http://www.alastaircaldwell.com/index.html
Provate a dargli un’occhiata… è interessante ma vi metto sul chi va là: non tutto quello che c’è scritto è vero… ci sono alcuni errori evidenti (come l’episodio della bandiera nera a Regazzoni al Glen, che è del 1975 e non del 1974) o vicende un po’ romanzate (viene detto che Fittipaldi comunicò addirittura il giorno di Natale 1975 il suo passaggio alla Copersucar, mentre le cose andarono modo un po’ diverso…se non erro a dicembre Hunt aveva già messo piede sulla Mc Laren; inoltre Fittipaldi mi è sempre sembrato, sia come pilota che come persona, estremamente corretto).
Quello che più mi ha irritato è l’impressione, come ho già detto in un’altra occasione, che Caldwell sia stato uno di quei personaggi dell’ambiente motoristico che all’epoca vedevano la Formula 1 come un evento di proprietà esclusivamente anglosassone ed erano enormemente irritati dalla presenza della Ferrari. Quest’ultima oltre tutto si arrogava il diritto inaudito (per il clan degli assemblatori) di rispettare le regole.
La Formula 1 era “cosa loro”, punto e basta.
Guardate un po’ cosa ho trovato nel sito di Mr. Caldwell:
“Everybody cheats. No matter what the sport or the game, anyone can find a way to cheat. A man in his shorts, socks and trainers about to run a race, I don’t know how he does it but he'll find a way to cheat: it’s part of the game. Rules only encourage cheating. As soon as a rule is written, a way to cheat is offered”.


Alla faccia di De Coubertin….
In sintesi volevo dire che (purtroppo) non è tutto oro quello che luccica; anche negli anni settanta c’era chi tentava di fare il furbo e di vincere con ogni mezzo, legale o meno. In questo all’epoca la Mc Laren eccelleva.