da groovestar » 14/06/2024, 9:27
Senna in Ferrari è sempre stata una suggestione interessante, ma effettivamente poco fattibile.
A guardare al 1985, con Ferrari in vita, la trattativa naufragò in quanto Ayrton voleva in Ferrari, in vista della stagione successiva, Doucarouge, che era stato un ottimo progettista, ma stava discendendo la china. Il francese chiese troppo tempo per pensarci e Ferrari virò su Barnard e su un Berger in rapidissima ascesa (vinse con una Ex Toleman dopo una stagione solidissima, difficile non dargli ragione all'epoca). Visto il declino della Lotus nel 1988, e la stella vecchia Lotus attiva del 1987 (ormai sorpassata da 2 anni) viene da dire che sarebbe stato un matrimonio destinato alla frustrazione.
La questione 1991 è un po' più complessa.
Indubbiamente è vero tutto: Ayrton aveva firmato e richiedeva espressamente la conferma di Nichols e l'arrivo di ingegneri di sua fiducia. Riccardo ha assolutamente confermato il suo accordo a trasferirsi in Ferrari per giocarsela con il brasiliano (del resto se la giocava con Mansell, sarebbe stato davvero un confronto molto costruttivo) e riprendere un discorso interrotto a fine 1978 e non ripreso nel 1980.
A livello tecnico penso che la questione avrebbe potuto funzionare, con due piloti tremendamente sensibili e maestri dello sviluppo e tecnici di fiducia pronti a lavorare. La Williams del 1991 inoltre era ancora passiva, acerba e la McLaren, con il solo Berger e chissà quale altro pilota (Prost di ritorno?!) non sarebbe stata così competitiva, quindi lo spazio per la Ferrari c'era, così come lo spazio per sviluppare la versione aggiornata della vettura 1991 (che de facto era una McLaren rivisitata). Il solo nodo riguardava la competitività del motore.
Ovviamente, senza scelte assurde (o non funzionali in assenza di sospensioni attive) non ci sarebbe stata la necessità della F1-92 e della sua erede non sviluppata F1-93 (e qui si va nelle congetture, magari una vettura convenzionale avrebbe permesso alla Ferrari di sviluppare con meno grattacapi l'elettronica, per poi farsi trovare pronta nel 1993).
In tutto questo però, mettiamoci nei panni della dirigenza Ferrari: prima ingaggi Mansell, il miglior pilota del 1987, poi ingaggi Prost, il campione del mondo del 1989 e nel 1990 cacci entrambi per prendere Senna...come strategia non ha davvero alcun senso, anche se non sappiamo come fossero i rapporti fra Prost e la squadra nel 1990. Cioè ingaggiare un campione del mondo per poi defenestrarlo dopo 6 mesi, e con lui un pilota amato e vincente come Mansell, avrebbe fatto storcere il naso a chiunque, soprattutto se sei in lotta per il titolo e Prost, ai punti, aveva vinto il confronto diretto nel 1988 e 1989.
Non dobbiamo fare l'errore di riguardare con gli occhi di cosa accadde nel 1991, perchè sarebbe troppo facile.
A detta di moltissimi, Alain era il migliore, il più completo ed il più analitico, oltre ad essere un maestro nella politica dello sport.
In Ferrari non andava cambiato il pilota ed ieri, come oggi, andava rafforzata la squadra tecnica e non crogiolarsi su un progetto vecchio di 3 anni (cosa che avvenne, si fidarono di un progetto che ormai era vetusto, quanto sia Leyton House che Tyrrell avevano mostrato chiaramente quale sarebbe stata la strada da seguire a livello tecnico/aerodinamico).
Ovvio che poi, in un vuoto di potere, troviamo il pilota con velleità di direttore sportivo ed una ridda di progettisti bravi sulla carta, ma del tutto poco pratici.
In ultima analisi, era un progetto del tutto infattibile in assenza di pieni poteri gestionali e fu un enorme occasione persa non sfruttare fino in fondo un talento come Prost, dissipando energie in lotte interne e con un pilota si talentuoso come Mansell, ma privo di acume (non a caso non esiste un compagno di squadra che ne parli bene, salvo forse Patrese...)