abbiamo detto che...
- i sorpassi ormai sono merce rara...
- i tracciati fanno schifo...
- i regolamenti tecnici oltre ad essere restrittivi, lasciano il campo a molte o troppe interpretazioni che lasciano il tempo che trovano e permettono escamotage che prendono in contropiede gli altri team...
- lo spettacolo è minimo
- il pilota conta poco
Bene
Volevo aprire una discussione sui sorpassi sotto un ceto punto di vista.. non tanto del perchè adesso non ci sono più, quanto del perchè una volta c'erano (sembra un semplice rigiro di parole ma non lo è).
Ossia di come i sorpassi (quando c'erano nei favolosi anni passati) si originavano...
Inizio sinteticamente ma le ragioni per le quali si verificavano dei sorpassi erano... in ordine sparso e in un elenco non certo completo:
1) Pilota più in palla in un determinato momento della corsa
Ovvio che i migliori piloti/auto erano più veloci e facevano i tempi migliori... ma una volta gli stessi tempi non sempre erano tutti uguali, similari stile "martello"... spesso per questioni legate alla difficoltà di guida, condizioni di gara variabili, stanchezza, errori... i giri variavano abbastanza...
e potendo il pilota "metterci del suo" una maggiore determinazione o rischio poteva fare la differenza in un certo frangente di gara.
2) Variabilità delle prestazione delle auto
E' facile ipotizzare che se un pilota/auto era più veloce, lo doveva essere sempre rispetto agli altri... quindi generarsi di trenini di auto una dietro l'altra con prestazioni a scalare e senza possibilità di attacco.
In realtà non era così... il carico di benzina che variava poteva mutare le reciproche prestazioni delle auto durante l'arco della gara, inoltre lo stesso decadimento di gomme, motore, freni e quant'altro poteva variare le gerarchie dei valori...
3) Errori dei piloti
Spesso guidare al limite o poco sotto per preservare la meccanica, portava a errori o sbavature e chi era dietro ne poteva approfittare.
Penso che in linea di massima il livello medio dei giri in una gara non era sempre uguale e tendente alla perfezione, quando piuttosto molto variabile e relativo.
Inoltre dopo un errore importante il pilota comunque veloce poteva trovarsi a dover inseguire che era più lento e poterlo attaccare a fronte di una superiorità marcata.
4) Quel qualcosa in più...
che un pilota riusciva sempre a trovare andando oltre i margini (già labili) di sicurezza.
Succedeva quindi che un pilota spingeva al massimo e recuperava, per poi produrre il suo attacco decisivo in una staccata mortale o sfruttando una uscita dalla curva "alla morte" (e parlando di questo mi fien sempre in mente il povero Musso)
Ho letto varie volte di dichiarazioni di Fangio o di Stewart che dopo delle prestazioni eclatanti, si ripromettevano di non disputare mai più corse prendendosi quei rischi che si erano presi!
5) Avaria meccanica
E si... la media della affidabilità una volta era ben al di sotto degli standards attuali.
E si trattava di avarie che provocavano peggioramenti sui tempi sul giro se non proprio allo stop in gara.
Questo provocava ribaltamenti nelle prestazioni, recuperi o clamorosi arretramenti di chi stava dominando.
6) Traiettorie
La traiettoria perfetta era un concetto molto relativo...
In molti casi nessuno la trovava per davvero, spesso ogni pilota aveva la sua, compatibilmente col suo stile di guida e con le caratteristiche della vettura.
Inoltre le stesse gomme concedevano molto di più in porzioni di asfalto teoricamente peggiori, la differenza rispetto al punto di pista pulita era relativo...
7) Freni
Si parla tanto dei freni "peggiori" che costringevano a staccate molto più lunghe e quindi a maggiori possibilità del pilota di inventarsi qualcosa per superare chi lo precedeva... inoltre i freni (come altri elementi) potevano avere un certo decadimento durante la gara... non sempre l'andare forte poteva essere tenuto per tutta una gara.

Il fatto che sia un elemento positivo sussiste ancora adesso, solo che una volta la scia si poteva prendere "in tempo utile" in quanto si poteva star attaccati a chi precedeva anche nelle curve precedenti... ormai si deve partire da lontano... e il guadagno della scia non compensa il distacco che si deve tenere prima...
Una volta si poteva "cucire" il musetto al cambio dell'auto davanti anche nelle curve... direi grazie ad una aerodinamica molto ma molto "relativa" delle monoposto (che quindi anche meno disturbata dai vortici)
In sintesi che si puo' concludere?
Che l'aerodinamica, le gomme, la meccanica erano molto più "naif" e senz'altro inferiori rispetto ad adesso... e non esisteva quella perfezione in ogni situazione attuale... le gare erano fatte anche di tante variazioni nelle prestazioni e i piloti alternavano maggiormente di giri molto veloci a giri che invece lo erano molto meno.
E gli errori di guida, per forza di cose, erano più frequenti.
E su questo, chi seguiva, ne approfittava!
"il sorpasso è dovuto soprattutto ai guai di chi precede"
Nell'ambito di una stagione la frequenza degli "stop" nella casella dei risultati provocava un alternarsi dei punteggi o dei punteggi zero che non davano nulla di scontato per la lotta all'iride.
L'auto migliore lo era solo a livello di prestazioni teoriche ma non sempre permetteva di avere quella continuità vincente nei confronti di auto più lente ma maggiormente affidabili...
e per esempio penso alla Lotus del 1977 che in fatto di prestazioni poteva essere considerata la migliore ma...
..ma questa è un'altra storia.