Strani mostri...

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da 330tr » 31/07/2017, 5:29

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da Baldi » 31/07/2017, 7:38

:dance: :clap: :dance: :clap: :dance: :clap:
330tr ha scritto:
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da 330tr » 02/08/2017, 22:43

Dopo INFINITO lavoro sono riuscito a creare una mod con l'Alfa e la Mercedes insieme e ho lanciato una gara a Monza ver. '67.
L'Alfa, nonostante la potenza un po' minore e i freni depotenziati batte la Mercedes di 2 secondi al giro. La trazione integrale dà grossi vantaggi..soprattutto in partenza! Lo scatto è micidiale...anche in uscita dalle curve lente va via alla grande.
Tutto è ovviamente ben oltre il teorico, poco più di un gioco, ma stimola la fantasia...
Riuscissi sarebbe bello creare una mod "fantasy" con vetture che non hanno mai corso, tipo la Cisitalia di Nuvolari :drool:
Però adesso capisco come mai ci vogliano dei team per creare i mod. Troppo lavoro "notturno" rubato al sonno :(
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da Baldi » 03/08/2017, 8:16

Riflettevo pensando al peso.

Nella scheda tecnica allegata alla descrizione del motore si parla di 600 Kg per la vettura.
Ora: è un peso "canonico" riportato riferendosi al peso da regolamento o un valore calcolato in modo più attendibile considerando la vettura effettiva e al fatto che avesse la trazione integrale (che notoriamente lo aumenta considerevolmente)?


Lo scrivo pensando alle vetture 4wd che corsero brevemente in F1 un decennio abbondante dopo: il peso maggiorato era uno degli elementi a sfavore.
Non parliamo poi del fatto che questo (e mettiamoci magari l'aumentata difficoltà di messa a punto dell'assetto o l'affidabilità più complicata) non compensava i vantaggi che alla fine dei conti non erano così rilevanti su monoposto in pista...


Ad onor del vero bisogna considerare che alla fine degli anni settanta/inizio settanta, le monoposto erano a trazione posteriore e il sistema per dare trazione all'anteriore era quindi rilevante ai fini del peso complessivo.
Nel 1952 le vetture erano a motore anteriore e trazione posteriore: l'albero di trasmissione c'era comunque per tutte...
Il divario in termini di aumentato peso era quindi minore rispetto a quanto accadde dopo.
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da 330tr » 03/08/2017, 15:20

Le 4wd in pista non hanno mai brillato particolarmente. Ma c'è da dire che progetti "seri" non se ne sono visti..a parte la Ferguson e Matra con risultati modesti, e Lotus rimasta embrionale..
Forghieri voleva provarci ma gettò la spugna per eccessiva complicazione. La macchina da corsa è bella quando semplice!
A Indy qualche 4wd con risultati discreti s'è vista, ma il catino con 4 ruote motrici non ha molto senso.
In quanto alla mitologica 160...boh???
Credo che nel 1952 i calcolatori non fossero così raffinati per la prototipazione virtuale.. :mrgreen:
Quindi penso sia una massa del tutto ipotetica.
Quel che penso è che non dev'essere stata troppo distante dal vero..in quanto il telaio..non c'era! Se si rimuove lo spaceframe il peso guadagnato lo si può buttare sulla trasmissione. E appunto quella prevedeva già il tunnel centrale..in più c'era un albero di ritorno e il differenziale anteriore.
Leggevo che questa estremizzazione della posizione deriva dalla presa d'atto dell'impossibilità di guidare la 512 a motore posteriore e guida molto avanzata. Che portò tra l'altro alla morte del collaudatore di cui non ricordo il nome (non sapevo!). Come reazione e su suggerimento di Sanesi si ribaltò il concetto, con una vettura modernissima e filante, finalmente frutto degli anni '50, sia come aerodinamica che come concetti di rigidità elevatissima (motore e trasmissione portante), abbassamento del baricentro (12 piatto) e sua costanza (serbatoio al centro) ecc..
Son sempre più convinto che sarebbe emersa prepotentemente.
L'unico problema...la sicurezza del pilota...pari a ZERO. Bastava un testacoda con botta dietro per fracassare la schiena del pilota...brividi..
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da Powerslide » 03/08/2017, 15:32

Le 4WD assorbono potenza e quindi oggi non c'è convenienza a portarle in pista dove sarebbero competitive, meglio, dove stravincerebbero in caso di pioggia e basta.
Ma se guardiamo agli anni '50 e osserviamo la ridicola sezione degli pneumatici è facile capire che allora avrebbero avuto un perchè.
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da bschenker » 03/08/2017, 17:58

E pure per il Ferguson F4 si voleva un Stirling Moss e pioggia per aver allmeno una vittoria.

In verita sarebbe ancora Bonnier in una corsa in salita(Ollon - Villars se non mi spaglia) pero forse per assenza di un buon concorente in una valida vettura. Cerano quellicon le FJ.
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da 330tr » 03/08/2017, 20:03

A proposito della tipo 512 riporto la parte da un libro segnalato da Sundance (I bolidi di F1, 1967)

Un interessante progetto dell'Alfa Romeo di quel periodo fu la vettura da corsa tipo 512; anch'essa fu disegnata da Colombo sotto la supervisione del direttore tecnico del tempo, lo spagnolo Wilfredo Ricart, progettista delle vetture Nacional Pescara e Pegaso. Questo tipo aveva un motore quadro a 12 cilindri orizzontali di CM3 1.488 (mm 54x54) con i cilindri fusi in quattro blocchi di tre ciascuno e quattro alberi a camme, che azionavano valvole a un angolo di 45'. Con un compressore a doppio stadio che sovralimentava a 2,25 atmosfere e con un rapporto di compressione di 6,5, il motore sviluppava cv 340 a 9.000 g/min. Il telaio tubolare « a scala » aveva sospensioni anteriori a ruote indipendenti con barre di torsione longitudinali e bracci triangolati, mentre nella parte posteriore c'era un ponte de Dion fissato da puntoni longitudinali triangolari e tiranti Watts. Il cambio a 5 velocità era montato dietro il ponte posteriore e il serbatoio del carburante era collocato tra il motore e il pilota. La vettura fu completata solo nel 1942 e sottoposta ad ampie prove nei dodici mesi successivi. Essa era notoriamente di guida difficile e Marinoni perì a Monza, mentre ne collaudava un esemplare. Nel 1946 la vettura non era ancora in grado di partecipare alle competizioni, per cui desta scarsa sorpresa il fatto che l'Alfa Romeo preferisse porre in gara un modello ben sperimentato e sicuro come il 158.

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da leon_90 » 03/08/2017, 21:15

Quanto era bravo Ricart :D :D

(ma almeno un'auto buona l'ha progettata in vita sua?)
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da 330tr » 03/08/2017, 21:28

Ecco Ricart al volante!
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Quante cose si imparano scavando qua e là...
Marinoni era pilota/collaudatore Alfa.
Pare che non morì al volante della "terribile" 512 come indicato nel testo, ma al volante di una 158 modificata, mentre la stava testando su strada (autostrada Milano-Varese, non Monza!), schiantandosi contro un autocarro...
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Una foto interessante, che fa capire come...ci piaccia sparare altissimo!!
Il cartello indica potenze e velocità stimate.. quantomeno fantasiose :o
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(tra l'altro chissà se è vero che fu il primo 12 cil. contrapposti)
Tratto da http://quandoilbiscionemordeva.forumalfaromeo.it/forum/viewtopic.php?t=1165
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da Baldi » 03/08/2017, 23:07

1) affibbiate la morte di un pilota ad una vettura piuttosto che ad un'altra non è bella cosa. Si voleva dirottate la "colpa" af un modello che si sapeva non avrebbe avuto seguito piuttosto che ad un altro destinato ad essere la punta di diamante?
Boh

2) La 512 con la posizione del pilota troppo avanzato.
Ma... E' così tanto differente dalle Auto Union? Soprattutto quella del 1938/39?
Non è solo una opinione rispetto ad una configurazione "innovativa per l'epoca?
Ricordiamoci la successiva Cisitalia di Porsche...
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da Powerslide » 03/08/2017, 23:13

Penso che la guerra non abbia favorito lo sviluppo di questa 512 a motore centrale. Peccato perchè aveva molte peculiarità interessanti, come ad esempio l'angolo delle valvole di 45°
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da 330tr » 04/08/2017, 4:33

Baldi ha scritto:1) affibbiate la morte di un pilota ad una vettura piuttosto che ad un'altra non è bella cosa. Si voleva dirottate la "colpa" af un modello che si sapeva non avrebbe avuto seguito piuttosto che ad un altro destinato ad essere la punta di diamante?
Boh

2) La 512 con la posizione del pilota troppo avanzato.
Ma... E' così tanto differente dalle Auto Union? Soprattutto quella del 1938/49?
Non è solo una opinione rispetto ad una configurazione "innovativa per l'epoca?
Ricordiamoci la successiva Cisitalia di Porsche...


Beh..il testo su riportato è di un libro, immagino tradotto (autore penso inglese-anche vista la notevole conoscenza dei modelli oltremanica- ma...non riesco a leggerlo! Copertina troppo piccola..).
Penso non ci sia dolo, quanto piuttosto superficialità e cattivi ricordi da parte dell'autore.

Che la posizione di guida così avanzata fosse problematica credo invece non ci siano dubbi..
Sanesi bocciò l'auto, ed è notorio che l'Auto Union typ A-C la sapevano guidare in pochi, e solo uno la riusciva a sfruttare al 100%, tant'è che per la D si volle arretrare quanto più possibile il posto guida, rinunciando al serbatoio unico in posizione centrale.
Nei primi anni '80 la posizione tornò quasi sull'asse anteriore ma con una differenza: le macchine non sbandavano praticamente più grazie all'effetto suolo. Il difetto di essere così davanti era la perdita di sensibilità alla sbandata del retrotreno, cosa grave in vetture costantemente in derapage...

@Powerslide.
Il motore era un 12 V piatto..concetto molto interessante ripreso per la 160 2,5 litri aspirata. Immagino fosse la sua evoluzione! Peccato non aver visto all'opera all'epoca questi motori..sia Alfa che Porsche/Cisitalia dovranno rinunciare alla F1..
Una curiosità. Mi è tornato alla mente che Marinoni fu protagonista assieme a Pintacuda della trasferta Alfa in sud America del '36, dove con nuove vetture ufficiali fecero il bello e cattivo tempo mi pare a Rio (con squalifica..) e S.Paolo, GP di cui parlammo nel topic di Hellé Nice causa suo brutto incidente sulla linea d'arrivo.
Pintacuda, il vincitore, era poi lo stesso pilota che navigava in ultima posizione causa problemi ai freni alla coppa Ciano lo stesso anno. Fermato, Nuvolari prese il suo posto e andò a vincere!
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da Baldi » 04/08/2017, 14:25

...tanto "Nivola" nemmeno frenava! :D :D :D
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da 330tr » 06/08/2017, 10:10

330tr ha scritto:
Baldi ha scritto:1) affibbiate la morte di un pilota ad una vettura piuttosto che ad un'altra non è bella cosa. Si voleva dirottate la "colpa" af un modello che si sapeva non avrebbe avuto seguito piuttosto che ad un altro destinato ad essere la punta di diamante?


Beh..il testo su riportato è di un libro, immagino tradotto (autore penso inglese-anche vista la notevole conoscenza dei modelli oltremanica-


L'autore del libro I bolidi di F1 è Anthony Pritchard, autore tra gli altri di "Silver Arrows in camera". Tutt'ora (al 2013) attivo, nato nel 1938, il libro è del '67. Non poteva avere ricordi dei '40.
Certo che internet nel '67 non funzionava bene come oggi.. :D dove bastano 2 click per verificare. Probabilmente ha ripreso l'info da una fonte "sbagliata"..
Ultima modifica di 330tr il 06/08/2017, 19:35, modificato 1 volta in totale.
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