da Powerslide » 25/02/2008, 23:55
Proprio questo weekend stavo pensando di raccontarvi il mio primo incontro con Enzo Ferrari e siccome sono passati esattamente 40 anni, mi sforzavo di far riaffiorare i ricordi di quel giorno.
Ad un certo punto ero finito all'autodromo di Modena, nella speranza di veder girare la F1: purtroppo era impegnato dalla presentazione ai giornalisti della 365 GTB4, meglio conosciuta come Daytona.
Quella che veniva data in pasto ai pennaioli era blu: la strapazzavano senza alcuno stile nè capacità, in quell'assurdo toboga, che già allora odorava di abbandono.
Stretto, difficile, con cordoli alti come marciapiedi e con quella che era la seconda chicane conosciuta al mondo, dopo Montecarlo.
Intraversavano in modo incontrollato, si giravano, tiravano le marce basse in fuorigiri e cambiavano sottocoppia in quelle alte: una pena.
Dopo aver assistito a quello scempio per una mezz'ora, stavo per andarmene, quando mi accorsi che l'ultimo salito al volante ci sapeva fare. Velocissimo e rispettoso della meccanica: sempre una marcia più alta dei colleghi e con un'entrata sul rettilineo d'arrivo tutta in derapata controllata. Fece tre giri, si fermò e scese. Solo allora lo riconobbi e capii.
Ciao Paul, eri bravo sia col volante che con la penna, ma soprattutto eri un signore.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)