Ayrton Senna

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Baldi » 29/04/2014, 17:22

Da dire però che le possibili dinamiche e cause di un incidente/uscita di pista, rendono problematica la soluzione assoluta in merito alla migliore configurazione delle protezioni a bordo pista.
Teoricamente anche un soft-wall a quella distanza potrebbe provocare il rimbalzo in pista della stessa monoposto, con possibili collisioni successive con chi sopraggiunge.

Il guaio è che la soluzione perfetta probabilmente non esiste.

Bene quindi lavorarci sempre, incessantemente e l'aver lavorato e migliorato molto la protezione passiva nelle monoposto e nelle dotazioni del pilota.
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da TANAO 73 » 29/04/2014, 18:02

Powerslide ha scritto:I muretti a Imola erano stati messi su specifica richiesta dei piloti.
Al tempo sembravano la soluzione più sicura.
Personalmente ho sempre pensato che non debbano esistere vie di fuga insufficienti perchè hanno l'unico effetto di peggiorare l'angolo d'incidenza dell'impatto.
In caso di impossibilità di creare una "vera" via di fuga, la soluzione migliore, sempre a mio parere, è una protezione soft-wall a non più di un paio di metri dal bordopista.
Però questa soluzione si sarebbe dimostrata efficace con Berger, ma non con Piquet (che invero ebbe una dinamica unica, quasi irripetibile).
Il caso Senna è a parte: il distacco di un braccio della sospensione che si trasforma in spada che penetra l'unico punto vulnerabile del casco si può verificare con qualsiasi tipo di barriera.
Ma occorre tanta, troppa sfortuna :cry:

Quello piu' "fortunato" fu Gilles Villeneuve nel Gran Premio d'Italia del 1980.
Usci'a fortissima velocita'nello stesso punto di Ratzenberger (a quanto pare per lo scoppio di un pneumatico).
Se quell'incidente fosse capitato solo un anno prima (1979),invece del muretto avrebbe trovato ad "aspettarlo" un bel guard-rail e non oso immaginare come sarebbe finita.... :-o :-o :-o :-o :-o
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da TANAO 73 » 29/04/2014, 18:06

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da TANAO 73 » 29/04/2014, 21:59

330tr ha scritto:
TANAO 73 ha scritto:A proposito di quel brutto week end:
Ho recentemente ritrovato questa foto (mio Dio come ero giovane e magro !!! :o :o :o )che mi feci scattare subito dopo la premiazione del Gran Premio,al Tamburello,propio vicino a quella "disperata" frenata lasciata da Ayrton.
Purtroppo gia'sapevamo che le cose si stavano mettendo malissimo.
Ricordo benissimo che propio in quei momenti,vidi un commissario di percorso su tutte le furie:stava ascoltando il giornale radio e i giornalisti stavano "infangando"l'autodromo di Imola,dicendo che l'uscita di Senna era dovuta alle sconnessioni dell'asfalto.
Aspettai che si calmasse e gli chiesi:"Come sta Ayrton?" mi rispose:"E' in coma,ma non so se ne esce,ma se si salva non so come restera'".
Alcuni minuti dopo,in auto,in prossimita' del casello di Castel S.Pietro Terme ci e'arrivata la terribile notizia..
Immagine


Pazzesco..vent'anni fa ero anch'io lì, quel giorno maledetto...com'è che si chiamava? Tribuna verde, mi pare. Insomma praticamente perpendicolare al rettilineo dopo il Tamburello, mi son visto Ayrton andar dritto..
Dalla foto, se si tratta davvero della frenata di Senna, è incredibile come sembri praticamente parallela al muretto. Ma a quella velocità qualsiasi legge fisica cambia, un minimo angolo convergente e l'impatto contro un muro fisso diventa devastante.

Io sinceramente non me la sarei presa mai con l'ondulazione della pista (e che i signori costruttori alzassero le vetture da terra!!), ma ero inc****to A MORTE con quei muretti che avevano quasi accoppato nell'ordine (circa): Scheckter, Villeneuve, Piquet, Berger, Alboreto, Patrese, Tamara Vidali. E forse a memoria ne dimentico. Era ovvio e naturale che si arrivasse al morto. Ma dico: se su strada si producono tutta una serie di incidenti in punti precisi, non si interviene per modificare quel punto?? Alcuni dicevano che quelle curve seguivano gli standard di sicurezza. Io ho sempre pensato che fosse una follia assoluta; erano curve con muretti da ovale, da Formula Indy, e solo a questa formula adatti. Aveva perfettamente ragione Stefano Modena, che predicava l'impatto "morbido" contro una superficie protetta. Ma con i se e con i ma non si fa la storia. Purtroppo.

Che fosse di Senna te lo posso garantire (anche perche' era l'unica in quel tratto).
C'era un "triste"pellegrinaggio che andava da questa frenata fino alla sagoma della Williams STAMPATA sul muro (purtroppo quella foto mi brucio' :evil: ).
Si poteva vedere anche il colore giallo della scritta GOOD-YEAR delle gomme.
Ti diro' di piu':per terra,sul cemento era ancora visibile una GROSSA macchia di colore rosso/marrone.
Ricordo che un bambino la noto' e disse "Papa',Papa'ma questo e'sangue!!!!!! "Ma no,cosa dici!!"rispose il papa'per tranquillizzarlo,"questo e'olio perso dalla macchina dopo l'incidente".
Naturalmente tutti sapevamo di che cosa si trattava....
Scusate se ogni tanto racconto qualche episodio,ma di quei 3 giorni che passammo a Imola ho un ricordo ancora vivissimo,come fosse ieri... :| :| :|
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da luigi_1111 » 30/04/2014, 6:46

Da quindicenne quale ero, ho due immagini fisse: il casco (e la testa) di Roland che si muove lungo il bordo dell'abitacolo subito dopo l'impatto come se non avesse nulla a sostenerla, e lo scorrere della Williams il giorno dopo lungo il muretto.
20 anni dopo è quello che mi rimane pur non avendo mai rivisto la scene.
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da 330tr » 30/04/2014, 8:23

Powerslide ha scritto:I muretti a Imola erano stati messi su specifica richiesta dei piloti.
Al tempo sembravano la soluzione più sicura.
Personalmente ho sempre pensato che non debbano esistere vie di fuga insufficienti perchè hanno l'unico effetto di peggiorare l'angolo d'incidenza dell'impatto.
In caso di impossibilità di creare una "vera" via di fuga, la soluzione migliore, sempre a mio parere, è una protezione soft-wall a non più di un paio di metri dal bordopista.
Però questa soluzione si sarebbe dimostrata efficace con Berger, ma non con Piquet (che invero ebbe una dinamica unica, quasi irripetibile).
Il caso Senna è a parte: il distacco di un braccio della sospensione che si trasforma in spada che penetra l'unico punto vulnerabile del casco si può verificare con qualsiasi tipo di barriera.
Ma occorre tanta, troppa sfortuna :cry:

Baldi ha scritto:Da dire però che le possibili dinamiche e cause di un incidente/uscita di pista, rendono problematica la soluzione assoluta in merito alla migliore configurazione delle protezioni a bordo pista.
Teoricamente anche un soft-wall a quella distanza potrebbe provocare il rimbalzo in pista della stessa monoposto, con possibili collisioni successive con chi sopraggiunge.

Il guaio è che la soluzione perfetta probabilmente non esiste.

Bene quindi lavorarci sempre, incessantemente e l'aver lavorato e migliorato molto la protezione passiva nelle monoposto e nelle dotazioni del pilota.


E' vero, le soluzioni per proteggere in caso di incidente sono molteplici, più o meno efficaci. Ma un muro, un ostacolo rigido e fisso preso a quelle velocità è qualcosa di inumano a pensarci, il corpo assorbe energia cinetica in quantità spropositate, ed in aumento esponenziale con la velocità.
Ma se ci fossero stati rails tipo Watkins Glen avremmo avuto altri Cevert o Koinigg. E ancora peggio se non ci fosse stato proprio nulla.
Tra tutti gli incidenti richiamati si potrebbe ipotizzare questo: con alberi a bordo pista mortalità 100%, coi rails 50%, coi muretti 2 morti (20%?). Con delle gomme cosa sarebbe accaduto? La sospensione si sarebbe spezzata in quella maniera? Le decelerazioni sarebbero state attutite? Le scocche avrebbero retto? Si sarebbero ripetute le più felici situazioni di Panis 97 in Canada o Burti 2001 a Spa?
La soluzione finale di eliminare le curve ha risolto il problema alla radice, ma c'è dovuto scappare il morto "giusto", il "martire", per far capire che il sistema complessivo non funzionava più. Solo Ratzemberger non sarebbe bastato, purtroppo.
Comunque mi rimarrà sempre dentro l'ineluttabilità di quegli eventi e la paura di quelle curve..
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da Baldi » 30/04/2014, 8:54

330tr ha scritto:
Powerslide ha scritto:I muretti a Imola erano stati messi su specifica richiesta dei piloti.
Al tempo sembravano la soluzione più sicura.
Personalmente ho sempre pensato che non debbano esistere vie di fuga insufficienti perchè hanno l'unico effetto di peggiorare l'angolo d'incidenza dell'impatto.
In caso di impossibilità di creare una "vera" via di fuga, la soluzione migliore, sempre a mio parere, è una protezione soft-wall a non più di un paio di metri dal bordopista.
Però questa soluzione si sarebbe dimostrata efficace con Berger, ma non con Piquet (che invero ebbe una dinamica unica, quasi irripetibile).
Il caso Senna è a parte: il distacco di un braccio della sospensione che si trasforma in spada che penetra l'unico punto vulnerabile del casco si può verificare con qualsiasi tipo di barriera.
Ma occorre tanta, troppa sfortuna :cry:

Baldi ha scritto:Da dire però che le possibili dinamiche e cause di un incidente/uscita di pista, rendono problematica la soluzione assoluta in merito alla migliore configurazione delle protezioni a bordo pista.
Teoricamente anche un soft-wall a quella distanza potrebbe provocare il rimbalzo in pista della stessa monoposto, con possibili collisioni successive con chi sopraggiunge.

Il guaio è che la soluzione perfetta probabilmente non esiste.

Bene quindi lavorarci sempre, incessantemente e l'aver lavorato e migliorato molto la protezione passiva nelle monoposto e nelle dotazioni del pilota.


E' vero, le soluzioni per proteggere in caso di incidente sono molteplici, più o meno efficaci. Ma un muro, un ostacolo rigido e fisso preso a quelle velocità è qualcosa di inumano a pensarci, il corpo assorbe energia cinetica in quantità spropositate, ed in aumento esponenziale con la velocità.
Ma se ci fossero stati rails tipo Watkins Glen avremmo avuto altri Cevert o Koinigg. E ancora peggio se non ci fosse stato proprio nulla.
Tra tutti gli incidenti richiamati si potrebbe ipotizzare questo: con alberi a bordo pista mortalità 100%, coi rails 50%, coi muretti 2 morti (20%?). Con delle gomme cosa sarebbe accaduto? La sospensione si sarebbe spezzata in quella maniera? Le decelerazioni sarebbero state attutite? Le scocche avrebbero retto? Si sarebbero ripetute le più felici situazioni di Panis 97 in Canada o Burti 2001 a Spa?
La soluzione finale di eliminare le curve ha risolto il problema alla radice, ma c'è dovuto scappare il morto "giusto", il "martire", per far capire che il sistema complessivo non funzionava più. Solo Ratzemberger non sarebbe bastato, purtroppo.
Comunque mi rimarrà sempre dentro l'ineluttabilità di quegli eventi e la paura di quelle curve..


Forse l'unica soluzione è l'avere anche le curve da "pelo"... ma con enormi vie di fuga che permettano di non impattare praticamente mai, quindi veramente larghe, ma larghe, ma larghe...
Il che, se vogliamo, è la direzione intrapresa dalla Federazione e dai progettisti nei nuovissimi tracciati (pur non potendo avere le ampiezze davvero necessarie per ovvii motivi); allontanare quanto più possibile ogni ostacolo...

Il guaio è che automaticamente si allontanano anche le postazioni di commissari, medici e mezzi di soccorso... e ogni secondo può essere importante.

Perchè l'incidente ha svariate modalità; non tralasciamo i contatti tra vetture, il decollo, il ribaltamento.
Ecco che entrano in gioco non tanto (o necessariamente) le vie di fuga, ma la possibilità di un intervento veloce dei soccorsi.......

Per fortuna esistono le protezioni passive......
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da Powerslide » 30/04/2014, 9:33

330tr ha scritto:
La soluzione finale di eliminare le curve ha risolto il problema alla radice


Fammi capire: tu sei favorevole all'eliminazione di quelle curve ?
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da 330tr » 30/04/2014, 10:03

Powerslide ha scritto:
330tr ha scritto:
La soluzione finale di eliminare le curve ha risolto il problema alla radice


Fammi capire: tu sei favorevole all'eliminazione di quelle curve ?


Ma assolutamente no!! Si è devastato il layout (e si è ridotta al lumicino la possibilità di sorpasso), il circuito così com'era era bellissimo!! Sinceramente ora non ho i mezzi per ipotizzare quali modifiche si sarebbero potute effettuare per metterlo in sicurezza; a Monza la curva grande è stata modificata, ad es., ma è rimasta lì..
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da Powerslide » 30/04/2014, 10:09

330tr ha scritto:
Powerslide ha scritto:
330tr ha scritto:
La soluzione finale di eliminare le curve ha risolto il problema alla radice


Fammi capire: tu sei favorevole all'eliminazione di quelle curve ?


Ma assolutamente no!! Si è devastato il layout (e si è ridotta al lumicino la possibilità di sorpasso), il circuito così com'era era bellissimo!! Sinceramente ora non ho i mezzi per ipotizzare quali modifiche si sarebbero potute effettuare per metterlo in sicurezza; a Monza la curva grande è stata modificata, ad es., ma è rimasta lì..


In effetti la Curva Grande è molto diversa da come era prima, ma poco importa: era già stata uccisa dalla 1^ variante.
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da TANAO 73 » 30/04/2014, 13:33

Rovistando tra le "macerie"ho ritrovato alcuni "cimeli"fotografici (non sono il massimo) di Imola 94 e di Ayrton Senna (parecchie le ho smarrite)e che se non vi dispiace,vista l'occasione, pubblico sul TOPIC.
Mi sto pentendo amaramente non aver pensato a conservarle !!!
:angry-cussingwhite:
Eccomi con il grande Clay Regazzoni (era la Domenica mattina )
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Grazie ad un amico (dipendente della LOCTITE),in quel week-end eravamo ospiti del Team Lotus.
Qui sono con la vettura di Pedro Lamy
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Ancora la Lotus di Lamy
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L'Hospitality Williams (con il berretto rosso e' Lauda a colloquio con Prost)
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David Brabham (compagno di Ratzenberger)mentre lascia l'Hospitality Simtek, subito dopo aver saputo della scomparsa del suo compagno di squadra.
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Questa e' una foto l'ho scattata al Gran Premio del Belgio del 1997.
E'la lapide in ricordo di Senna che si trova in una "collinetta" davanti ai vecchi box (nel rettilineo tra la il tornante della Source e il Radillon)
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Questo e' il Gran Premio d'Austria del 1987 (l'ultimo anno con la pista in configurazione "pelo sullo stomaco").
Ayrton Senna dalla tribuna della curva Bosch.
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Gran Premio d'Italia 1986.
Senna all'uscita della Pit-lane durante le prove del Sabato
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Monza,test estivi 1992.
Eravamo riusciti a "scavalcare"la recinzione del Paddock...
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da Uitko » 30/04/2014, 16:06

Bei ricordi... :cry:
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"Quando voglio andare più veloce non c'è bisogno che spinga. Basta che mi concentri un pò." (Jim Clark)
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da Baldi » 30/04/2014, 17:56

E pensare che la prima auto che ho intravisto la prima volta che sono andato a Monza (test privati), mentre mi avvicinavo alle tribune... era una nera vetura ravvivata da un luminoso casco giallo: Era proprio Senna (1985).

E dire che all'epoca non mi stava particolarmente simpatico, anzi. E questo è rimasto fino all'inizio del 1988.

Poi... ho dovuto ricredermi (con piacere) , arrendendomi alla sua velocità e bravura incredibili e dirompenti.



...bello a volte cambiare idea... :D
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da TANAO 73 » 30/04/2014, 19:04

Baldi ha scritto:E pensare che la prima auto che ho intravisto la prima volta che sono andato a Monza (test privati), mentre mi avvicinavo alle tribune... era una nera vetura ravvivata da un luminoso casco giallo: Era proprio Senna (1985).

E dire che all'epoca non mi stava particolarmente simpatico, anzi. E questo è rimasto fino all'inizio del 1988.

Poi... ho dovuto ricredermi (con piacere) , arrendendomi alla sua velocità e bravura incredibili e dirompenti.



...bello a volte cambiare idea... :D

Mi dai lo spunto per raccontarti un altro aneddoto.
Dopo aver fatto quella foto ad Ayrton a Monza (l'ultima nella scaletta)ci siamo avvicinati a lui chiedendoli,cortesemente,se poteva farne un'altra con noi per ricordo.
Non fu molto gentile (era sera,paddock semi-vuoto e prove gia'concluse da un pezzo)e rispose:"No,basta ragazzi! E' tutto il giorno che le faccio"!!!.
Naturalmente non abbiamo insistito, eravamo eravamo speranzosi che avremmo avuto un'altra occasione,magari qualche anno dopo.... ;) ;) ;) ;)
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da rosso9010 » 30/04/2014, 19:51

momento momento momento... tra la pista il tratto di erba e il muretto c'era l'asfalto? non la sabbia?? :shock:

- qualche curva da "pelo sullo stomaco" ci sarebbe ancora teoricamente però come avete visto la tendenza degli ultimi anni è non solo di aumentare le vie di fuga ma di farle in asfalto così nel caso di errore del pilota da non penalizzarlo e queste le hanno ammazzate insieme al talento vero dei piloti; come diceva invece il buon vecchio Arturo Merzario contro le vie di fuga in asfalto e i tagli di chicane : " rimettiamo i muretti e gli alberi e così vediamo se questi piloti hanno ancora le palle per tirare la staccata al limite rimediando al massimo un taglio della curva. L'errore non viene più pesato così e sono tutti bravi.
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