nell'ultimo gp degli anni 60.
Tuttavia la passione lo ha tenuto incollato al volante sino a quando, per certi versi giustamente, il suo ego da pilota non ha più accettato l'onta di rimanere escluso dai qualificati nel gp in cui era - all'epoca - il re indiscusso.
Eppure anche a fine carriera, aveva saputo cavare il meglio da vetture non certo eccezionali.

Purtroppo è rimasto vittima di quell'ardimento e di quella ricerca del limite che tanti ex piloti faticano a sopire e che porta gli stessi a correre rischi eccessivi ed inutili.
La sua morte è una tragedia umana che tuttavia nasconde contorni di imperizia inaccettabili per un campione del suo calibro.

Sono convinto che, in buona approssimazione, non fosse deceduto assieme a gran parte del suo team, oggi lo ricorderemmo come un costruttore di grande successo, al livello di Frank Williams: i resoconti dell'epoca parlavano di una vettura eccezionale pronta per far sbocciare il talento di Brise, nonché di appoggi importanti a livello economico.

Una leggenda che deve essere ricordata, soprattutto per il suo impeccabile stile brit, piuttosto che per il triste epilogo della sua avventura terrena.

Graham è tuttora, dopo Schumacher e Barrichello, il pilota ad aver disputato il maggior numero di stagioni, 18. a lungo fu il detentore del maggior numero di Gp disputati ai quali vanno aggiunti ben 75(!)GP fuori campionato. L'ultima vittoria in F1 la ottenne l'8 maggio 1971 all'IT a Silverstone con la Brabham BT34.

La sua era una passione vera.
Probabilmente non avessero ridotto la griglia a Montecarlo quell'anno, avrebbe continuato ancora.
Forse è uno dei piloti che, nella storia, ha corso con la più disparata tipologia di veicoli: motore anteriore, motore posteriore, 4 ruote motrici, turbina, senza ali, biplani, vetture a sigaro, vetture a cuneo, v6, v8, v12, v16...mamma mia che tempi esaltanti!

Un uomo che ha attraversato gli anni più pericolosi del motorsport guardando la morte in faccia col sorriso, e godendosi la vita quanto più possibile. E diventando pure un campione assoluto.
Eccolo divertito e distratto mentre affronta la curva della vecchia stazione..

Alla partenza del G.P. di Francia 1968, l'ultimo a Rouen.

Da autorama dell'ottobre 1962 (Dio benedica i mercatini )


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Bello!!
500 km senza rifornimento..quei 1500 consumavano niente..

Momento poco fortunato per Graham durante la sua incredibile carriera, qui è a Monaco nel '60 con la BRM.