Sicurezza

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da 330tr » 29/04/2016, 11:12

Pubblicato finalmente il test sull'aeroscreen (semicupolino) Red Bull

Gomma a 225 km/h
https://amp.twimg.com/v/2024c4bb-d45a-4715-986c-00db25d7e1f2

Oggetto di 1 kg a 230 km/h
https://amp.twimg.com/v/63708391-5337-4759-b51f-4d601e525334

Pazzesco..
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da 330tr » 17/05/2016, 21:12

Ecco le alette antidecollo per vetture in testacoda predisposte sulle Dallara Indycar (sulla falsariga Nascar). Gli americani in tema di sicurezza sono sempre un passo avanti (anche se questo sistema è specificamente studiato per gli ovali).



In pratica si ottiene il doppio effetto benefico di schiacciare al suolo e rallentare la vettura.
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da 330tr » 28/05/2016, 10:19

E te pareva se non sceglievano la soluzione peggiore. :angry-cussingwhite:
E vai con l'infradito
http://www.formulapassion.it/2016/05/f1-la-fia-scelto-la-protezione-2017-halo-2-0-preferito-allaeroscreen/
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da Niki » 28/05/2016, 14:31

Non ho avuto modo di toccarli per rendermene conto personalmente, per cui le opinioni che mi sono fatto sono puramente logiche e di esperienza.
Il parabrezza sicuramente protegge di più da detriti piccoli, come molle, ecc. ecc.
Il problema è che un dispositivo del genere renderebbe necessario un tergicristallo, cosa che non serve con il ferro di cavallo.
Vedremo come si svilupperà la cosa.
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da 330tr » 28/05/2016, 14:37

Niki ha scritto:Non ho avuto modo di toccarli per rendermene conto personalmente, per cui le opinioni che mi sono fatto sono puramente logiche e di esperienza.
Il parabrezza sicuramente protegge di più da detriti piccoli, come molle, ecc. ecc.
Il problema è che un dispositivo del genere renderebbe necessario un tergicristallo, cosa che non serve con il ferro di cavallo.
Vedremo come si svilupperà la cosa.


Il Nimbo, o Aureola, serve solo contro oggetti grandi, gomme, musetti volanti (e neanche se vanno di punta). I tombini, le telecamerine e le molle ci passano.
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da groovestar » 28/05/2016, 15:44

Lo penso anche io.
Si fosse alzato di più il tombino, sarebbe stato un dispositivo perfettamente inutile.
Ti salva solo dalla gomma dato che è statisticamente improbabile che in pista vaghino detriti di pari dimensioni
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da 330tr » 15/06/2016, 17:04

Altri sistemi di sicurezza delle indycar
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da Baldi » 06/08/2016, 8:55

Heribert ha scritto:L'articolo di Ronco è bello anche se qualche inesattezza c'è. Ricordo che quell'anno anche Bandini usava una delle prime tute ignifughe della Nomex che avevano una protezione dai 3 ai 5 minuti.


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da Baldi » 06/08/2016, 8:59

330tr ha scritto:Vero, discutibile anche la descrizione dei bravi commissari che si lanciano eccetera, quando la verità è ben diversa.

Per quanto riguarda la tuta, ricordo (forse) Margherita che parlava di tute RESE ignifughe, non ignifughe in sè..forse imbibite di sostanza apposita, che andava via dopo lavaggio.. può essere?


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da Baldi » 06/08/2016, 9:00

Heribert ha scritto:Ci sta che perdesse la caratteristica dopo il lavaggio per questo la tendenza era di metterla sempre nuova come facevano Clark e Graham Hill e probabilmente anche Lorenzo. La tesi della stanchezza è falsa guardando tutti i tempi sul giro. L'81° in 1'30"8 era uguale a quello di Hulme per esempio. Piuttosto vorrei far notare la "sportività/sicurezza" dei pochi piloti rimasti in gara quando passano subito dopo l'incidente : 82° giro, Hill ferma i cronometri a 1'49" ben 19 secondi oltre il suo limite, Amon 1'37"9, McLaren 1'40"9, Rodríguez 1'37", Spence 1'44"8. Amon chiude il 91° giro in 4'06"2 per cui si era certamente fermato ai box e poi è ripartito senza perdere la terza posizione.


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da Baldi » 06/08/2016, 9:00

Heribert ha scritto:Comunque quel giorno ero alla tv e le inquadrature erano solo per l'incidente per cui ho potuto notare molta lentezza nei soccorsi (ci voleva la bandiera rossa), le prime fiamme sono state spente in fretta ma poi non avevano idea di come ribaltare la macchina e avevano paura di scottarsi le manine. Poi quando hanno estratto Lorenzo sono ricomparse le fiamme e l'hanno lasciato a terra fuggendo tutti. Poi l'hanno trascinato e qui è stato il momento peggiore da osservare. Ho delle foto molto forti che non ho visto pubblicate qui. Se mi spiegate come pubblicarle le posto. Grazie.


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da Baldi » 06/08/2016, 9:01

330tr ha scritto:Ciao Herlbert,
qui in questo thread c'è un'infinità di materiale..il problema è andarlo a recuperare!!
Sono state inserite moltissime foto, filmati (che confermano in toto quanto da te testimoniato..), ogni contributo è benvenuto.
Un piccolo appunto personale: il topic ha avuto praticamente fin dall'inizio un intento di ricerca per eviscerare le cause del crash, per evidenziare falle, mancanze, colpevolezze, senza indugiare sull'aspetto macabro, sensazionalistico; descrizione di una tragedia, delle carenze di organizzazione, della scossa sulle coscienze, della definitiva presa d'atto dei pericoli e relative conseguenze nel mondo delle corse.
Come dici giustamente e come propugnato fin dal primo istante dall'IMMENSO Avvocato (che ringrazio pubblicamente, grazie ancora e ancora), l'incidente non è stato causato dalla stanchezza; affermare che dopo l'80 giro il pilota fosse stanco è dire l'ovvio, era una pista infernale con una macchina difficile, ma Lorenzo era iperallenato, in formissima, reduce da prove di durata eccetera. Lorenzo non era più stanco degli altri piloti.
Il fatto dei tempi lo dimostra. Semmai era nervoso, e qui si apre un altro discorso..soprattutto sulla gestione di quel GP da parte della Ferrari.

Per inserire foto o le metti in un server esterno e incolli il link tra le parentesi che compaiono quando clicchi il tastino azzurro sopra il box in cui scrivi, tasto Img, oppure puoi caricare direttamente dal pc cliccando sotto dove c'è scritto Invia Allegato.


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da Baldi » 06/08/2016, 9:01

avvocato ha scritto:All'impeccabile post del Maestro 330tr, aggiungerei una considerazione.

Le tute che indossò Lorenzo in quel week end (che furono tre per i quattro giorni, da giovedì a domenica compresi) erano tute Hinchman, ditta americana di Indianapolis che vestiva tutti i piloti di allora, cui gli stessi abbinavano sottocasco e sottotuta in maglia di Nomex (brevettato dalla DuPont), fibra aramidica che consentiva la protezione dal fuoco per 8 secondi, ma che soprattutto era inattaccabile al lavaggio (Ickx si salvò a Jarama 1970 proprio grazie ad una tuta Hinchman in nomex).
In precedenza i piloti utilizzavano tute in materiale protex, che aveva una resistenza più bassa al calore, ma che soprattutto al primo lavaggio perdeva totalmente le caratteristiche ignifughe.

Perchè maturò così tardi questa sensibilità rispetto alle conseguenze del fuoco in caso di incidente?
C'è un motivo storico.

Per quanto possa sembrare incredibile, fino al 1966 solo 2 incidenti in F.1 furono mortali a causa delle fiamme, entrambi accaduti nel 1958: Pat O'Connor a Indy '58 e Stuart Lewis-Evans nel G.P. del Marocco dello stesso anno. In tutti gli altri casi, i fattori scatenanti di decesso rimasero i traumi conseguenti lo schianto (Musso, Collins, Bristow, Von Trips, Ricardo Rodriguez).

La tutela dal fuoco pertanto non sembrava priorità e solo con l'incidente di Taylor ('Ring '66), il fuoco apparì come una serie minaccia che si sarebbe concretata con Lorenzo, Jo Schlesser, Piers Courage, Jo Siffert, Roger Williamson, e per andare nei prototipi, Pedro Rodriguez.

Senza poi considerare i gravi incidenti di Ickx a Jarama '70, Rega a Kyalami '73, e Niki al 'Ring '76.


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da sundance76 » 06/08/2016, 9:09

avvocato ha scritto:
Perchè maturò così tardi questa sensibilità rispetto alle conseguenze del fuoco in caso di incidente?
C'è un motivo storico.

Per quanto possa sembrare incredibile, fino al 1966 solo 2 incidenti in F.1 furono mortali a causa delle fiamme, entrambi accaduti nel 1958: Pat O'Connor a Indy '58 e Stuart Lewis-Evans nel G.P. del Marocco dello stesso anno. In tutti gli altri casi, i fattori scatenanti di decesso rimasero i traumi conseguenti lo schianto (Musso, Collins, Bristow, Von Trips, Ricardo Rodriguez).

La tutela dal fuoco pertanto non sembrava priorità e solo con l'incidente di Taylor ('Ring '66), il fuoco apparì come una serie minaccia che si sarebbe concretata con Lorenzo, Jo Schlesser, Piers Courage, Jo Siffert, Roger Williamson, e per andare nei prototipi, Pedro Rodriguez.

Senza poi considerare i gravi incidenti di Ickx a Jarama '70, Rega a Kyalami '73, e Niki al 'Ring '76.


Interessante statistica, ma senza voler passare per il solito "maniaco" delle corse ante-guerra, va detto che il fuoco fu spesso fatale anche ben prima del '58.

Ricordo il grande Dick Seaman, perito in seguito al rogo della sua Mercedes a Spa-Francorchamps nel '39, oppure il disastro di Deauville nel '36 con Marcel Lehoux morto tra le fiamme.

Stessa sorte per il conte Czaykowski nella Domenica Nera di Monza '33.

Voglio dire che il pericolo del fuoco era già ben noto.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Baldi » 06/08/2016, 9:16

Di decessi per fiamme ce ne sono sempre stati, come ha evidenziato Sun

Certo è che il numero, inizialmente, era più basso percentualmente parlando, rispetto a quelli avvenuti per i traumi dovuti ad un impatto più "classico".

Facile pensare queindi che questa problematica fosse percepita come "di minore importanza".


Questa riflessione mi ha fatto pensare anche alle cinture di sicurezza, introdotte in tempi molto successivi.
Anzi, per molti piloti erano, oltre che un fastidio, un elemento visto come pericoloso.

Eppure di piloti morti per essere sbalzati fuori dall'abitacolo ce n'è molti.
Ma molti di più erano quelli periti perchè "rimasti attaccati" alla autovettura che, ricordiamo, non aveva nessun tipo di protezione passiva.
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