Prima parte:
Charles Vögele che aveva molto merito per lo sport automobilistico in Svizzera sorprendeva tutto al fine del 1968 con un suo ritiro totale. Silvio era toccato specialmente di questa decisione, sembrava che anche nel 1969 Vögele volesse andare avanti.
Si trattava di decidere cosa fare, visto le nostre finanze io consigliava di andare avanti con la F2, Silvio ha sentito sangue e non voleva mollare la F1. La decisione per la F1 cadeva anche perché si aveva gia trovato qualche sponsorizzazione, che pero non era disposta a fare stesso con la F2 e vista i soldi a disposizione, soltanto il Brabham BT24, modificato da John Muller per Frank Williams e Piers Courage, era da prendere in considerazione. Seguiva una buona stagione, in considerazione dei mezzi a disposizione,
Al fine dell’anno si poneva di nuovo il problema come andare avanti. E stato deciso l’introduzione dei sacchi di gomma per i serbatoi benzina. Per le corse più lunghe dovevano essere di 200-220 litri, impossibile applicare sul telaio tubolare del BT24.
In quel momento entra in scena Guglielmo Bellasi che aveva iniziato una piccola produzione di FF e F3 a Novara. Guglielmo d’origine Luganese che faceva parte del gruppo di piloti svizzeri cresciuto intorno ad Tommy Spychiger, veniva regolarmente visitare i suoi e partecipava agli eventi del racing club locale, In quella di fine 1969 Silvio e Guglielmo discutevano anche del problema di trovare una vettura per il 1970, e i due sviluppavano la folle idea di produrla in proprio. L’idea era di usare parti del Brabham, Silvio avrebbe portato il motore, cambio, freni, ruote ecc., e Bellasi s’impegnava per la scocca e le sospensioni.
Io usualmente durante le feste natalizie e capodanno in visita dei miei a Zurigo, veniva a saperla in Gennaio al mio ritorno, a decisione gia fatto,
Cera qualche ritardo con l’arrivo del nostro Brabham della Mexico, in quel tempo ancora via mare, in più per la dogana Italiano doveva essere portato da Genova in Svizzera, io era accompagnato da un funzionario fino a Ponte Chiasso.
Finalmente all’inizio marzo, magari fine febbraio, sono giunto con il Brabham a Novara e per prima si prendeva tutte le misure. Ho capito presto che Guglielmo era un vulcano d’idee anche molti buoni, aveva in mente una vettura del tutto particolare, certamente tutto contrario di quello che andava bene per noi. La vettura per noi doveva avere per il più che possibile le stesse caratteristiche del Brabham ed essere più semplici che possibile. Altro punto importante finirla al più presto.