Ho cercato bene dove postare questa cosa e credo sia la sezione più adatta.
Per la verità ho ancora qualche dubbio nel proporvi ciò, perchè essendo legato alla persona in questione non riesco a valutare il mio grado di obiettività o perchè trattandosi di cosa personale non so se possa interessare qualcuno di voi... poi ha prevalso in me la volontà di mantenere per un minimo il suo ricordo, quindi vi copio-incollo ciò che ho scritto ad Autosprint, anche se non credo verra considerato poi molto....
Se ritenete sia inopportuno, prego ovviamente ai mod di cancellare il tutto.
Gent.ma redazione,
ho letto il graditissimo ricordo di Momo Moretti, un personaggio di un'epoca ormai passata.
Mi piacerebbe però che AS ricordasse un'altra persona che appartiene a quell'epoca e in qualche modo legata allo stesso Moretti, un personaggio che "personaggio" non era, un progettista che ha dato tanto, senza mai apparire troppo sotto le luci della ribalta.
Alcune sue innovazioni in campo tecnico e meccanico sono tutt'ora utlizzate, anche se ovviamente aggiornate... ai formulisti interesserà sapere che Enzo Osella ha ottenuto con Jarier i migliori risultati in F.1 con una vettura da lui progettata, 10° in griglia a Long Beach '82, 4° all'arrivo ad Imola '82...
Parlo del Ing. Giorgio Valentini, che è mancato al settimana scorsa.
Sarebbe bello che poteste ricordarlo, magari anche solo con un trafiletto, magari facendo una telefonata a Giampaolo Dallara e facendosi dire due parole...
Illuminante e fantasioso. Personalmente mi ha sempre affascinato, in ogni suo racconto scaturiva questa sua vena così creativa e così innovativa, genialità pura imbrigliata nel produrre efficenza.
Chi lo ha conosciuto solo di recente, dopo aver letto il suo libro ''Formula 1 e prototipi. Come progettare le vetture da competizione'', è rimasto stupito di non averne mai sentito parlare prima.... In realtà gli addetti ai lavori è raro che non lo conoscano, almeno di fama. Nel periodo in cui ha collaborato con la Porsche, uno degli ingegneri responsabili parlava di lui definendolo "il Chapman italiano".... come genialità lo ricordava sicuramente....
Spero sia possibile scrivere qualcosa in proposito, anche perchè mi pare giusto far conoscere ai giovani queste persone così poliedriche che ai giorni nostri rischierebbero di essere considerati dei marziani.