Tutto sommato la spiegazione più semplice potrebbe essere quella data subito da Ascari. La Lancia sbanda in frenata forse per l'olio di Moss, urta il marciapiede e punta verso il mare.
Ecco le Ferrari 375 modificate Indy!! "Ascari and Farina were in the latest long wheelbase ‘Indianapolis’ Models bound for Indy that May, whilst the winning car was a normal SWB 375." http://primotipo.com/tag/1952-indianapolis-500/
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Le immagini sopra sono riprese prima del GP di Torino del 1952. Durante il GP, circa a metà gara, Farina si cappotta rovinosamente con la Ferrari 375 passo lungo "Indy", rendendola inutilizzabile per la traversata statunitense.
Esiste un filmato, che ho editato e riversato sul tubo:
Impressionante. Erano Uomini d'Acciaio. Io sarei morto 10 volte, con le ossa sbriciolate. Notare come la 375 gli passi tranquillamente sulla gamba...
Stirling Moss (HWM) stretto tra le Ferrari 375 di Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.
330tr ha scritto:Non ho mai dato grande rilievo alle parole su Ascari timoroso di inseguire e combattere contro gli avversari. Le trovavo parole ingiuste, quasi invidiose, un pò come le frecciate al Lauda troppo perfetto, il "computer".
Gara non valida per il mondiale piloti, il GP du Comminges in Francia, 1952.
A differenza di quanto ci si poteva aspettare il caldo di agosto non opprimeva a causa della pioggia caduta la sera prima del Gran Premio, che ospitava i migliori piloti del momento. Ferrari schierava tre piloti: Ascari, Farina, Simon. Gordini schierava i francesi Manzon, Behra e Trintignant. Il team inglese HWM partecipava con Collins, Macklin e Giraud-Cabantous; erano presenti poi Rosier su una Ferrari privata e De Graffenried su Maserati per un totale di 19 iscritti (2 forfait: Villoresi su Ferrari, il principe Bira su Gordini). Dopo le qualifiche, la griglia di partenza vedeva in prima linea Ascari, pole position, seguito da Trintignant e Manzon - 2. fila, Farina e Bayol - 3. fila, Rosier e Crespo, poi Collins, Simon, Whitehead e a seguire gli altri. Da notare il miglior tempo di Ascari: 1'51"3 (media 142,546 kmh); il secondo, Trintignant, pagava sul giro singolo tre secondi..
Alla partenza Manzon prende il comando davanti a Trintignant e Ascari; al secondo giro nella curva Beaurivage, Ascari striscia con la ruota anteriore contro un concorrente deformando l'organo di direzione. Il DS della Ferrari, Ugolini, fermò il suo terzo pilota, Simon (in nona posizione), facendo salire Ascari. Ascari tornò in gara in quattordicesima posizione. Fu un grande spettacolo assistere alla rimonta, con i tempi in corsa che ricalcarono quelli delle prove.. Ascari sulla vettura del suo compagno di squadra Simon, vinse percorrendo i 416 km in 3 ore a 138,682 kmh media.
330tr ha scritto:Ed ora..in diretta a colori dal 1924 a Monza, ecco a voi gli Ascari
Sei forte, papà!
Avevo già visto alcune ricostruzioni con le magliette rosse..ma il contrasto fotografico tra il colore della carrozzeria e la maglia Alfa Romeo mi faceva propendere per un'inesattezza storica. Ma dal libro sugli Ascari viene evidenziato esplicitamente in almeno due occasioni che le maglie di pilota e meccanico erano rosse. Ecco allora un aggiornamento da Monza 1924, con l'Alfa dotata di frenatura integrale...
Mentre il padre Antonio (1888-1925) era stato un pilota-simbolo dell'Alfa Romeo, vettura al volante della quale morì in un incidente durante il G.P. di Francia '25, Alberto Ascari ha invece guidato una sola volta per la Casa milanese. Accadde al G.P. di Francia 1948 a Reims, dove al volante dell'Alfetta 158 il futuro due volte campione del mondo arrivò terzo.
Non si hanno notizie certe sui motivi per i quali tale partecipazione fu un fatto isolato. Forse la presenza in squadra di Wimille e dell'abitudine Alfa di impartire ordini di scuderia già prima della corsa, vista la sostanziale imbattibilità delle 158.
Allegati
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"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.