Circuiti scomparsi

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Pennywise » 10/06/2013, 18:31

curva nord
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" Chi osa vince "

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da Baldi » 10/06/2013, 20:32

Precisamente.
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da Die Mensch-Maschine » 10/06/2013, 20:51

Sembra un insetto spiaccicato.
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da Baldi » 27/06/2013, 11:32

Cartolina dell'Avus. Molto bella.

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da Baldi » 15/07/2013, 11:40

Passiamo ad un altro circuito dimenticato:

Nimes-Courbessac


Vista aerea attuale, si nota l'aereoporto ospitato.
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Vista aerea degli anni cinquanta
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Manifesto
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Programma ufficiale
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Partenza della gara del 1947 con Chiron e Villoresi davanti e Sommer che si vede dietro.
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da sundance76 » 15/07/2013, 13:26

A Nimes nel 1933 ci vinse Nuvolari. Un certo Guy Moll (23 anni) arrivò terzo.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Baldi » 15/07/2013, 15:00

Infatti a Nimes si corse nel 1932, 1933 e 1947.
Quello che ho postato (Nimes-Courbessac) venne utilizzato nel 1947 mentre il circuito adottato nelle due precedenti edizioni era diverso:


Ecco una mappa della zona:
Fa vedere la dislocazione del "nuovo" circuito usato nel 1947 ma anche dove si trovava quello del 1932-1933, praticamente in città.
http://nimes.labomedia.org/carte/les-differents-traces-du-grand-prix/


1932 - 1933

NÎMES (F)
Type: Street circuit
Length: 1932: 2.9 km (1.8 mi) , 1933: 2.617 km (1.626 mi)
Location: On the streets of the town of Nimes
Used: 1932-33

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Pagina con varie foto e notizie:
http://automobile-club-populaires-et-sportives-30.e-monsite.com/pages/divers/grand-prix-auto-nimes.html


Statistiche e risultati della edizione del 1932:

http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/gp3205.htm#24



Renè Dreyfus - Nimes 1932 - Maserati 26M
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Benoit Falchetto - Nimes 1932 - Bugatti (vincitore)
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Louis Chiron - Nimes 1932 - Bugatti

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Che poi, a ben guardare i GP sono stati quattro... poichè in contemporanea si disputava anche la gara per "vetturette" entro i 2000 cc

    1932 TROPHEE DE PROVENCE (2000cc)
    1932 GRAND PRIX de NÎMES
    1933 TROPHEE DE PROVENCE
    1933 GRAND PRIX de NÎMES




Statistiche e risultati della edizione del 1933:

http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/gp3307.htm#26




Alcune foto:

Gaston Reveiller - Nimes 1933 vetturette - Amilcar 1100
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da sundance76 » 11/08/2013, 14:08

Come si fa a trasformare in formato jpg questa immagine?

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... che%29.svg
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da Die Mensch-Maschine » 11/08/2013, 14:30

[quote="sundance76"]
Come si fa a trasformare in formato jpg questa immagine?

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/76/Circuit_%28%C3%A9bauche%29.svg
[/quote]

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Così  ;)
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da sundance76 » 11/08/2013, 14:39

Grazie DMM, ma così viene un pò sfocata.

Ho provato a quest'altra pagina di Wikipedia, e in basso ho cliccato sul formato massimo a 2000 px. Si ottiene un'immagine in png facilmente trasformabile in un jpg molto nitido:

https://en.wikipedia.org/wiki/File:Circ ... 3%A9bauche).svg
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da Die Mensch-Maschine » 11/08/2013, 15:31

Quello è un problema del sito di hosting: avendo l'immagine delle dimensioni non standard, il sito la deve ridimensionare, allora la risoluzione diminuisce e la foto appare sfocata. Comunque vedo che hai scoperto lo stesso escamotage che ho usato io. Molto bene.  :thumbup:
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da sundance76 » 13/08/2013, 10:18

[quote="Baldi"]

Qui ho trovato un articolo. Sembrerebbe (correggetemi se sbaglio) che l'impianto di Montlhéry sia stato realizzato con un Catino e una parte ad imitazione delle strade "normali". Da ciò sembrerebbe quindi che la parte stradale è stata realizzata praticamente ex-novo.

[/quote]

Sì, è proprio così. Ho trovato un articolo dove c'è scritto: "The road circuit is artificial in the sense that it is not used by ordinary traffic, but this does not lessen its value; that a very short section of the course is formed by part of the track makes very little difference to the event as a road race. The circuit routier tests cars and men as no natural course can do".

Ecco il link (siccome l'autore è Barré Lyndon, sono indotto a pensare che si tratti di un capitolo del suo libro, ricercatissimo tra i collezionisti, dal titolo "Grand Prix", stampato nel '35 e che racconta tutta la stagione 1934):

http://www.grandprixhistory.org/french1934.htm
Ultima modifica di sundance76 il 13/08/2013, 17:38, modificato 1 volta in totale.
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da Niki » 13/08/2013, 10:42

:001_tt1: :001_tt1: :001_tt1: :001_tt1: :001_tt1: :001_tt1: :001_tt1:
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Che libro clamoroso
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da lauda12 » 10/10/2013, 13:46

Oltre alla F1 la mia grande passione è il medioevo inglese e francese del periodo che va dal 1000 al 1200 e quindi, tutti gli anni, dopo le vacanze al mare porto la mia famiglia in Francia alla ricerca delle tracce lasciate dagli uomini di quell’epoca. Quest’anno sono tornato in Normandia e ho fatto tappa per più giorni a Rouen.

Arrivo da Parigi e quando mancano pochi km alla destinazione, i miei occhi si posano sul cartello di un’uscita per me inequivocabile “Les Essarts”…e il mio cuore va a quelle splendide foto delle f2 impegnate alla “virage du nouveau monde” e in particolare ad una March Stp rosso arancione e ai tragici resoconti sulle scomparse di Schlesser  e Birrell.
Non so più cosa fare…ma sto zitto, già porto 3 donne a vedere castelli e rovine, figuriamoci se le porto a vedere un pezzo di strada…..Ma  resterò a Rouen più giorni e chissà che non capiti l’occasione…

Dopo due giorni tra feste medievali, cattedrale e chiese varie si va a Chateau Gaillard (splendida figlia di un anno di Riccardo Cuor di Leone). Mi sono già preparato: asseconderò mia moglie facendola tornare via un po’ prima del solito dal castello e giocando sull’anticipo le chiederò di concedermi la cerca del circuito..
Les Essarts ha due uscite, ma sulla strada del ritorno da Chateau Gaillard ne posso imboccare una sola.
Usciamo dall’autostrada e conto sulla mia memoria visiva (del resto Rouen l’ho anche provato su Rfactor con la B3).
Sfortunamente mi faccio attrarre dal cartello del paese “Les Essarts”, vi entro e mi perdo in un dedalo di viuzze residenziali. Ne esco, ritorno verso l’autostrada, vedo sulla sinistra un discesa e…mi butto pensando al rettilineo di partenza. Proseguo, ma qualcosa non mi torna e alla fine della discesa anziché la “nouveau monde” mi trovo una deserta zona industriale.
Vorrei riprovarci, ma le mie donne hanno già perso la pazienza e perdipiù le bimbe sono stanche per la visita al castello e quindi rinuncio.

Alla sera però in albergo apro “google map” e riesco a trovare un punto di riferimento importante : un’alta torre (del telefono ?) quasi in corrispondenza della parte alta del circuito…; mia moglie mi promette che se capiterà l’occasione mi aiuterà a trovare il circuito.
E l’occasione capita di domenica; dobbiamo andare a Falaise ad una festa medievale, ma piove e le previsioni parlano di pioggia sino al pomeriggio.
Partiamo alle 10 di mattina, necessitiamo solo di 1 ora e mezza di viaggio e quindi il tempo per provarci c’è.

E’ la seconda uscita in direzione Caen quella giusta. Usciamo dall’autostrada, mia moglie individua la torre; subito dopo la strada gira a sinistra e da li tutto inizia:
prima parte del rettilineo leggermente inclinata e poi…un tuffo al cuore: inizia la discesa e vi assicuro, senza retorica, che, la prima cosa a cui da uomo normale, purtroppo di oggi,  ho pensato è stata lo straordinario coraggio di quei piloti.
Rivedo sulla destra, prima del curvone a sinistra in discesa, Hill che chiede un passaggio a Siffert e proseguo; faccio il curvone (sotto c’è un bosco con dirupo) ed ecco che laggiu’ in fondo intravedo la “Six freres”: è terrificante… la chicane non c’è più (si intuisce dalla tracce com’era fatta e lo spazio che occupava) e immediatamente il mio stato d’animo cambia, la sensazione non è più quella di coraggio, ma di incoscienza: era una giostra crudele, li se sbagli o si rompe qualcosa,  muori.

Penso a quell’albero che non c’è più con la dedica a chi non c’è più, penso alla macchina di Schlesser che brucia e poi improvvisamente ritrovo la serenità: sono arrivato in fondo alla discesa, ma tiro dritto per due motivi:
1) Non puoi credere che una f1 possa fare alle fine di una discesa così,  una curva che non è un tornante, ma un sopracciglio di un bimbo appena nato;
2) Purtroppo la “nouveau monde” ora è asfaltata.
Torno indietro, la contemplo per l’ultima volta, rivedo Lauda che fa il tornante e imbocco la salita che è meno spaventosa, solamente perché è una salita, che pero’, come la discesa, è altrettanto stretta se non di più.
Termino il giro facendo il vecchio rettilineo del tracciato del 1955, che da’ a me, ma anche a mia moglie, la sensazione che si tratti del vecchio asfalto da competizione (forse perché al contrario della parte restante del circuito è escluso dal traffico quotidiano).

Rifaccio di nuovo il giro; questa volta seguo il tracciato del 1972 e poi me ne vado, con un pensiero fisso: se mi ha lasciato questa angoscia percorrere ad andatura turistica Rouen Les Essarts, cosa provavano quei fantastici eroi che erano i piloti di quell’epoca, mentre correvano nell’inferno verde ?

A proposito, si sono emozionate anche le mie donne...
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da Niki » 10/10/2013, 18:36

Altro che Abu Dhabi  :thumbdown:
Non ricordo se Rouen era quello che passava parzialmente in mezzo ai campi con quel salitone e discesone che ho provato in GTL o RFactor.
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