Intervista ad Arnoux
Inviato: 01/05/2004, 11:52
Ho trovato questa intervista in un sito francese. In occasione del debutto di Arnoux al volante di una Opel Astra nel campionato Superturismo lo scorso anno.
La traduzione non è perfetta ma grossomodo è corretta, dato che ho usato il traduttore online e sono andato a naso perchè non conosco il francese.
E' stata una mezza faticaccia e devo dire che in qualche punto ho sfiorato la commozione pensando anche a cosa deve provare una persona che è stata coprotagonista di un'impresa del genere.
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ALEX: Allora NéNé, Digione: il ritorno?
ARNOUX: Hai ragione, il ritorno un quarto di secolo dopo.
ALEX: No? Veramente non sei mai tornato a Digione?
ARNOUX: Eh beh caro mio, mai più dopo il GP di Francia del '79, con il famoso duello con il mio amico Gilles Villeneuve! Un ricordo sacro! Ed in più è stato l'ultimo a Digione perchè in seguito siamo andati al Paul Ricard.
ALEX: Questo ti rende felice
ARNOUX: Si, inevitabilmente. Questo gran premio resta un ricordo particolare, il gran premio a cui tutto il mondo mi collega, anche dopo 25 anni. Non passa settimana senza che qualcuno me ne parli.
ALEX: Ma è normale, non trovi?
ARNOUX: Certamente. Questa corsa ha marchiato la mia vita e in qualche modo, senza falsa modestia, la Formula 1. Nel 2003 si parla ancora di quei sei giri da leggenda. Ci si è toccati dieci volte, si è fatto di tutto, solo per lo sport e neanche per la vittoria, alla fine sono finito terzo: il mio primo podio ed i miei primi punti! E' stato giusto per la bellezza del gesto!
ALEX: Sono le mie orecchie o ti trema la voce?
ARNOUX: Si. Digione mi rende felice. Perchè più che ricordi precisi, mi rimane un "non so cosa" indefinito ma che torna regolarmente. L'impressione di aver vissuto lì, in quel preciso momento, un evento particolare, un qualcosa che ti lascia una traccia indelebile per il resto della tua vita. No, non ero mai tornato in questo circuito per una gara, è veramente il ritorno in un luogo dove ho conosciuto e lasciato una enorme emozione.
ALEX: E ritorni con le Silhouette, perchè lì ora?
ARNOUX: Dopo la F1 ho volontariamente fatto una lunga pausa, per vivere un pò la mia vita, ma da allora raramente manco un Gran Premio, senza essere nostalgico, ma ho una sorta di formicolio in occasione di ogni partenza o quando vedo un pilota entrare nella sua auto. Ma guardavo le corse da lontano, sebbene abbia ricevuto diverse proposte.
ALEX: Ma allora?
ARNOUX: Quando Christian Janson (il direttore generale di Siemens VDO Trading) mi ha telefonato, ho detto si immediatamente, e senza riflettere.
ALEX: Perchè?
ARNOUX: Semplicemente per la dimensione umana della proposta, un amico ti chiede di dividere il volante con altri amici, in una squadra senza pressioni, con una formula originale, quella in cui si condivide il volante con altri due piloti che vengono da ambienti diversi. Mi è piaciuta la formula, bisognava provare no?
ALEX: Già! Piuttosto gonfiata ma veramente originale.
ARNOUX: Quando uno come lui è il proprietario di una società di prodotti automobilistici e con un marchio giovane come VDO Dayton, piuttosto "Hi Tech e Glamour" deve cercare di sorprendere e stupire per far conoscere i propri prodotti. Occorreva inevitabilmente essere nelle competizioni automobilistiche, ma in che modo, in quale tipo di gare e con quali piloti, era la parte più difficile.
ALEX: Sai come è nato il progetto?
ARNOUX: Si. Quando Christian Janson ha saputo che Stèphane Peterhansel, il pilota della squadra VDO Dayton nella stagione 2002, sarebbe andato a correre nei rally raid e così non avrebbe più potuto continuare nella Silhouette, ha immediatamente avvertito Bruno Warnia che avrebbe fatto correre la squadra al completo con i suoi "3 moschettieri".
ALEX: E che piloti!
ARNOUX: Ebbene si, Renè Arounx, Manu Collard ed un certo Alex: Andrè Debanne, lo conosci?
ALEX: Si, un pò. E' un tipo che flippa ad essere paragonato a due mostri del volanto come Renè Arnoux ed Emmanuel Collard. Ma torniamo a Renè Arnoux, ti piace la macchina?
ARNOUX: La macchina è interessante da guidare, la trovo un pò elaborata, chassis tubolare, cambio sequenziale, motore posteriore... Veramente è la formula ideale per rilanciare il Superturismo. A me che piace il controllo in pista di una macchina che va bene, sono a posto! E con Manu Collard che ha messo a punto la macchina a Digione, ha fatto un super lavoro durante due giorni con Bruno Warnia e la sua squadra, PCR.
ALEX: Un obiettivo per questa prima corsa in Silhouette?
ARNOUX: Ti potrei rispondere Gran Premio del Brasile 1980. Ho vinto il mio primo Gran Premio a San Paolo in Brasile, e ricordo tutto bene, della corsa, del momento in cui ho passato il traguardo sotto la bandiera a scacchi, della folla, poi il dopo corsa, degli sguardi commossi al ritorno a Roissy, il nastro trasportatore dei bagagli, gli articoli di giornale, i servizi TV...
ALEX: Ma?
ARNOUX: Ma questo non è il mio ricordo migliore, niente affatto! Il mio ricordo migliore si trova nella dimensione umana. Quello che mi ha toccato di più sono le prove con gli ingegneri, le squadre che durante i miei 11 anni di Formula 1 hanno donato così tanto allo sport, tutti questi uomini, meccanici, ingegneri che mi hanno dato il loro meglio. Ecco, il mio grande ricordo della Formula 1 è questo.
ALEX: Ok allora si comprende meglio perchè sei in questa squadra di amici.
ARNOUX: Beh ci siamo, non è che sono interessato nell'uomo, ma in quello che è dietro ogni impresa.
ALEX: E quando tu non sei al volante, comunque lavori un pò?
ARNOUX: La mia società di Karting và piuttosto bene, con i miei soci abbiamo quattro piste al coperto, due a Parigi, una a Lione e un'altra ad Aix, e tutto va bene e la vita è bella.
ALEX: Un'ultima parola.
ARNOUX: Fortemente Digione, ci penso tutti i giorni. E tu attento a non avere incidenti.
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La traduzione non è perfetta ma grossomodo è corretta, dato che ho usato il traduttore online e sono andato a naso perchè non conosco il francese.
E' stata una mezza faticaccia e devo dire che in qualche punto ho sfiorato la commozione pensando anche a cosa deve provare una persona che è stata coprotagonista di un'impresa del genere.
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ALEX: Allora NéNé, Digione: il ritorno?
ARNOUX: Hai ragione, il ritorno un quarto di secolo dopo.
ALEX: No? Veramente non sei mai tornato a Digione?
ARNOUX: Eh beh caro mio, mai più dopo il GP di Francia del '79, con il famoso duello con il mio amico Gilles Villeneuve! Un ricordo sacro! Ed in più è stato l'ultimo a Digione perchè in seguito siamo andati al Paul Ricard.
ALEX: Questo ti rende felice
ARNOUX: Si, inevitabilmente. Questo gran premio resta un ricordo particolare, il gran premio a cui tutto il mondo mi collega, anche dopo 25 anni. Non passa settimana senza che qualcuno me ne parli.
ALEX: Ma è normale, non trovi?
ARNOUX: Certamente. Questa corsa ha marchiato la mia vita e in qualche modo, senza falsa modestia, la Formula 1. Nel 2003 si parla ancora di quei sei giri da leggenda. Ci si è toccati dieci volte, si è fatto di tutto, solo per lo sport e neanche per la vittoria, alla fine sono finito terzo: il mio primo podio ed i miei primi punti! E' stato giusto per la bellezza del gesto!
ALEX: Sono le mie orecchie o ti trema la voce?
ARNOUX: Si. Digione mi rende felice. Perchè più che ricordi precisi, mi rimane un "non so cosa" indefinito ma che torna regolarmente. L'impressione di aver vissuto lì, in quel preciso momento, un evento particolare, un qualcosa che ti lascia una traccia indelebile per il resto della tua vita. No, non ero mai tornato in questo circuito per una gara, è veramente il ritorno in un luogo dove ho conosciuto e lasciato una enorme emozione.
ALEX: E ritorni con le Silhouette, perchè lì ora?
ARNOUX: Dopo la F1 ho volontariamente fatto una lunga pausa, per vivere un pò la mia vita, ma da allora raramente manco un Gran Premio, senza essere nostalgico, ma ho una sorta di formicolio in occasione di ogni partenza o quando vedo un pilota entrare nella sua auto. Ma guardavo le corse da lontano, sebbene abbia ricevuto diverse proposte.
ALEX: Ma allora?
ARNOUX: Quando Christian Janson (il direttore generale di Siemens VDO Trading) mi ha telefonato, ho detto si immediatamente, e senza riflettere.
ALEX: Perchè?
ARNOUX: Semplicemente per la dimensione umana della proposta, un amico ti chiede di dividere il volante con altri amici, in una squadra senza pressioni, con una formula originale, quella in cui si condivide il volante con altri due piloti che vengono da ambienti diversi. Mi è piaciuta la formula, bisognava provare no?
ALEX: Già! Piuttosto gonfiata ma veramente originale.
ARNOUX: Quando uno come lui è il proprietario di una società di prodotti automobilistici e con un marchio giovane come VDO Dayton, piuttosto "Hi Tech e Glamour" deve cercare di sorprendere e stupire per far conoscere i propri prodotti. Occorreva inevitabilmente essere nelle competizioni automobilistiche, ma in che modo, in quale tipo di gare e con quali piloti, era la parte più difficile.
ALEX: Sai come è nato il progetto?
ARNOUX: Si. Quando Christian Janson ha saputo che Stèphane Peterhansel, il pilota della squadra VDO Dayton nella stagione 2002, sarebbe andato a correre nei rally raid e così non avrebbe più potuto continuare nella Silhouette, ha immediatamente avvertito Bruno Warnia che avrebbe fatto correre la squadra al completo con i suoi "3 moschettieri".
ALEX: E che piloti!
ARNOUX: Ebbene si, Renè Arounx, Manu Collard ed un certo Alex: Andrè Debanne, lo conosci?
ALEX: Si, un pò. E' un tipo che flippa ad essere paragonato a due mostri del volanto come Renè Arnoux ed Emmanuel Collard. Ma torniamo a Renè Arnoux, ti piace la macchina?
ARNOUX: La macchina è interessante da guidare, la trovo un pò elaborata, chassis tubolare, cambio sequenziale, motore posteriore... Veramente è la formula ideale per rilanciare il Superturismo. A me che piace il controllo in pista di una macchina che va bene, sono a posto! E con Manu Collard che ha messo a punto la macchina a Digione, ha fatto un super lavoro durante due giorni con Bruno Warnia e la sua squadra, PCR.
ALEX: Un obiettivo per questa prima corsa in Silhouette?
ARNOUX: Ti potrei rispondere Gran Premio del Brasile 1980. Ho vinto il mio primo Gran Premio a San Paolo in Brasile, e ricordo tutto bene, della corsa, del momento in cui ho passato il traguardo sotto la bandiera a scacchi, della folla, poi il dopo corsa, degli sguardi commossi al ritorno a Roissy, il nastro trasportatore dei bagagli, gli articoli di giornale, i servizi TV...
ALEX: Ma?
ARNOUX: Ma questo non è il mio ricordo migliore, niente affatto! Il mio ricordo migliore si trova nella dimensione umana. Quello che mi ha toccato di più sono le prove con gli ingegneri, le squadre che durante i miei 11 anni di Formula 1 hanno donato così tanto allo sport, tutti questi uomini, meccanici, ingegneri che mi hanno dato il loro meglio. Ecco, il mio grande ricordo della Formula 1 è questo.
ALEX: Ok allora si comprende meglio perchè sei in questa squadra di amici.
ARNOUX: Beh ci siamo, non è che sono interessato nell'uomo, ma in quello che è dietro ogni impresa.
ALEX: E quando tu non sei al volante, comunque lavori un pò?
ARNOUX: La mia società di Karting và piuttosto bene, con i miei soci abbiamo quattro piste al coperto, due a Parigi, una a Lione e un'altra ad Aix, e tutto va bene e la vita è bella.
ALEX: Un'ultima parola.
ARNOUX: Fortemente Digione, ci penso tutti i giorni. E tu attento a non avere incidenti.
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