Mauro "Furia" Forghieri, un ingegnere moderno

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Uitko » 14/09/2009, 8:42

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Mauro Forghieri nasce a Modena, il 13 gennaio 1935, figlio unico di Reclus e Afra Forghieri. Il padre, tornitor e, lavora durante gli anni della seconda guerra per le officine meccaniche Ansaldo a Napoli, impegnate nello sforzo bellico. Di ritorno a Modena, dopo la guerra, Reclus inizia a lavorare per la scuderia Ferrari di Maranello.

Nel frattempo Mauro, terminato il Liceo Scientifico, si laurea in Ingegneria meccanica all'Università di Bologna.

Nonostante il suo interesse per le progettazione aeronautica, accetta un'offerta dalle officine Ferrari dove era stato introdotto dal padre, ed entra nella squadra corse dove, a partire dal 1962 riveste il ruolo di Responsabile del Reparto Tecnico per le vetture da corsa.

John Surtees, Mauro Forghieri e la Ferrari 158 ai box del Nürburgring nel 1965Promosso al ruolo di Direttore Tecnico del Reparto Corse nel 1970, Forghieri progetta le fortunate vetture serie 312, azionate da un propulsore a 12 cilindri e la serie 126 (con motore turbo). Sotto la sua guida, la Ferrari vince il campionato del mondo piloti 4 volte con John Surtees (1964), Niki Lauda (1975 e 1977) e Jody Scheckter (1979) e otto titoli mondiali costruttori.

Conclusa la sua esperienza in Ferrari nel 1987, Forghieri si unisce, come membro del consiglio di amministrazione e responsabile tecnico, al team di Lamborghini Engineering, un'organizzazione voluta da Lee Iacocca a quel tempo CEO di Chrysler e artefice dell'acquisizione, da parte di quest'ultima, di Lamborghini, storica costruttrice emiliana di "Supercar".

In questa organizzazione - che aveva come direttore sportivo l'ex ferrarista Daniele Audetto - Forghieri progettò un motore aspirato V12 che partecipò al mondiale del 1989 con i colori della scuderia Larrousse (con Philippe Alliot alla guida). A seguito delle performance positive del propulsore, nacque il progetto di costruire un'intera vettura, finanziata dall'uomo d'affari messicano Fernando Gonzalez Luna.

La vettura, la cui carrozzeria fu disegnata da Mario Tolentino, avrebbe dovuto debuttare nel 1991, ma, alla vigilia dell'inaugurazione ufficiale, Luna scomparve - assieme ad una cospicua somma di denaro di sponsorizzazione.

La vettura debuttò ugualmente sotto gli auspici finanziari dell'italiano Carlo Patrucco e sotto i colori del neonato Modena Team. Conclusa l'esperienza - non fortunatissima - del Modena Team, Forghieri lasciò poco dopo anche la Lamborghini, per divenire, nel 1992, direttore tecnico della rinascente Bugatti.

Forghieri lascia la Bugatti nel 1994 - anno in cui viene anche convocato come esperto a testimoniare al processo per la morte, sulla pista di Imola, del pilota Ayrton Senna - per co-fondare, assieme a Franco Antoniazzi e a Sergio Lugli, la Oral Engineering Group, una società di progettazione meccanica di cui segue a tutt'oggi le attività.
(fonte wikipedia)



Si è tanto parlato di Forghieri in diversi post, ma mai uno dedicato espressamente a lui ed alla sua storia.
Mi piacerebbe che chi ne avuto contatto diretto, o per sentito dire, ne sviluppasse il personaggio. Per quanto mi riguarda mi ha sempre dato l'impressione di essere stato uno dei precursori dell'ingegnere moderno, quello che ricerca le soluzioni tecniche per sopperire a mancanze del pilota o per agevolarlo nel suo lavoro con razionalità...


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da Pisy » 14/09/2009, 17:54

Personalmente io non ho mai conosciuto l'ing. Forghieri, purtroppo. Non posso così esprimermi direttamente e guidicare il suo operato. La mia opinione è che Forghieri sia stato un grande, aveva anche anticipato i tempi, come detto da Uitko. Fu soprattutto l'ultimo grande progettista che si occupava di tutto, telaio, motore, aerodinamica, cambio e anche gli aspetti manageriali lo occupavano. Oltre ad essere stato un brillante progettista era soprattutto anche un grande organizzatore e accentratore, la sua figura era molto carismatica, subito dopo quella del Drake. Sicuramente il fondamentale protagonista degli anni di trionfi della Ferrari.
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da Uitko » 14/09/2009, 21:03

Le prime volte che lo vidi con quella smorfia da "saccente" mi stava parecchio antipatico, poi però sentendolo parlare e conoscendone la storia, devo dire che un po' di smorfietta se la può anche permettere  :D
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da jerry64 » 14/09/2009, 21:24

Mi restera' sempre impresso un servizio in TV di inizio 1979 in cui Mauro Forghieri descriveva le caratteristiche della neonata Ferrari 312 T4, accanto alla vettura stessa durante la sua presentazione.  Penso che molti di coloro che erano in ascolto erano indecisi tra guardare sconsolati le sgraziatissime forme della nuova vettura, o ascoltare l'ingegnere che l'aveva progettata per capire cosa poteva avere di speciale questa strana "wing-car" (cosi' lui chiamava la Lotus 79) della Ferrari che Mauro pero' negava essere una vera e propria wing-car.  Ed intanto, parlava parlava e si stropicciava gli occhi come se le sue elucubrazioni  tecniche stessero facendo noia anche a lui stesso :tongue_smilie:  :001_tt2:  :laugh:
Ultima modifica di jerry64 il 14/09/2009, 21:27, modificato 1 volta in totale.
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da Eagle » 16/09/2009, 11:59

[quote="Pisy"]
Personalmente io non ho mai conosciuto l'ing. Forghieri, purtroppo. Non posso così esprimermi direttamente e guidicare il suo operato. La mia opinione è che Forghieri sia stato un grande, aveva anche anticipato i tempi, come detto da Uitko. Fu soprattutto l'ultimo grande progettista che si occupava di tutto, telaio, motore, aerodinamica, cambio e anche gli aspetti manageriali lo occupavano. Oltre ad essere stato un brillante progettista era soprattutto anche un grande organizzatore e accentratore, la sua figura era molto carismatica, subito dopo quella del Drake. Sicuramente il fondamentale protagonista degli anni di trionfi della Ferrari.
[/quote]

Concordo pienamente.
Anche ai giorni nostri riuscirebbe a fare la differenza (almeno fino al 2006 poi per i motori ciccia...) ma potrebbe occuparsi ad alto livello solo di un settore specifico, e verrebbe ricordato come un ottimo progettista di motori, come un Marmorini o  un Simon
"mai attribuire alla malizia o alla malvagità quello che è già sufficientemente spiegato dalla semplice stupidità".
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da picavi » 17/09/2009, 17:53

Alla disperata lo facciamo registrare al forum e si autoracconterà in aneddoti affascinanti 

Facciamo un'altra cosa: mandiamo un'email alla Oral di Baggiovara e chiediamo di farcela visitare.
Là dentro  progettano, costruiscono, montano e smontano motori anche da corsa, F1 , per macchine, moto e anche altro. 
Insomma si divertono, è un parco divertimenti, meglio un paradiso.
Naturalmente chiediamo che l'accompagnatore sia (come rispose Enzo Ferrari a Piquet) uno dei 5 migliori progettisti al mondo di formula uno.
Inoltre abbiamo anche le giuste conoscenze (power se ci sei batti un colpo) per una sana raccomandazione.
Io credo si possa provare.
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da Powerslide » 17/09/2009, 18:10

Se mandi una mail ti risponde di certo. Che ti faccia visitare un po' della Oral, pure. Che ti/vi faccia entrare nel sancta santorum ........ ho i miei dubbi  :D 8)
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da sundance76 » 17/09/2009, 18:35

Mi ricordo di una conferenza dove raccontava di quando smontarono la parte inferiore di un motore per vedere che fine faceva l'olio: si misero con un ombrello a vedere sotto mentre il motore girava...  :thumbup:

Se la trovo sul web ve la indico.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da sundance76 » 17/09/2009, 18:38

Ecco qua, scaricate la monografia n. 30 in basso (sono due, una è un'allegato):

http://www.aisastoryauto.it/cms/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=14&dir=DESC&order=date&limit=5&limitstart=55

All'epoca non ero ancora socio dell'AISA, quindi non vi ho assistito..
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da picavi » 17/09/2009, 19:06

No, al sancta santorum non ho mai pensato. Per me è già interessante la Oral "normale".
Se poi ci fosse la possibilità di una chiaccherata meglio ancora.
Vediamo come si evolve la cosa, vediamo se interessa anche ad altri del forum.
Magari a un gruppetto concede un sabato mattina.
Del resto Baggiovara è al centro del nord italia e facilmente raggiungibile.  
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da Prinz4L » 19/09/2009, 0:04

Mi si pungola sul vivo  :001_wub: e quindi rispondo in modo emotivo.

Accentratore, carismatico, sanguigno, competente,forse protagonista e umorale ma anche capace di relazionarsi con il proprio pilota in modo quasi sentimentale, vedi Villeneuve, senza però scendere nel buonismo.  Cari giovani Ingegneri anglofoni cresciuti fra laptop e walkie-talkie (pardon, handheld transceiver) forse dovrete faticare ancora un pò prima che sia vera gloria...


Come ho già avuto modo di dire, due sono le qualità che più mi hanno affascinato:
- capacità tecnica, uno dei pochi in grado di spaziare dal telaio al motore, dall'aerodinamica alla direzione in pista anche nell'era moderna.
- spirito e abnegazione alla causa aziendale.

Un progettista con le palle, consapevole del ruolo rispetto alla proprietà, ma con grande forza e determinazione supportate dalla competenza e dalla convinzione nelle proprie ragioni; anche se avrebbe rivettato di pannelli d'alluminio pure la carrozzina della nonna paralitica di Ecclestone, che da par suo l'avrebbe fatta anche correre se avesse versato l'intera pensione in cambio della superlicenza.  :P

Mi sono letto e riletto il suo libro e quel che mi rimane delle cronache '70-'80, a tema telai & innovazioni, e devo dire che trovo una ragione di fondo a suo onore: con i mezzi (soldi) a disposizione e nelle condizioni in cui il suo team ha lavorato, ha probabilmente messo in pista la soluzione più performante possibile in ogni epoca.  Sconfitte o allori che fossero.

Di primo impatto, a guardarlo e sentirlo fa venire a galla sentimenti di antipatia; se invece lo ascolti e lo osservi con attenzione, capisci che non è spacconeria ma competenza, che non sono fanfaronate ma ragioni tecniche.  Insomma, in un briefing si può discutere di tutto (beh, forse non proprio  :001_rolleyes:) ma sia chiaro che non hai davanti un alimentarista di primo pelo!
Amo pensare che la Ferrari può costruire piloti quanto macchine. Alcuni dicono che Gilles Villeneuve sia pazzo. Ma io dico: lasciate che provi.
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da Prinz4L » 19/09/2009, 0:08

Preciso:
per "condizioni" intendo anche la volontà di rispettare i dettami del regolamento e di lasciare la pelle del pilota attaccata al resto.
E non è poco. ???
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da picavi » 27/09/2009, 12:49

Nessuno?
A nessuno interessa incontrare Forghieri e farci una chiaccherata, sentire qualche aneddoto ecc.?
Ha lavorato per qualche tempo vicino alle F.1 (e non solo), diciamo che era vicino a quell'ambiente, che forse può raccontarci qualcosa, così per sentito dire da un magazziniere, da un corriere.
Magari ne ha visto una, da lontano, di sfuggita.
Può essere interessante, non so voi ma io non ho mai avuto occasioni simili e mi dispiacerebbe non sfruttarla.
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da Eagle » 27/09/2009, 14:23

[quote="sundance76"]
Ecco qua, scaricate la monografia n. 30 in basso (sono due, una è un'allegato):

All'epoca non ero ancora socio dell'AISA, quindi non vi ho assistito..
[/quote]

Quando ho visto i disegni, i diagrammi e le tabelle dati, mi sono ricordato di qualcosa già visto.
Infatti tutto l'intervento è stato riportato nel libro "Ferrari monoposto" ediz. Automobilia (trovato su una bancarella ad un prezzo da rapina), dove si trova tutta la descrizione di Forghieri stesso, relativa all'esigenza di realizzare un motore nuovo in sostituzione dei V12 a 60 gradi. Presumo che un volume del genere non manchi nella tua immensa bibliografia...
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da Niki » 27/09/2009, 17:48

Scherzi? Io, vengo io. Incontrare il Tecnico dei Tecnici è una cosa clamorosa. Il Creatore (dei Creatori) dell'Auto (delle AUto) di Formula 1 per antonomasia.
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