Io penso che le cose siano più semplici: in partenza tutte le centraline sono tarate in modo da non far pattinare le ruote e la mappatura normale torna quando s'inserisce la seconda. Ma allora perchè raccontarci tante balle? Forse solo per farci credere che i piloti contino un po' di più.
Certo la loro componente esiste nei tempi di reazione dello stacco della frizione, ma non credo che questa venga modulata manualmente, bensì da un software sviluppato da ogni team.
Vabbè che oggi le frizioni sono in carbonio, ma hanno un diametro ridicolo: non ne ho mai vista bruciare una in partenza, nè strappare un giunto.
Una volta si usavano gli pneumatici come elemento di "frizione" alla partenza: la frizione veniva attaccata quasi di colpo (sennò te la fottevi, ma non troppo di colpo sennò ti fottevi un giunto) e l'abilità del pilota stava nel giocare con l'acceleratore per pattinare il giusto, ma non di più (sennò ti sfilano tre file).
Insomma il progresso è una gran bella cosa, ma toglie molto allo spettacolo ed alla abilità dei piloti. Per carità: nessun rimpianto (solo un po' di nostalgia

) anche i ragazzi di oggi devono impegnarsi per sfruttare al massimo ciò che gli viene fornito. Pensate solo all'abilità che occorre per "giocare" con quel pc che una volta era chiamato volante: Patrese l'ha considerata la cosa più difficile dell'attuale F1. Peccato solo che il tutto sia meno spettacolare ed apprezzabile dal pubblico.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)