Alain Prost, il Professore

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da AmanteMercedes » 03/07/2009, 19:38

[quote="guny"]
Fratello Pedro, e mi scuso se sono OT, pero' Senna è diventato Leggenda dopo la sua morte, Gilles lo è diventato appena è entrato nell'abitacolo della Rossa........
[/quote]

No, scusami, su questo non concordo. Magari non leggenda come Gilles, ma sicuramente un mito per tanti quando era ancora in vita. Ti parla il sottoscritto per il quale la sua morte ha lasciato solo un vuoto immenso.
Io posso dire di essermi innamorato per la F1 grazie ad Ayrton e di portalo nel mio cuore dal 1988 considerandolo fonte di ispirazione.
Purtroppo, dopo la sua morte ho notato che molti lo trattano "divinizzandolo" o idealizzandolo e questo va bene se resta su un piano personale ma si corre il rischio dell'acriticità nel giudizio tecnico, cosa sicuramente non corretta.
Attenzione, però, che noto anche l'effetto inverso, cioè ho notato la tendenza ad addebitare ogni giudizio positivo su Ayrton al fatto della morte, come se a quel tempo non avesse costituito un fenomeno non solo in pista ma anche mediatico.
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da Baldi » 04/07/2009, 14:43

[quote="AmanteMcLaren"]
[quote="guny"]
Fratello Pedro, e mi scuso se sono OT, pero' Senna è diventato Leggenda dopo la sua morte, Gilles lo è diventato appena è entrato nell'abitacolo della Rossa........
[/quote]

No, scusami, su questo non concordo. Magari non leggenda come Gilles, ma sicuramente un mito per tanti quando era ancora in vita. Ti parla il sottoscritto per il quale la sua morte ha lasciato solo un vuoto immenso.
Io posso dire di essermi innamorato per la F1 grazie ad Ayrton e di portalo nel mio cuore dal 1988 considerandolo fonte di ispirazione.
Purtroppo, dopo la sua morte ho notato che molti lo trattano "divinizzandolo" o idealizzandolo e questo va bene se resta su un piano personale ma si corre il rischio dell'acriticità nel giudizio tecnico, cosa sicuramente non corretta.
Attenzione, però, che noto anche l'effetto inverso, cioè ho notato la tendenza ad addebitare ogni giudizio positivo su Ayrton al fatto della morte, come se a quel tempo non avesse costituito un fenomeno non solo in pista ma anche mediatico.
[/quote]

Direi che è così anche per me Senna era già un mito da vivo... e stava per essere sempre più "rispettato" anche dai tifosi di altri team o altri piloti... ormai non si poteva più discutere come pilota... anche se magari ancora ben antipatico a molti.

Poi, nel carretto, della leggenda ci son saliti in tanti dopo la sua morte... ma quelli proprio non hanno valore.
Facile, dopo...
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da roger » 04/07/2009, 17:31

A propsito di Prost Senna e del 1988, non so se avete già visto questo video di Spa '88.http://www.youtube.com/watch?v=G_GP77Rz1Ro, incredibile Senna quasi va addosso a Prost all Eau Rouge
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da Aloisioforever » 06/07/2009, 9:54

[quote="sundance76"]
Secondo me, è una cosa abbastanza "normale" che lo stile di guida di Prost non abbia fatto breccia nelle masse di tifosi come quello di altri.

Sappiamo che il modo di guidare di gente come Peterson, Mansell, Villeneuve, Rega, Alesi, Keke Rosberg sia più spettacolare, più "espressivo" per la gente comune e per l'appassionato affamato di emozioni.

E tuttavia sappiamo che questi piloti non raggiungono nemmeno lontanamente i risultati di gente come Stewart, Lauda e Prost.

E' proprio quel che dicevamo di Caracciola: lo stile pulito, composto, l'andar forte su ogni percorso, il non concedere nulla alla spettacolarità, l'evitare i controsterzi, ne facevano probabilmente il pilota più completo della sua epoca. Varzi aveva uno stile molto simile.
E tuttavia la maggior parte degli appassionati rumoreggiava per lo stile più spettacolare di Nuvolari e Rosemeyer...
[/quote]

In effetti bisogna distinguere fra quello che dicono i media e ripete la massa e quello che affermano gli addetti ai lavori.
Secondo me vale molto più l'opinione di Frank Williams che mille sondaggi con milioni di votanti.
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da sundance76 » 06/07/2009, 10:32

[quote="Aloisioforever"]
[quote="sundance76"]
Secondo me, è una cosa abbastanza "normale" che lo stile di guida di Prost non abbia fatto breccia nelle masse di tifosi come quello di altri.

Sappiamo che il modo di guidare di gente come Peterson, Mansell, Villeneuve, Rega, Alesi, Keke Rosberg sia più spettacolare, più "espressivo" per la gente comune e per l'appassionato affamato di emozioni.

E tuttavia sappiamo che questi piloti non raggiungono nemmeno lontanamente i risultati di gente come Stewart, Lauda e Prost.

E' proprio quel che dicevamo di Caracciola: lo stile pulito, composto, l'andar forte su ogni percorso, il non concedere nulla alla spettacolarità, l'evitare i controsterzi, ne facevano probabilmente il pilota più completo della sua epoca. Varzi aveva uno stile molto simile.
E tuttavia la maggior parte degli appassionati rumoreggiava per lo stile più spettacolare di Nuvolari e Rosemeyer...
[/quote]

In effetti bisogna distinguere fra quello che dicono i media e ripete la massa e quello che affermano gli addetti ai lavori.
Secondo me vale molto più l'opinione di Frank Williams che mille sondaggi con milioni di votanti.
[/quote]

Ma questo è ovvio. Infatti non si sente quasi mai nessuno dire che Peterson o Villeneuve potessero essere migliori di un Prost. Cosa ben diversa è dire chi siano i più amati o i più popolari. A volte il cuore e la ragione non non coincidono, e questo è un caso del genere. Penso che un manager potesse rimanere molto più soddisfatto di Lauda che non di Villeneuve, molti tifosi invece penseranno il contrario...
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da Powerslide » 06/07/2009, 12:48

Personalmente ricordo un Prost molto al limite ed aggressivo nel suo primo periodo, diventato un Professore calcolatore (meno infiammacuori, ma molto più concreto), nella maturità della carriera.

Sulla sua bravura credo non sia il caso di discutere: i risultati parlano da soli, nè vale dire che senza vetture al top avrebbe vinto molto di meno perchè è un discorso che può applicarsi a tutti.

Volendo trovargli difetti (chi è senza ecc. ecc.) citerei una eccessiva cautela nel sorpasso a doppiati o a vetture decisamente più lente ed una propensione scarsa per il bagnato (frutto della sua cautela e non della sua abilità come dimostrato a posteriori nelle gare sul ghiaccio).

Personaggio molto "politico" non ha provocato in me simpatie sul piano umano, ma grande rispetto ed ammirazione su quello professionale.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Aviatore » 06/07/2009, 13:04

[quote="Powerslide"]
Volendo trovargli difetti (chi è senza ecc. ecc.) citerei una eccessiva cautela nel sorpasso a doppiati
[/quote]

Monza 1990
:cursing:
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da gilles.79 » 06/07/2009, 13:31

Secondo me un punto a favore del francese è che, escludendo quando impose Hill nel 93'in Williams, ha accettato il confronto nello stesso team con piloti di primo piano: prima Lauda, poi Senna del quale caldeggiò addirittura l'ingaggio e in fine Mansell, uscendone sempre a testa alta. Poi sono d 'accordo quando si dice che non era tipo da esaltare le folle, ma da ferrarista è da ricordare perchè dopo anni di buio profondo ha lottato fino all'ultimo per il mondiale 90', per poi perdersi clamorosamente nel marasma generale del 91' che regnava dalle parti di Maranello. Forse se Montezzemolo fosse arrivato 12 mesi prima, le cose sarebbero andate diversamente...
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da Aloisioforever » 06/07/2009, 13:32

A Monza 90, come in tutta quella stagione, fece il massimo.
Già è tanto che a Monza arrivò secondo, su quel tipo di tracciato la McLaren aveva un vantaggio di motore incolmabile, il risultato più logico sarebbe stata una doppietta McLaren (Senna + maggiordomo).
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da Aloisioforever » 06/07/2009, 13:36

[quote="gilles.79"]
Secondo me un punto a favore del francese è che, escludendo quando impose Hill nel 93'in Williams, ha accettato il confronto nello stesso team con piloti di primo piano: prima Lauda, poi Senna del quale caldeggiò addirittura l'ingaggio e in fine Mansell, uscendone sempre a testa alta. Poi sono d 'accordo quando si dice che non era tipo da esaltare le folle, ma da ferrarista è da ricordare perchè dopo anni di buio profondo ha lottato fino all'ultimo per il mondiale 90', per poi perdersi clamorosamente nel marasma generale del 91' che regnava dalle parti di Maranello. Forse se Montezzemolo fosse arrivato 12 mesi prima, le cose sarebbero andate diversamente...
[/quote]

Chissà, forse avrebbero appiedato Mansell prima del Portogallo, e oggi staremmo a raccontare una storia della F1  diversa da quella che è stata.

ps Prost non impose alcun pilota nel 93, mise il veto su Senna in coerenza con quanto da lui affermato in moltissime occasioni dopo il tradimento di Imola 89. Peraltro Williams non era obbligato a scegliere Prost, il quale lasciò a Frank la decisione se ingaggiare lui o Senna.
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da Aviatore » 06/07/2009, 14:51

[quote="Aloisioforever"]
A Monza 90, come in tutta quella stagione, fece il massimo.
Già è tanto che a Monza arrivò secondo, su quel tipo di tracciato la McLaren aveva un vantaggio di motore incolmabile, il risultato più logico sarebbe stata una doppietta McLaren (Senna + maggiordomo).
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Con ogni probabilità hai ragione, di certo però fu irritante vedere Ayrton che con un doppiato secco in traiettoria manco sollevava il piede mentre Alain ci perdeva un giro intero a passarlo. Sai com'è, se gli stava più sotto magari Ayrton cominciava a "vedere rosso" :asd:
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da Paddock_75 » 26/07/2009, 20:10

E' indubbio che Prost sia una "merce" che non si vende bene, non è il tipo di personaggio che infiamma l'appassionato medio e da questo punto di vista non l'ha aiutato il rapporto spesso difficile con una parte della stampa.
In particolare con la stampa italiana c'era un abisso, direi culturale, incolmabile:
Prost ha sempre avuto un approccio analitico alle cose, la stampa ha invece spesso l'abitudine di raccontare i fatti quasi a prescindere dagli stessi, mischiandoli sistematicamente con le opinioni.
Prost una volta disse che se la metà dei piloti in Formula 1 avesse avuto la stessa professionalità di molti giornalisti ci sarebbe stato un morto in pista ad ogni Gran Premio. E personalmente sottoscrivo in pieno il concetto.

Ricordo il 1990, sento spesso raccontare che la Ferrari di quell'anno era nettamente superiore alla McLaren e ogni volta che succede non posso evitare di stupirmi di come la memoria possa far difetto a tanta gente. La McLaren di inizio stagione era più veloce e anche più affidabile della Ferrari, il che rende quasi miracoloso il fatto che Prost abbia chiuso la prima metà della stagione come leader del mondiale (2 punti davanti a Senna). Miracoloso perché in nessuna delle prima 8 gare di quel campionato Prost ebbe una macchina superiore a quella di Senna, mentre in almeno la metà delle occasioni avvenne il contrario. E questo è puntualmente confermato dall'analisi delle prestazioni dei rispettivi compagni di squadra: che Mansell fosse più veloce di Berger ce lo aveva detto chiaramente la stagione precedente in cui in due erano stati compagni di squadra in Ferrari, eppure Berger con "l'altra McLaren" andava spesso più forte di Mansell con "l'altra Ferrari".  

A metà estate Dennis fece il punto della situazione "Spa e Monza saranno favorevoli a noi, Estoril e Jerez lo saranno per la Ferrari". E così fu, con una differenza:
A Spa e a Monza Berger fece per Senna quello che fa un buon gregario, tenne dietro Prost finché poté e consentì in entrambi i casi a Senna di prendere quel piccolo vantaggio che poi si portò fino alla bandiera a scacchi.
A Estoril invece Mansell mise Prost a muro e Senna ringraziò, ecco dove venne perso il mondiale del 1990.
E' come quando nel tennis perdi un game sul tuo servizio, a Senna e alla McLaren Honda non si potevano concedere break. Eppure la stampa italiana preferì prendersela con Prost per le dichiarazioni del dopo gara (in cui criticava la gestione Ferrari), piuttosto che stigmatizzare i comportamenti che avevano causato quelle dichiarazioni.
Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito.

La stampa italiana, e quindi ferrarista, non ebbe nemmeno il coraggio e la forza di schierarsi con nettezza dalla parte di Prost dopo lo speronamento di Suzuka che fu chiaramente deliberato e che privò la Ferrari di un titolo atteso per 11 anni (e che avrebbe aspettato per altri 10).

Si potrebbero citare tanti altri episodi, uno entrato nel "folklore" è Donington 1993, ogni giornalista che si occupa di Formula 1 ha pubblicato almeno un articolo su quella gara. Ora non fraintendetemi, quel giorno Senna scrisse una pagina indimenticabile della sua carriera e di tutta la storia dell'automobilismo, ma questo non toglie che i resoconti di quella gara nella quasi totalità dei casi sono tutt'altro che rigorosi e completi.
Ho letto pagine di letteratura sportiva su Senna che sotto l'acqua dà un giro a Prost pur avendo una macchina inferiore.

Bhe, una macchina inferiore sull'asciutto, e infatti in prova si prese quasi 2 secondi.
Sul bagnato il discorso era diverso, Patrick Head ha confermato (anche recentemente) che "ci rendemmo conto troppo tardi che sulla monoposto che usavamo, la Fw15 a sospensioni attive, l'altezza da terra era intenzionalmente di pochi millimetri. Non erano ancora i tempi del fondo scalinato, la scocca nella parte inferiore era completamente piatta e l'acqua in pista era tanta da causare aquaplaning sul fondo e non sulle gomme. Sarebbe stato possibile sollevare la monoposto regolando l'altezza da terra dall'abitacolo, ma fummo troppo lenti a rendercene conto. Senna vinse con merito, ma in un certo senso gli demmo una mano noi con le caratteristiche della nostra vettura". (Autosprint n.29/2008, pag. 7).

Il primo giro di Senna fu da cineteca, e giustamente è universalmente ricordato come tale. Mi domando però in quanti ricordino che 37 giri più tardi, malgrado i problemi di cui ha parlato Patrick Head, Prost aveva ripreso il comando di quella gara a parità di strategia (nel senso che in quel momento sia lui che Senna avevano gomme da asciutto). Fu una "chiamata sbagliata" del box Williams a riportare Senna in testa: Prost venne fatto entrare per rimontare le gomme da bagnato ma smise di piovere, dovette quindi rifermarsi poco dopo per tornare alle slick, il pit stop durò un eternità, ed ecco come Alain perse un giro sul brasiliano.  

Raccontata così la storia fa un altro effetto, e "vende" certamente meno.

Proprio stamattina stavo guardando “Grand Prix”, Guido Meda commentava con Valentino Rossi la storia di Donington e non poteva mancare il capitolo sulla gara di Formula 1 del 1993, naturalmente cantata con i tratti della leggenda fino alla conclusione finale "in quella Formula 1, senza elettronica, un pilota poteva fare la differenza e cose così potevano accadere", peccato che le Formula 1 del 1993 fossero quelle del picco assoluto dell'elettronica, e chi conosce la storia sa di cosa parlo. Ma come dicevo all'inizio: "raccontare i fatti a prescindere dai fatti". E per chi prescinde dai fatti Prost sarà sempre un nanerottolo antipatico dal naso storto che inspiegabilmente ha vinto 4 mondiali.

Per chi invece vede le cose con maggiore onestà intellettuale Prost resterà nella memoria come niente di meno di un artista, come un pilota che ha vinto tutti e 4 i suoi mondiali avendo sempre come compagno di squadra un pilota che era già diventato campione del mondo o lo sarebbe diventato. Altro che le seconde guide per contratto accordate ad altri.

C'è un proverbio cinese che dice più o meno così "un esercito che perde è quello che pensa a come vincere solo quando combatte, un esercito che vince è quello che quando inizia a combattere ha già vinto". Mi fa piacere che chi ha scritto quell'articolo abbia ripreso questo concetto.
Prost rispondeva alla descrizione dell'"esercito che vince", perché spesso guadagnava i decimi decisivi, che l'avrebbero portato in cima al podio della domenica, lavorando sulla macchina durante i test, durante le prove libere, durante i warm up, ovvero quando chi scrive gli articoli del lunedi (o del martedi) normalmente guarda da un'altra parte.
E chi presta attenzione solo alla metà di un film raramente è in grado di scrivere una recensione sensata sulla performance degli attori.
Ultima modifica di Paddock_75 il 26/07/2009, 20:18, modificato 1 volta in totale.
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da sundance76 » 26/07/2009, 20:33

Paddock, innanzitutto: dov'eri finito?  :D

In seconda battuta, sono molto d'accordo con ciò che hai scritto, finanche nel riferimento all'intervista a Rossi, in cui Valentino dimostra una rilevante (forse scusabile, non so) ignoranza nel dire ciò che ha detto. L'avevo sentita anche io oggi, e quindi mi fa piacere che altri abbiano notato la grossa corbelleria.

Le parole di Prost sul grado di professionalità della stampa sono eccezionalmente simili a ciò che in alcune occasioni affermò anche il compianto Michele Alboreto. E anche io le condivido.

Però permettimi di dire che forse in qualche occasione dei primi 8 GP del 1990, la Ferrari era quantomeno al livello della McLaren: in fondo, sia in Francia sia in Gran Bretagna, la pole fu di una Ferrari (Mansell).
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da Paddock_75 » 26/07/2009, 20:56

[quote="sundance76"]
Paddock, innanzitutto: dov'eri finito?  :D[/quote]
Vorrei postare più spesso, ma quando lo faccio so già che non riuscirò a limitarmi a poche righe e quasi sempre non c'è abbastanza tempo per scrivere di più!

Però permettimi di dire che forse in qualche occasione dei primi 8 GP del 1990, la Ferrari era quantomeno al livello della McLaren: in fondo, sia in Francia sia in Gran Bretagna, la pole fu di una Ferrari (Mansell).

Al livello della McLaren certamente, sono d'accordo, quello che ho scritto è che non era superiore.
Dopotutto a Le Castellet Mansell si ritirò quando era lontanissimo dal podio, a dimostrazione del fatto che la Ferrari di quel giorno era una macchina  di vertice solo nelle mani di chi sapeva renderla tale.
A Silverstone Berger riuscì per quasi tutta la gara a stare con le rosse. E Berger non valeva né Prost né Mansell, specialmente a Silverstone. Se Senna perse contatto con il treno di testa fu per via del suo testacoda (con conseguente pit stop per sostituire le gomme danneggiate) delle prime fasi di gara.
Parlando della gara inglese non si può parlare di una vera superiorità, ma di una leggera prevalenza della Ferrari. Leggera prevalenza in cui anche il fattore piloti ebbe il suo peso.
Ricordiamoci che Prost e Mansell a Silverstone insieme fanno otto vittorie, Senna e Berger una sola (sul bagnato), e questo vuol dire qualcosa.
Ultima modifica di Paddock_75 il 26/07/2009, 21:12, modificato 1 volta in totale.
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da sundance76 » 26/07/2009, 21:05

In effetti su circuiti di Castellet e Silverstone, la guida di Prost sembra complessivamente la migliore di tutti i piloti dell'epoca, Senna compreso.
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