[quote="jackyickx"]
Questa non la sapevo.
Comunque chi ha vissuto come me quegli anni spesso aveva la sensazione di piloti che osassero un po' oltre e purtroppo la F1 di allora era veramente pericolosa.
"Depailler non si risparmiava di certo e ha ottenuto parecchio meno di quello che ha dato".
il duello di Kyalami con Peterson ha poco da invidiare a quello di Digione
[/quote]
eh già... se fosse sopravvissuto al suo essere arrembante/devastante sarebbe ora ancor meno conosciuto dalla massa e ancor più considerato e valutato dagli appassionati come voi e me; il fatto che si sia immolato non è bastato ad innalzarlo a icona (una delle tante) degli anni 70. Per la massa il pilotare una macchina estrema, rischiare, vincere e sopravvivere a tutto questo ha un solo nome: Lauda (beninteso: un Grande)
[quote="Powerslide"]
Non ho mai avuto la sensazione, nè tantomeno ho pensato, che i piloti di quegli anni avessero il desiderio di morire.
Alcuni però si convincevano di essere invulnerabili o immortali ed altri diventavano schiavi del "personaggio pilota": uno che giocava con la morte e fingeva di snobbarla.
Uno di loro disse:
"La vita non deve essere giudicata per la sua lunghezza, ma per le emozioni che riesce a dare. Come l'uccello!"
Non chiedetemi però di chi fosse questo singolare pensiero.
[/quote]
Il fatto importante è che siamo all'ennesimo messaggio su Patrick. Lo sto scoprendo in questi giorni. Grazie a voi. grazie a internet, ai libri che riprendo in mano, ai video del passato, ai documenti, alle riviste, a chi c'era allora. Non mi permetto di cercare di capire la figura di una persona che tra l'altro ha passato la sua vita ad essere sfuggente. Sono, siamo, continuamente affascinati da questo tipo di personaggi ormai storici perchè raffigurano quella parte di noi che non tutti hanno la possibilità di esprimere al 100%
oh, poi prendete i miei pensieri per quello che possono essere ... delle parole scritte in una notte insonne durante le ferie...