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Zermiani parla di Enzo Ferrari

MessaggioInviato: 13/11/2007, 8:49
da giorgio_deglianto
Vent'anni di Formula 1: quali sono i piloti con cui ha avuto un legame più stretto?
«Nelson Piquet, estroverso e spiritoso. Quando ha visto che intervistavo De Angelis prima della partenza, nel momento in cui c'era più attenzione, ha preso la palla al balzo. Poi Ayrton Senna, più schivo, molto religioso e poco capito dai giornalisti. I due brasiliani si beccavano. Infine Michele Alboreto, un ragazzo sensibile, molto attento. Nel 1985 poteva vincere il mondiale, lo perse non per colpa sua, ma per colpa della Ferrari. Ma il "Vecchio" (così Zermiani chiama Enzo Ferrari, ndr) si arrabbiò con lui perché faceva una rubrica televisiva assieme a me. "Va a fare cinema", diceva. E poi cercò di farmi licenziare».

Invece....
«Invece venni confermato e alla fine il "Vecchio" si accorse di aver sbagliato. Mi fece chiamare, mi chiese se avrei accettato il premio "Dino Ferrari". Ad una condizione però: "Il premio - mi disse - non può riceverlo finché io sono in vita. I miti non possono sbagliare"».

Che rapporto aveva con Enzo Ferrari?
«Era un padre-padrone, guai a toccargli la sua creatura. Era abilissimo a spostare l'attenzione quando la Ferrari perdeva».

E con i piloti?
«Il mondo della Formula 1 si viveva fino in fondo. Oggi, finita la gara, i piloti tornano a casa subito col jet personale. In passato si restava assieme. Il Gran Premio d'Australia, che oggi è la gara d'apertura, una volta era l'ultimo Gran Premio dell'anno. Prima ci si fermava tutti in Polinesia, piloti e giornalisti. Nascevano amicizie, i rapporti erano più personali».