Il ricordo che ho, indelebile, di Alesi, è la fumata di quel maledetto cuscinetto a Monza.
Era la mia prima Monza: per il mio diciassettesimo compleanno il mio sogno di vedere un GP di Formula 1 si realizzava (anche quello di mio padre, a dire il vero..).
Siamo partiti la sera prima con un treno espresso da Roma (i Frecciarossa che allora si chiamavano Eurostar Italia ed erano bianchi verdi e neri ci mettevano comunque 5 ore per fare Roma Milano e costavano uno sproposito). Arriviamo a Milano Centrale alle sei del mattino, e ci mettiamo alla ricerca del modo per arrivare a Monza.
Dalla stazione di Monza all'autodromo con il bus, e poi un bel pezzo a piedi. Non so quanto ho camminato a piedi quel giorno, ma ero al settimo cielo: ero a Monza, che fino a quel momento per me era stata una cosa lontana, vista solo in TV.
L'atmosfera festosa, le bandiere, i baracchini di hot dog con i loro profumi, le bancarelle piene di gadget e con i cd dell suono dei motori a tutto volume.. Dalla Parabolica ho visto anche un'escursione nella via di fuga nel warm up (mi pare fosse il warm up, ma potrei sbagliare..)
Poi il Gran Premio, l'ultima Monza per il 12 cilindri, e due Ferrari in testa. Che volere di più?
Poi si stacca la telecamerina alla Roggia. Ma non fa niente, perché l'importante è che Alesi sia ancora in testa e non corra tanti rischi. Ma quel cuscinetto fumante..