I più grandi progettisti della storia della Formula 1

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Roberto82 » 24/05/2009, 14:40

@sundance, non dargli troppa retta, ormai sappiamo tutti quanto jim ami provocare solo per il gusto di farlo
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da Pedro59 » 24/05/2009, 15:25

[quote="Roberto82"]
@sundance, non dargli troppa retta, ormai sappiamo tutti quanto jim ami provocare solo per il gusto di farlo
[/quote]
Senza voler rilanciare, solo una domanda a Power: la Lotus del 1979, quella senza appendici aerodinamiche e con l'effetto suolo integrato all'intero corpo macchina, aveva una forma molto simile a quella che sarebbe stata definita "Coca-Cola", solo che all'epoca tutto passò sotto silenzio.
Secondo te non c'entra nulla l'effetto ricercato da Chapman con quello poi trovato da Barnard ?
Purtroppo quella Lotus, che in gara ottenne risultati disastrosi, era decisamente avveniristica, ma Chapman non ebbe i soldi (tanti) necessari per lo sviluppo.
Sia chiaro che la mia è solo una curiosità: il Topic mi piace, ma la classifica di merito non m'interessa troppo, ognuno ha le sue idee ed è bene che sia così.
Credo che sia giusto che per ognuno di noi esista un'ordine di merito, così come nel campo dei piloti, anche in quello dei progettisti e che sia difficile avere criteri oggettivi.
Potremmo discutere per anni, ma ognuno reseterebbe con le sue convinzioni.
Un grazie di cuore anche a Beat per aver ricordato un grande sottovalutato: Ron Tauranac.
Non averlo citato parlando di grandi tecnici della Formula 1 non ci avrebbe fatto certo onore...
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da Powerslide » 24/05/2009, 16:02

[quote="Pedro59"]
Senza voler rilanciare, solo una domanda a Power: la Lotus del 1979, quella senza appendici aerodinamiche e con l'effetto suolo integrato all'intero corpo macchina, aveva una forma molto simile a quella che sarebbe stata definita "Coca-Cola", solo che all'epoca tutto passò sotto silenzio.
Secondo te non c'entra nulla l'effetto ricercato da Chapman con quello poi trovato da Barnard ?
[/quote]

Premesso che non sono nel mio campo specifico, non credo che la rastremazione presente al retrotreno della Lotus 80 (è a quella che ti riferisci, vero?) possa essere assimilata alla Coca-Cola di Barnard. Che poi ogni forma tendesse al raggiungimento dello stesso effetto (maggiore pulizia del flusso all'ala posteriore), non è sufficiente a togliere la paternità del Coca-Cola ea chi di dovere.

[quote="Jim Cox"]
Per  quanto  riguarda  l' intervento  di  Powerslide  sono  pienamente  d' accordo  con  lui  .
Semmai  non  sono  d' accordo  con  la  definizione  di  Barnard  quale  mero  BRILLANTE  ESECUTORE  del  cambio  semiautomatico , mentre  Forghieri  sarebbe  l' inventore .
Sarebbe  come  dire  che  la  bicicletta  non  è  stata  inventata  alla  fine  dell' Ottocento , bensì  da  Leonardo  da  Vinci  nel  Cinquecento .
Io  ritengo  che  l' idea  che  si  accende  non  sia  sufficiente  per  attribuire  la  paternità  di  un' opera. A  questa  idea  deve  accompagnarsi  la  risoluzione  dei  problemi  tecnici  per  l' applicazione  in  concreto  di  quell' idea . E  se  per  la  risoluzione  dei  problemi  tecnici  relativi  al  successo  del  cambio  al  volante  c' era  bisogno  dell' elettronica , questa  non  è  colpa  di  Barnard !
[/quote]

Premesso che la bicicletta di Leonardo non aveva nè pedali, nè catena, vorrei ricordarti che il cambio di Forghieri ha girato in pista con Gil. Non era un mero esperimento sulla carta. Fu il canadese a bloccare il progetto: non per la sua affidabilità (invero precaria, ma quasi al limite delle prime uscite di quello di Barnard), ma perchè non si sentiva a suo agio.

Forghieri, sempre rispettoso del parere dei piloti, lo accantonò.
Barnard, con un ego smisurato, andò avanti per la sua strada fregandosene di tutto e di tutti. Non c'è quindi da stupirsi se il clima non fosse idilliaco nei suoi confronti. Avrà avuto i suoi meriti, ma era un gran rompipalle.

In questo gli somigli  :D
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da Pedro59 » 24/05/2009, 16:10

[quote="Powerslide"]
[quote="Pedro59"]
Senza voler rilanciare, solo una domanda a Power: la Lotus del 1979, quella senza appendici aerodinamiche e con l'effetto suolo integrato all'intero corpo macchina, aveva una forma molto simile a quella che sarebbe stata definita "Coca-Cola", solo che all'epoca tutto passò sotto silenzio.
Secondo te non c'entra nulla l'effetto ricercato da Chapman con quello poi trovato da Barnard ?
[/quote]

Premesso che non sono nel mio campo specifico, non credo che la rastremazione presente al retrotreno della Lotus 80 (è a quella che ti riferisci, vero?) possa essere assimilata alla Coca-Cola di Barnard. Che poi ogni forma tendesse al raggiungimento dello stesso effetto (maggiore pulizia del flusso all'ala posteriore), non è sufficiente a togliere la paternità del Coca-Cola ea chi di dovere.

[/quote]

Grazie Power.
Sì mi riferivo alla Lotus '80, una delle monoposto che mi ha più affascinato e che reputo, personalmente, la più innovativa assieme alla '79 dell'anno prima. 
Per quanto riguarda la Coca Cola non volevo assolutamente sottrarre meriti a Barnard, solo togliermi una personale curiosità.
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da sundance76 » 24/05/2009, 16:41

A proposito di Barnard, carbonio e McLaren: mi sono andato a rivedere l'incidente di Watson al Grand Prix d'Italia del 1981, una botta davvero tosta!!
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da duvel » 24/05/2009, 16:59

Effettivamente penso anch'io che l'effetto tra "coca cola" McLaren e Lotus 80 fosse differente: il secondo nasceva dall'esigenza di un'esasperazione dell'effetto suolo (che come sappiamo era ormai al bando ai tempi di quella McLaren)  su tutta la lunghezza della vettura, con un canale inferiore il più regolare possibile con la minor interferenza degli pneumatici posteriori, che oltretutto richiedeva minigonne altrettanto lunghe e sagomate
A differenza della 79 (e delle altre) dove l'effetto suolo era ristretto tra asse anteriore e posteriore
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da Jim Cox » 24/05/2009, 17:28

[quote="Powerslide"]
[quote="Pedro59"]
Senza voler rilanciare, solo una domanda a Power: la Lotus del 1979, quella senza appendici aerodinamiche e con l'effetto suolo integrato all'intero corpo macchina, aveva una forma molto simile a quella che sarebbe stata definita "Coca-Cola", solo che all'epoca tutto passò sotto silenzio.
Secondo te non c'entra nulla l'effetto ricercato da Chapman con quello poi trovato da Barnard ?
[/quote]

Premesso che non sono nel mio campo specifico, non credo che la rastremazione presente al retrotreno della Lotus 80 (è a quella che ti riferisci, vero?) possa essere assimilata alla Coca-Cola di Barnard. Che poi ogni forma tendesse al raggiungimento dello stesso effetto (maggiore pulizia del flusso all'ala posteriore), non è sufficiente a togliere la paternità del Coca-Cola ea chi di dovere.

[quote="Jim Cox"]
Per  quanto  riguarda  l' intervento  di  Powerslide  sono  pienamente  d' accordo  con  lui  .
Semmai  non  sono  d' accordo  con  la  definizione  di  Barnard  quale  mero  BRILLANTE  ESECUTORE  del  cambio  semiautomatico , mentre  Forghieri  sarebbe  l' inventore .
Sarebbe  come  dire  che  la  bicicletta  non  è  stata  inventata  alla  fine  dell' Ottocento , bensì  da  Leonardo  da  Vinci  nel  Cinquecento .
Io  ritengo  che  l' idea  che  si  accende  non  sia  sufficiente  per  attribuire  la  paternità  di  un' opera. A  questa  idea  deve  accompagnarsi  la  risoluzione  dei  problemi  tecnici  per  l' applicazione  in  concreto  di  quell' idea . E  se  per  la  risoluzione  dei  problemi  tecnici  relativi  al  successo  del  cambio  al  volante  c' era  bisogno  dell' elettronica , questa  non  è  colpa  di  Barnard !
[/quote]

Premesso che la bicicletta di Leonardo non aveva nè pedali, nè catena, vorrei ricordarti che il cambio di Forghieri ha girato in pista con Gil. Non era un mero esperimento sulla carta. Fu il canadese a bloccare il progetto: non per la sua affidabilità (invero precaria, ma quasi al limite delle prime uscite di quello di Barnard), ma perchè non si sentiva a suo agio.

Forghieri, sempre rispettoso del parere dei piloti, lo accantonò.
Barnard, con un ego smisurato, andò avanti per la sua strada fregandosene di tutto e di tutti. Non c'è quindi da stupirsi se il clima non fosse idilliaco nei suoi confronti. Avrà avuto i suoi meriti, ma era un gran rompipalle.

In questo gli somigli  :D
[/quote]

Essere  paragonato  a  John  Barnard  per  me  è  il  più  bel  complimento  che  mi  si  potesse  fare .
Peccato  non  avere  il  suo  genio  :(  e  .....  le  sue  sterline ! :( :( :(
In  ogni  caso  esprimo  piena  simpatia  a  Power , sempre  disponibile  e  preciso  nelle  sue  analisi , indipendentemente  da  eventuali  divergenze  fra  noi  due  su  questioni  puramente  tecniche  e , spero, non  personali .
"Puis nous sommes allés à Adélaïde, où nous avons terminés premier et second. Pendant que nous approchions du podium, il avait déjà commencé à me parler un petit peu, et il m'a demandé "Qu'est ce que tu vas faire, maintenant?". J'étais étonné et je lui ai répondu "Je ne sais pas encore !". "Tu vas devenir gros !" m'a-t-il dit alors, et il a souri. Et puis il y a eu le podium, où il a mis son bras autour de moi, il m'a serré la main et tout ça. Pourquoi ? parce qu'à ce moment là il l'avait décidé, et il était en accord avec lui-même. OK, dans un sens c'était génial. Mais ça c'était Ayrton : C'est lui qui décide ? Excellent. Sinon ? Tu oublies !"

Prost  e  Senna - ADELAIDE  1993
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da Powerslide » 24/05/2009, 21:55

[quote="Jim Cox"]
Essere  paragonato  a  John  Barnard  per  me  è  il  più  bel  complimento  che  mi  si  potesse  fare .

In  ogni  caso  esprimo  piena  simpatia  a  Power , sempre  disponibile  e  preciso  nelle  sue  analisi , indipendentemente  da  eventuali  divergenze  fra  noi  due  su  questioni  puramente  tecniche  e , spero, non  personali .
[/quote]

Tranquillo: nulla di personale.

Risulteresti però più simpatico se i tuoi post comprendessero tutti gli argomenti trattati nelle risposte che i frequentatori di questo forum ti danno e non solo le parti che ti soddisfano o che ti danno adito a scapolar via senza dover controbattere.

Da come scrivi si capisce che sei istruito ed intelligente, non capisco quindi che gusto tu possa provare nel provocare, in modo sottile e furbo, tutti i presenti.

Io ancora oggi mi definisco un genio pirla per non aver saputo concretizzare a dovere l'intelligenza che mi era stata regalata.
Ho il dubbio che tu mi batta  :001_rolleyes:

P.S. Sono troppo vecchio e ne ho passate troppe perchè tu possa farmi girar le scatole, quindi se il tuo scopo è questo, rinuncia pure da subito perchè sprechi il tuo tempo.
Per fortuna, o sfortuna, ho cose più importanti nella vita: venerdì un motore ha pensato bene di render l'anima al banco. mi son fatto violenza per impormi di non pensarci per il weekend. Lunedì l'apriamo e vediamo di capire il perchè e quanto mi costa. Già, perchè oggi  non c'è zio Enzo a pagare le mie cappellate  :(
Ultima modifica di Powerslide il 25/05/2009, 12:31, modificato 1 volta in totale.
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da Prinz4L » 24/05/2009, 23:49

Il forum, come qualunque discussione, dovrebbe avere come interesse comune lo scambio di idee ed esperienze e non l'obiettivo di convincere l'altro; qui grazie al cielo siamo (ancora?) in democrazia.

Già detto più volte non c'è intenzione di togliere merito a Barnard e tu hai tutto il diritto a ritenerlo il tuo "favorito".  A me le classifiche piacciono poco, così come le statistiche perchè servono a dare ragione a tutti; personalmente riservo la genialità a pochi personaggi: Leonardo, Gauss, Mozart...

Rispondo, in modo provocatorio ma nell'intenzione ironico, con argomenti strettamente documentati, cioè fatti.

Sul cambio ha già scritto Power, quindi, di seguito

1 - Materiali compositi, beh, sono "combinazione tridimensionale di materiali tra loro chimicamente differenti con interfaccia di separazione la cui combinazione ottenuta vanta caratteristiche meccaniche, chimiche e fisiche diverse e superiori a quelle dei singoli materiali che la compongono."
In buona sostanza anche il calcestruzzo è un composito, ma visto che nessuno ha mai pensato di fare un telaio in Poroton, restando nel settore automobilistico sportivo erano anni che si usavano i pannelli in honeycomb (allumino, colla, magari cartone o espansi, Nomex...) e magari diamo qualche merito anche a Postlethwaite che forse non ha avuto (colpa di Furia?) la cattiveria giusta per imporsi nella progettazione di un telaio completo in carbonio.

[glow=red,2,300]Questa invece è una domanda che nessuno si è mai posto:
se Barnard fosse stato a Maranello negli anni in cui ancora comandava pesantemente il Grande Vecchio, questi gli avrebbe lasciato lo spazio e i soldi per realizzare ciò che ha fatto altrove e venire riconosciuto come "genio"?[/glow]


2 - La forma a "coca-cola" ha, semplificando, funzioni di pulizia del flusso aerodinamico. Chi l'ha messa in pista per primo? Beh, risponderei Barnard ma poi a veder bene l'ha fatto nel 1983 con la MP4/1C infatti la prima versione MP4 era con carenatura convenzionale. E guarda un pò, la Arrows A6

Immagine

e la ATS D6

Immagine

erano in pista anche loro, quindi se non altro anche Gustav Brunner ha l'onore della contemporaneità. Oltretutto la D6 era la prima auto senza carrozzeria, in cui il solo telaio era già veste areodinamica. E nessuno ne parla.
Esagero: possiamo definire la forma "coca-cola"  come una rastrematura nella zona delle ruote posteriori, no? Beh, andatevi a vedere la March 831 (mai corso) e la Lotus 18.  :D
Immagine


3- Cambio al volante semiautomatico senza pedale della frizione: lo aveva già la Citroen DS. Stop.



Cari Pedro e Bschenker: Tanaurac non era stato dimenticato e neanche Gardner e Maddock; purtroppo come ho rilevato nel primo intervento questo è un brutto mondo con la memoria breve e un entusiasmo sfrenato solo verso tutto ciò che fa sensazione e notizia.
:thumbdown:
Ultima modifica di Prinz4L il 24/05/2009, 23:55, modificato 1 volta in totale.
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da eddiesachs » 25/05/2009, 8:36

Il cambio al volante semiautomatico senza pedale della frizione veniva già usato dalla Talbot-Lago T26 del 1948, dotata del cosiddetto "cambio Wilson". Questo perchè Antonio Lago prima di entrare in Talbot era stato un commerciale della Wilson, una casa franco-inglese di innesti a frizione e apparecchiature simili. Comunque anche gli autobus di Parigi adottavano già dagli anni quaranta, se non prima, questo "cambio Wilson" per ridurre lo sforzo fisico del conducente.
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da Prinz4L » 20/11/2009, 12:35

Sfogliando gli appunti, vien fuori un nome: Wilfredo Ricart.
Chi è costui?  :confused1:

Beh, probabilmente questo non è proprio il posto adatto, difficile ricordarlo come uno dei più grandi progettisti, ma nel bene e (soprattutto) nel male ha dato il suo contributo. :D

Spagnolo, orgoglioso e testardo, ancora giovanissimo crea una fabbrica di motori ma nel 1936 accetta la proposta dell'Alfa Romeo per sostituire Jano.
Progetta la 162 a 16 cilindri e la 512 con boxer12, vetture che mai scesero in pista.

Impianta invece una grana dopo l'altra con Enzo Ferrari, all'epoca responsabile del Reparto Corse e resta nella storia la sua opinione sulla 158 "buona solo per la rottamazione".
All'ordine del giorno i giudizi negativi sul lavoro di chiunque altro e l'atteggiamento presuntuoso ed arrogante.
Tornato (grazie al Cielo) in Spagna sarà cofondatore della SEAT.  :scared:
In patria è considerato una specie di "eroe nazionale del motorismo" e la cosa non mi stupisce più di tanto, perchè anche i funghi sanno quanto abbiano bisogno di eroi gli amici iberici, capaci di definire Invincible Armada una flotta navale...affondata dal maltempo. :001_tt2:

Nota: la "158" vinse gare per tredici anni consecutivi, vincendo all'esordio e concludendo con la vittoria nel primo Mondiale F1.  :lol:


Come ricorda con vivo sarcasmo Enzo Ferrari, "il tempo si è incaricato di giudicare il reale valore di ciascuno"...
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da sundance76 » 20/11/2009, 12:49

Beh, andiamoci piano.

In realtà i giudizi di Ferrari hanno spesso distorto il reale valore di vari personaggi.

Nel 2001-2002 Gianni Cancellieri aveva una bella rubrica su AS dal titolo "Tempo ritrovato", e dedicò una puntata proprio a Ricart, dove emergevano meglio le reali dimensioni di questo personaggio.
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da eddiesachs » 20/11/2009, 13:00

Caro Prinz4L, andiamoci piano, come dice giustamente Sundance76.

Il giudizio di Ferrari su Ricart è assai sbrigativo e ingiusto. Volendo spezzare una lancia a favore del Wilfredo, diciamo che lui era abbastanza poliedrico, mentre il Drake no.

Mi risulta poi che Ricart fosse in buoni rapporti con l' Ing. Filippo Zappata (1894-1994), probabilmente il miglior ingegnere aeronautico italiano del novecento, per cui tra l'opinione dell'Ing. Zappata e quella di Ferrari, propendo assolutamente per quella del primo  ;).
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da Prinz4L » 20/11/2009, 14:05

Ok Eddie e Sun,
ammetto che in questo periodo causa alcune beghe "aziendali" sono paaaaaarticolarmente cattivo nei confronti della Spagna, anche se attendo con ansia l'arrivo di Fernando  ;)

Vero è che la letteratura che possiedo è fortemente Ferrari-oriented, quindi passibile delle distorsioni che Sun evidenzia, ma le caratteristiche umane e relazionali di Ricart rimangono: molti "grandi" hanno un carattere difficile (Forghieri? Chiti?) ma è altrettanto certo che per diventare tali sono indispensabili umiltà e spirito critico, magari anche l'educazione e il rispetto per i colleghi, non solo capacità accademiche.
C'è una grande differenza fra essere bravi Ingegneri e grandi Progettisti, le cui mansioni spesso esulano dal solo disegno e si estendono invece alla gestione delle risorse e al consolidamento di un team, per i quali serve una discreta dose di autorevolezza, sagacia e lungimiranza.
Invero, si è bravi, grandi o "geniali" nella misura in cui gli altri lo riconoscono.

Osservo che curiosamente nessuno ha mai citato Ricart in queste pagine :scared: 
Beh, per la verità manca anche Uhlenhaut.

Se qualcuno ha l'articolo di Cancelleri lo leggerò volentieri, non so ma credo che potrebbe cambiare la mia impressione, non la storia.
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da Eagle » 20/11/2009, 14:29

Mi sembra di ricordare, che Giuseppe Busso, altro grande progettista Alfa Romeo (vetture di serie), nel suo libro di memorie, non avesse una grande opinione su Ricard ma dovrei verificare. Cio che mi aveva stupito era che considerava scarsamente preparato anche Jano!
"mai attribuire alla malizia o alla malvagità quello che è già sufficientemente spiegato dalla semplice stupidità".
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