da groovestar » 17/06/2024, 9:53
Beh diciamo che Fiorio non era la scelta sbagliata ex se.
Arrivava con un curriculum fantastico all'interno del gruppo e la sua gestione del team Lancia è stata eccezionale, tanto nei prototipi, quanto nei Rally.
La differenza vera stava, tuttavia, nelle pressioni e nel potersi permettere annate storte o non vincenti, oltre a poter contare su mezzi decisamente all'altezza della situazione (oltre a decisioni politiche che lo hanno talvolta avvantaggiato).
Il piano iniziale, o finale se si parla di Ferrari, era quello di affidare la guida a Mansell e sacrificare Berger, facendo valere l'enorme debito di riconoscenza verso Alboreto. Lo stesso Michele (ed il fratello Ermanno) ben presto capirono che senza Ferrari, non c'era posto per lui (che perse il treno per uno scambio con Mansell).
Prost non è stato mai vagliato da Ferrari, nè tantomeno dalla dirigenza, ma le circostanze portarono a questo clamoroso avvicendamento e ad uno scambio alla pari con Berger (che, dalla sua, era molto contento di sedersi nella vettura più competitiva del lotto).
Sarebbe interessante capire se la scelta fu di Fiorio, della dirigenza o di Prost che, sulla falsariga di Hamilton, si mise d'accordo con l'Avvocato.
In questa equazione Senna non è mai stato preso in considerazione. Allievi afferma che il Drake incontrò Ayrton nel 1985 e nel 1987, non restandone impressionato in nessun incontro, mentre era nota la sua preferenza per Mansell, che non riuscì a portare a Maranello nel 1986 a causa di problemi contrattuali.
La scelta di Prost non la ritengo sbagliata, perchè la Ferrari si accaparrò il pilota più vincente del decennio 80-90 ed, all'epoca, il più vincente di tutti i tempi. Il pilota che, perso un titolo vinto ai punti nel 1988, fregò Senna in astuzia, politica e, quando serviva, guida. Uno che, messe da parte le simpatie ed antipatie, aveva dimostrato al mondo di essere il numero 1, replicando, con più cattiveria, quanto già ottenuto in un 1986 clamoroso.
Ad un pilota del genere, di quel carisma, di quella forza tecnico/politica, andava affiancato un team forte, affiatato e che remasse nella medesima direzione. Ed invece trovò un direttore sportivo neofita, una dirigenza scollata, un gruppo tecnico turbolento ed una vettura da affinare, il cui padre era stato allontanato. Per non parlare di un compagno di squadra umorale, divisivo e con moltissimo seguito (che peraltro regolò con una disarmante facilità, a dimostrazione della enorme differenza di livello).
Alla Ferrari sarebbe bastato costruire una squadra attorno ad Alain e cosa accadde? Che nel mezzo del campionato il direttore sportivo, evidentemente non credendo nelle qualità del pilota, pensa di sovvertire tutto e ricostruire una squadra attorno...a Senna!
Il senso di tutto questo è nullo!
Ovvio che poi, dopo il finale di stagione del 1990 (ove a Prost si rimprovera di aver lasciato una porta aperta a Senna, invece di supportarlo dopo aver subito la peggior scorrettezza della storia del GP) ed una vettura vecchia di due anni (e con una distribuzione dei pesi totalmente sbagliata) inizino a volare gli stracci.
In tutto questo, come dare torto a Prost che, non solo doveva barcamenarsi contro un Senna in forma, ma anche constatare la crescita della Williams e vedere Mansell vincere con facilità. E probabilmente, rendersi subito conto che la vettura del 1992 era un guazzabuglio di idee buone solo per chi non doveva guidare...
Dal mio punto di vista, farsi cacciare, farsi pagare lo stipendio, far cacciare Mansell dalla Williams e vincere il titolo del 1993 senza la minima difficoltà, fu il suo massimo capolavoro ed un enorme schiaffo in faccia a Senna (cui aveva fregato l'auto) a Mansell (che venne giubilato) ed alla Ferrari (che lo pagò per fare test con la Ligier e che senza di lui sprofondò nel nulla cosmico).
Fiorio è indubbiamente colpevole di aver gettato al vento il titolo del 1990, del non aver gestito dei piloti con una personalità maggiore della sua, del non aver fatto squadra e dell'aver perso per strada il vantaggio tecnico che era stato costruito con enorme fatica nel 1989 (se pensiamo alla filosofia Barnard, con Lauda a metà 1983 inanellarono figure pessime, ma dominarono nel 1984 e, con il suo apporto, sono convinto che nel 1990 la 641 avrebbe vinto molto di più).
Ovvio che poi, dopo il 1994, uscirsene e dire che aveva fatto firmare Senna per la Ferrari, toglie un po' di polvere alla sua figura, ma resta il fatto che riuscì a perdere un titolo nel 1990 avendo in squadra Prost e Mansell e con quella che era la vettura migliore dell'anno.
In tutto questo la cosa poi più divertente è che Prost, nel 1995, cercò di tornare in Ferrari come seconda guida accanto a Schumacher, ma Todt preferì Irvine ritenendo che avere in squadra qualcosa come 6 titoli mondiali ed una struttura tecnica deficitaria, potesse diventare un boomerang (non immagino cosa sarebbe potuto accadere nel vedere Prost parcheggiare ogni gp la sua vettura...).
Questo significa saper gestire una squadra: nonostante ci sia la possibilità di avere due piloti incredibili, scelgo per il bene della squadra...