Articolo di Chris Nixon su AutoSprint del 1976

Ragazzi, guardate cosa ho trovato in rete. E' un articolo del grande Chris Nixon, giornalista, PR, scrittore, storico dell'automobilismo (troppi sarebbero i suoi libri da citare). Egli è scomparso nel 2005.
L'articolo è della fine del 1976.
"Come è purtoppo sempre più abitudine nei moderni GP, tranne qualche raro
caso nel '76, dovuto alla volontà di recupero di Hunt, le gare F1, col
compromesso tecnico e agonistico vigente, spesso diventano più una
processione che una lotta vera, un confronto all'ultimo... colpo di
acceleratore. Chi era presente qualche mese fa a Long Beach, al GP USA
West, ha avuto persino occasione di fare un paragone clamoroso. Il
giorno prima una esibizione (così era annunciata) è diventata una vera
corsa, che faceva bollire il sangue a tutti coloro che vi hanno
assistito, per non parlare di coloro che vi hanno preso parte.
Questa "processione " dimostrativa era delle cosidette macchine d'epoca
dei GP: nei dieci giri che furono concessi loro, hanno dimostrato con
magnifica chiarezza proprio ciò che manca alle monderne corse di GP, il
vero spettacolo, cioè l'elemento umano.
Negli ambienti automobilistici britannici quel parallelo causò un bel
po'di agitazione! Indusse Peter Windsor di Autocar a scrivere uno
splendido pezzo su Stirling Moss, accompagnato da alcuni superbi
fotocolor di quelle macchine e dei piloti in azione con grande abilità.
Abilità. Questa è una parola che ormai si avverte raramente nelle corse
automobilistiche di questi tempi. Chi ha conosciuto la simpatia di
Farina, Fangio, Moss, Ascari al loro culmine, non attribuirà mai abilità
a Lauda o Hunt. Può entrarci un naturale pregiudizio, però non
dimentichiamoci che c'è una componente essenziale: nelle macchine di
oggi non si vede il pilota pilotare! Ed è così che rimane inavvertita
molta delle sua abilità.
Per questo deve essere incolpato Colin Chapman, perchè è stato lui che
ha per primo nascosto i piloti nelle macchine. Non lo ha fatto perchè
non poteva sopportare la loro vista. E non si trattava neanche di un
colpo di genialità che aveva a che fare con la riduzione della parte
frontale, come è stato sostenuto. No! Era semplicemente perchè aveva
spesso difficoltà di tirar giù dal letto degli individui sonnolenti
comme Jimmy Clark e Trevor Taylor, e così ha creato una macchina, la
Lotus 25, che permetteva loro di... lavorare coricati! Ecco, amici, come
è nata una grande macchina da corsa e da allora Chapman viene acclamato
come genio!...
Ma, scherzi a parte, dal punto di vista del pubblico la posizione
sdraiata del pilota è diventata la maledizione della macchina da corsa a
motore centrale. Per il costruttore questo ha significato una zona
frontale più piccola e il dover distribuire il carburante attorno al
pilota. Il fuoco è sempre stato un grosso rischio per le corse, però con
l'avvento della macchina a motore centrale, è diventato perfino
maggiore: I piloti si sono trovati seduti in una vasca di carburante.
Nello stesso tempo c'è stato un grande miglioramento nella progettazione
e nella costruzione dei caschi, culminati nel tipo integrale che si
conosce oggi. Questo tipo, che copre tutto, è stato creato non tanto per
proteggere il viso del pilota in un incidente, ma piuttosto per
offrirgli un sistema di sicurezza per il fuoco, quando la mancanza di
ossigeno è la vera ragione della morte. Così i caschi moderni hanno
incorporato il sistema di fornitura di ossigeno che da la possibilità al
pilota di sopravvivere per i secondi iniziali. Poichè le cose stanno
così, si può difficilmente chiedere ai piloti di oggi di tornare ai
caschi aperti, ma bisogna ammettere che, una volta diventato "de rigeur"
il casco integrale, le corse automobilistiche hanno perso la loro anima:
quando non si riesce più a vedere gli occhi di una persona, non si
riesce più a vedere la persona stessa! Vedere i "pattini a rotelle
troppo cresciuti" di oggi correre attorno i loro circuiti Polistil in
"kingsize" è come vedere una macchina pilotata da un altro. Ancora
meglio, il pubblico poteva effettivamente vedere guidare i piloti. Deve
essere stato una grossa sorpresa per i giovani tifosi scoprire negli USA
quelle vecchie vetture veramente pilotate da persone. "Ehi, babbo,
questa macchina è passata con un uomo dentro!". E il babbo (stava
sorridendo "Perchè si diverte, figliolo". "Vuoi vedere che pilotare
una macchina da corsa è divertente? Gesummaria. Non lo avrei mai
saputo!".
Vedendo le macchine di GP attuali, posso solo ringraziare la mia fortuna
per aver visto molte corse, prima che i piloti sparissero e le lotte
ruota a ruota non erano diventante un ricordo. E che ricordi!
Ricordate Farina, il maestro degli sitilisti che ha guidato come un dio
la sua Alfa 159? Era seduto come se fosse in casa in poltrona, leggendo
un libro. (Un buon libro naturalmente).
E Fangio, che aveva disputato il suo primo GP europeo quando aveva già
39 anni? Riuscite a richimare in mente la sua autorità imponente dietro
il volante? Come si può dimenticarlo?
E Moss, che tutti avrebbero voluto vedere correre a Long Beach anche con
le F1 attuali? Che spettacolo avrebbe potuto essere! Moss era l'artista
supremo, un autentico allievo della scuola Nuvolari-Farina, che ha
portato la sua propria e unica abilità alle corse, una abilità simile al
glorioso atteggiamento del tipo "non dire mai morire" che non si vede
più in questi tempi di "coraggio della paura".
E Hawthorn, che portava sempre una cravatta a farfalla, cosa che sembra
incredibile adesso? Portava anche quasi sempre una visisera, così che
quando, in alcune rare occasioni, portava gli occhialoni, si doveva
guardarlo due volte per stabilire chi fosse! Nell'abitacolo egli era
quasi l'opposto alla guida liscia di Moss.
E Collins, il compagno "mon ami" di Mike? Ho sempre ritenuto che Collins
fosse stato migliore di quanto egli mostrasse, perchè a volte sembrava
libero di preoccupazioni nel suo atteggiamento verso le corse. Eppure,
una volta in macchina, il suo viso ha spesso assunto un aspetto di
tranquilla arroganza. E quando questo accadeva era praticamente
imbattibile.
E Brooks, con la meravigliosa abilità di correre assurdamente veloce con
una facilità disinvolta, che era tanto ingannevole quanto piacevole da
osservare?
E Gonzales? All'inizio egli era veramente una visione fantastica. Un
toro delle Pampas in cerca di un negozio di porcellana cinese. Sembrava
sviluppare più potenza nell'abitacolo di un motore Ferrari o BRM sotto
il cofano. E sembrava scagliare fisicamente la sua macchina lungo la
pista.
E Ascari?, un genio leggermente corpulento in una camicia aperta? Alcuni
lo hanno ritenuto più grande addirittura di Fangio.
E Graham Hill? Quando guidava aveva un viso che era alla pari dello
stesso Old Stone Face (vecchia faccia di pietra), Buster Keaton. A
Graham non è stato regalato niente, ha semplicemente proseguito con il
suo lavoro con una determinazione di ferro.
E Clark? In notevole contrasto con il suo avversario maggiore, Hill, il
volto di Jimmy era un genere di contatore di giri: più forte spingeva,
più facce faceva.
E Brabham? Era curvo sul volante come un uomo che sta cercando di
allacciare i laccetti delle scarpe senza piegare le ginocchia! Black
Jack non ha mai completamente perso il suo stile di guida da pista da
terra. Forse non è stato il più pulito nella guida, ma perbacco, era
bello da vedere!
D'accordo, sto nuotando nella nostagia. Ma, ditemi, qualcuno mi dica,
per piacere - come corre Regazzoni? Che aspetto ha Hunt quando è
inseguito? O come Fittipaldi sta combattendo quando è sotto pressione?
Pace, quante volte fa una smorfia? Come lotta Pryce? Nilsson (Gunnar)
celebra Nillson (Harry) quando è seduto nella vasca (Lotus)? Non potete
dirmelo, vero? Perchè non li avete mai visti al lavoro!
La triste verità è che, negli ultimi anni, le corse di GP stanno dando
al pubblico sempre meno valore per maggiore costo di denaro. Non
soltanto i piloti sono stati tolti dalla vista, ma i circuiti vengono
costantemente alterati, perchè i piloti li considerano "troppo veloci".
Che stupidaggini! Come può un circuito essere troppo veloce, per l'amor
del cielo? Sono le vetture che sono troppo veloci e i costruttori
dovrebbero ricordarsi che è il pubblico, alla fine, che paga le loro
fatture. E perciò dovrebbero produrre macchine che danno al pubblico il
meglio su ogni circuito.
Il GP d'Italia a Monza era un sogno degli spettatori, una delle più
grandi corse della stagione, dove le macchine sfruttavano la scia
dell'altra come matti. Però i big hanno deciso che fosse troppo veloce
(il circuito, naturalmente, non le macchine) e hanno chiesto
l'inserimento delle chicanes. Di conseguenza da allora non c'è più stata
una vera corsa a Monza e le chicanes sul rettineo dei box hanno mandato
un bel numero di vetture fuori pista, fortunatamente senza ferite per i
piloti. (Fino adesso...)
Per anni la Woodcote Corner a Silverstone è stata una delle scene più
spettacolari delle corse automobilistiche. Ma, come Monza, è diventata
"troppo veloce". Oggi un incidente lì, si sosteneva, potrebbe benissimo
mandare una macchina nella tribuna sempre piena di gente. Perciò, invece
di rendere le macchine più lente ma conservando lo spettacolo, si è
fatta una chicane. E Silverstone è stata evirata.
No, non sono i circuiti che sono sbagliati, sono le macchine che stanno
diventando troppo veloci per far del bene a qualcuno. Ogni velocità che
aumenta, il centesimo di secondo guadagnato per giro ogni anno, non è
tutto e dove finisce tutto nelle corse. In termini di velocità, le corse
di motociclette si sono praticamente trovate in una fase di stasi per
anni, però non ha importanza per nessuno. Migliaia di spettatori si
riuniscono ad ogni meeting di gara , perchè sanno che "vedranno
correre". I motociclisti non sono nascosti nella carrozzeria!
La gente preferisce di gran lunga vedere un pilota guidare una macchina
in curva a 100 all'ora, piuttosto che vedere una macchina che passa a
150, che quasi non la si vede come se fosse su rotaie.
Un altro risultato della mania dell'anti velocità è che il pubblico
viene sempre più spostato indietro, più lontano dalla pista. Più vanno
veloci le macchine, più bisogna allontanare il pubblico dalla pista. E
ciò per un possibile incidente. Se volete fare dei soldi in una corsa in
questi giorni, non vendete gelati, noleggiate piuttosto binocoli del
tipo da teatro a buon mercato. Farete una fortuna!
Moss ha fatto alcune osservazioni molto pertinenti su questo argomento
dopo la sua corsa a Long Beach. "...Mi sembrava di trovarmi su una
strada, ma avevo l'impressione come se non ci fosse nessuno attorno a
me. Ero abituato a correre su una pista veloce, piena di gente. A Long
Beach sono stati tenuti dietro"... "Per me vedi, le corse moderne
impediscono di maniferstarsi al pubblico... è molto come per un mago,
quando questo si trova troppo lontano dal pubblico, nel fondo del
palcoscenico, non si riesce veramente a credere a cosa sta facendo" Ben
detto!
I maghi delle corse di GP sono troppo distanti, sul fondo del
palcosenico e spetta ai propretari dei circuiti rimettere a posto questa
faccenda. Dovrebbero mettersi insieme con la FIA e dire ai costruttori
che le macchine da corsa dovranno fornire un più alto valore per il
pubblico. Proprio adesso sarebbe nell'interesse di tutti di rendere le
vetture più lente, prima che la situazione sfugga del tutto di mano. Le
corse automobilistiche sono tutto (posso osare dirlo?) nel correre,
nella competizione! Il pubblico vuole vedere correre le macchine da
corsa, e non ronzare monotonamente attorno alla pista in una triste
processione, per quanto possa essere veloce."
Chris Nixon - 1976
L'articolo è della fine del 1976.
"Come è purtoppo sempre più abitudine nei moderni GP, tranne qualche raro
caso nel '76, dovuto alla volontà di recupero di Hunt, le gare F1, col
compromesso tecnico e agonistico vigente, spesso diventano più una
processione che una lotta vera, un confronto all'ultimo... colpo di
acceleratore. Chi era presente qualche mese fa a Long Beach, al GP USA
West, ha avuto persino occasione di fare un paragone clamoroso. Il
giorno prima una esibizione (così era annunciata) è diventata una vera
corsa, che faceva bollire il sangue a tutti coloro che vi hanno
assistito, per non parlare di coloro che vi hanno preso parte.
Questa "processione " dimostrativa era delle cosidette macchine d'epoca
dei GP: nei dieci giri che furono concessi loro, hanno dimostrato con
magnifica chiarezza proprio ciò che manca alle monderne corse di GP, il
vero spettacolo, cioè l'elemento umano.
Negli ambienti automobilistici britannici quel parallelo causò un bel
po'di agitazione! Indusse Peter Windsor di Autocar a scrivere uno
splendido pezzo su Stirling Moss, accompagnato da alcuni superbi
fotocolor di quelle macchine e dei piloti in azione con grande abilità.
Abilità. Questa è una parola che ormai si avverte raramente nelle corse
automobilistiche di questi tempi. Chi ha conosciuto la simpatia di
Farina, Fangio, Moss, Ascari al loro culmine, non attribuirà mai abilità
a Lauda o Hunt. Può entrarci un naturale pregiudizio, però non
dimentichiamoci che c'è una componente essenziale: nelle macchine di
oggi non si vede il pilota pilotare! Ed è così che rimane inavvertita
molta delle sua abilità.
Per questo deve essere incolpato Colin Chapman, perchè è stato lui che
ha per primo nascosto i piloti nelle macchine. Non lo ha fatto perchè
non poteva sopportare la loro vista. E non si trattava neanche di un
colpo di genialità che aveva a che fare con la riduzione della parte
frontale, come è stato sostenuto. No! Era semplicemente perchè aveva
spesso difficoltà di tirar giù dal letto degli individui sonnolenti
comme Jimmy Clark e Trevor Taylor, e così ha creato una macchina, la
Lotus 25, che permetteva loro di... lavorare coricati! Ecco, amici, come
è nata una grande macchina da corsa e da allora Chapman viene acclamato
come genio!...
Ma, scherzi a parte, dal punto di vista del pubblico la posizione
sdraiata del pilota è diventata la maledizione della macchina da corsa a
motore centrale. Per il costruttore questo ha significato una zona
frontale più piccola e il dover distribuire il carburante attorno al
pilota. Il fuoco è sempre stato un grosso rischio per le corse, però con
l'avvento della macchina a motore centrale, è diventato perfino
maggiore: I piloti si sono trovati seduti in una vasca di carburante.
Nello stesso tempo c'è stato un grande miglioramento nella progettazione
e nella costruzione dei caschi, culminati nel tipo integrale che si
conosce oggi. Questo tipo, che copre tutto, è stato creato non tanto per
proteggere il viso del pilota in un incidente, ma piuttosto per
offrirgli un sistema di sicurezza per il fuoco, quando la mancanza di
ossigeno è la vera ragione della morte. Così i caschi moderni hanno
incorporato il sistema di fornitura di ossigeno che da la possibilità al
pilota di sopravvivere per i secondi iniziali. Poichè le cose stanno
così, si può difficilmente chiedere ai piloti di oggi di tornare ai
caschi aperti, ma bisogna ammettere che, una volta diventato "de rigeur"
il casco integrale, le corse automobilistiche hanno perso la loro anima:
quando non si riesce più a vedere gli occhi di una persona, non si
riesce più a vedere la persona stessa! Vedere i "pattini a rotelle
troppo cresciuti" di oggi correre attorno i loro circuiti Polistil in
"kingsize" è come vedere una macchina pilotata da un altro. Ancora
meglio, il pubblico poteva effettivamente vedere guidare i piloti. Deve
essere stato una grossa sorpresa per i giovani tifosi scoprire negli USA
quelle vecchie vetture veramente pilotate da persone. "Ehi, babbo,
questa macchina è passata con un uomo dentro!". E il babbo (stava
sorridendo "Perchè si diverte, figliolo". "Vuoi vedere che pilotare
una macchina da corsa è divertente? Gesummaria. Non lo avrei mai
saputo!".
Vedendo le macchine di GP attuali, posso solo ringraziare la mia fortuna
per aver visto molte corse, prima che i piloti sparissero e le lotte
ruota a ruota non erano diventante un ricordo. E che ricordi!
Ricordate Farina, il maestro degli sitilisti che ha guidato come un dio
la sua Alfa 159? Era seduto come se fosse in casa in poltrona, leggendo
un libro. (Un buon libro naturalmente).
E Fangio, che aveva disputato il suo primo GP europeo quando aveva già
39 anni? Riuscite a richimare in mente la sua autorità imponente dietro
il volante? Come si può dimenticarlo?
E Moss, che tutti avrebbero voluto vedere correre a Long Beach anche con
le F1 attuali? Che spettacolo avrebbe potuto essere! Moss era l'artista
supremo, un autentico allievo della scuola Nuvolari-Farina, che ha
portato la sua propria e unica abilità alle corse, una abilità simile al
glorioso atteggiamento del tipo "non dire mai morire" che non si vede
più in questi tempi di "coraggio della paura".
E Hawthorn, che portava sempre una cravatta a farfalla, cosa che sembra
incredibile adesso? Portava anche quasi sempre una visisera, così che
quando, in alcune rare occasioni, portava gli occhialoni, si doveva
guardarlo due volte per stabilire chi fosse! Nell'abitacolo egli era
quasi l'opposto alla guida liscia di Moss.
E Collins, il compagno "mon ami" di Mike? Ho sempre ritenuto che Collins
fosse stato migliore di quanto egli mostrasse, perchè a volte sembrava
libero di preoccupazioni nel suo atteggiamento verso le corse. Eppure,
una volta in macchina, il suo viso ha spesso assunto un aspetto di
tranquilla arroganza. E quando questo accadeva era praticamente
imbattibile.
E Brooks, con la meravigliosa abilità di correre assurdamente veloce con
una facilità disinvolta, che era tanto ingannevole quanto piacevole da
osservare?
E Gonzales? All'inizio egli era veramente una visione fantastica. Un
toro delle Pampas in cerca di un negozio di porcellana cinese. Sembrava
sviluppare più potenza nell'abitacolo di un motore Ferrari o BRM sotto
il cofano. E sembrava scagliare fisicamente la sua macchina lungo la
pista.
E Ascari?, un genio leggermente corpulento in una camicia aperta? Alcuni
lo hanno ritenuto più grande addirittura di Fangio.
E Graham Hill? Quando guidava aveva un viso che era alla pari dello
stesso Old Stone Face (vecchia faccia di pietra), Buster Keaton. A
Graham non è stato regalato niente, ha semplicemente proseguito con il
suo lavoro con una determinazione di ferro.
E Clark? In notevole contrasto con il suo avversario maggiore, Hill, il
volto di Jimmy era un genere di contatore di giri: più forte spingeva,
più facce faceva.
E Brabham? Era curvo sul volante come un uomo che sta cercando di
allacciare i laccetti delle scarpe senza piegare le ginocchia! Black
Jack non ha mai completamente perso il suo stile di guida da pista da
terra. Forse non è stato il più pulito nella guida, ma perbacco, era
bello da vedere!
D'accordo, sto nuotando nella nostagia. Ma, ditemi, qualcuno mi dica,
per piacere - come corre Regazzoni? Che aspetto ha Hunt quando è
inseguito? O come Fittipaldi sta combattendo quando è sotto pressione?
Pace, quante volte fa una smorfia? Come lotta Pryce? Nilsson (Gunnar)
celebra Nillson (Harry) quando è seduto nella vasca (Lotus)? Non potete
dirmelo, vero? Perchè non li avete mai visti al lavoro!
La triste verità è che, negli ultimi anni, le corse di GP stanno dando
al pubblico sempre meno valore per maggiore costo di denaro. Non
soltanto i piloti sono stati tolti dalla vista, ma i circuiti vengono
costantemente alterati, perchè i piloti li considerano "troppo veloci".
Che stupidaggini! Come può un circuito essere troppo veloce, per l'amor
del cielo? Sono le vetture che sono troppo veloci e i costruttori
dovrebbero ricordarsi che è il pubblico, alla fine, che paga le loro
fatture. E perciò dovrebbero produrre macchine che danno al pubblico il
meglio su ogni circuito.
Il GP d'Italia a Monza era un sogno degli spettatori, una delle più
grandi corse della stagione, dove le macchine sfruttavano la scia
dell'altra come matti. Però i big hanno deciso che fosse troppo veloce
(il circuito, naturalmente, non le macchine) e hanno chiesto
l'inserimento delle chicanes. Di conseguenza da allora non c'è più stata
una vera corsa a Monza e le chicanes sul rettineo dei box hanno mandato
un bel numero di vetture fuori pista, fortunatamente senza ferite per i
piloti. (Fino adesso...)
Per anni la Woodcote Corner a Silverstone è stata una delle scene più
spettacolari delle corse automobilistiche. Ma, come Monza, è diventata
"troppo veloce". Oggi un incidente lì, si sosteneva, potrebbe benissimo
mandare una macchina nella tribuna sempre piena di gente. Perciò, invece
di rendere le macchine più lente ma conservando lo spettacolo, si è
fatta una chicane. E Silverstone è stata evirata.
No, non sono i circuiti che sono sbagliati, sono le macchine che stanno
diventando troppo veloci per far del bene a qualcuno. Ogni velocità che
aumenta, il centesimo di secondo guadagnato per giro ogni anno, non è
tutto e dove finisce tutto nelle corse. In termini di velocità, le corse
di motociclette si sono praticamente trovate in una fase di stasi per
anni, però non ha importanza per nessuno. Migliaia di spettatori si
riuniscono ad ogni meeting di gara , perchè sanno che "vedranno
correre". I motociclisti non sono nascosti nella carrozzeria!
La gente preferisce di gran lunga vedere un pilota guidare una macchina
in curva a 100 all'ora, piuttosto che vedere una macchina che passa a
150, che quasi non la si vede come se fosse su rotaie.
Un altro risultato della mania dell'anti velocità è che il pubblico
viene sempre più spostato indietro, più lontano dalla pista. Più vanno
veloci le macchine, più bisogna allontanare il pubblico dalla pista. E
ciò per un possibile incidente. Se volete fare dei soldi in una corsa in
questi giorni, non vendete gelati, noleggiate piuttosto binocoli del
tipo da teatro a buon mercato. Farete una fortuna!
Moss ha fatto alcune osservazioni molto pertinenti su questo argomento
dopo la sua corsa a Long Beach. "...Mi sembrava di trovarmi su una
strada, ma avevo l'impressione come se non ci fosse nessuno attorno a
me. Ero abituato a correre su una pista veloce, piena di gente. A Long
Beach sono stati tenuti dietro"... "Per me vedi, le corse moderne
impediscono di maniferstarsi al pubblico... è molto come per un mago,
quando questo si trova troppo lontano dal pubblico, nel fondo del
palcoscenico, non si riesce veramente a credere a cosa sta facendo" Ben
detto!
I maghi delle corse di GP sono troppo distanti, sul fondo del
palcosenico e spetta ai propretari dei circuiti rimettere a posto questa
faccenda. Dovrebbero mettersi insieme con la FIA e dire ai costruttori
che le macchine da corsa dovranno fornire un più alto valore per il
pubblico. Proprio adesso sarebbe nell'interesse di tutti di rendere le
vetture più lente, prima che la situazione sfugga del tutto di mano. Le
corse automobilistiche sono tutto (posso osare dirlo?) nel correre,
nella competizione! Il pubblico vuole vedere correre le macchine da
corsa, e non ronzare monotonamente attorno alla pista in una triste
processione, per quanto possa essere veloce."
Chris Nixon - 1976