Alla memoria di un Campione.

[JochenRindt]

Oggi 5 settembre 2007 ricorre il trentasettesimo anniversario della morte di Jochen Rindt, pertanto volevo ricordare a tutti quelli che seguono il forum la figura di un grande campione scomparso proprio allo zenith della sua carriera a soli 28 anni. Era il 5 settembre 1970 nella sessione finale di prove del Gp d'Italia proprio sulla pista di Monza, quando per un guasto meccanico la sua Lotus 72 si schianta all'ingresso della curva parabolica. Con lui se ne va uno degli ultimi cavalieri del rischio proprio mentre la F1 si sta aprendo alla modernità tecnologica degli anni 70. Grazie Campione, per quell'eredità che ci hai lasciato.

Se volete saperne di più potete digitare il link
www.jochen-rindt.at
sito ufficiale del campione austriaco ideato dall'amico Erich walitsch.

[Aviatore]

grazie a TE per questo doveroso 3D su un campione prematuramente scomparso
e grazie anche per il link
:wink:

[sundance76]

Si disse che Rindt volesse ritirarsi dopo aver vinto il titolo.
Rivedo sempre con molto piacere i filmati del '69 e del '70 con le sue lotte entusiasmanti contro Stewart ( che chiamava Rindt "il mio principale problema di ogni corsa"), Ickx e Brabham, duelli eccezionali.
In questo thread cerchiamo di non parlare dell'incidente, l'abbiamo fatto in altre occasioni, e ricordiamo Jochen per le sue imprese.
A proposito, in rete ho trovato una lunga sintesi, non so in che lingua, della telecronaca del GP Monaco '70, vinto all'ultimissima curva da Rindt. Davvero un bel GP, anche se la lingua mi resta sconosciuta...

[Mclaren7C]

Doveroso è ricordare un grande come Jochen Rindt. L'austriaco iniziò la sua avventura in F1 nel 1964, con una Brabham del team di Rob Walker, poi dal '65 al '67 guidò per la Cooper, nel '68 era pilota Brabham e nel '69-'70 venne ingaggiato dalla Lotus.

In carriera l'austriaco ottenne 6 vittorie (la prima nel '69 sul circuito di Watkins Glen), 10 pole position, 3 giri veloci.

[groovestar]

Giusto ricordo per un campione scomparso prematuramente

Pilota tanto veloce quanto poi sfortunato nella sorte,che decise di bussare nel momento della giusta consacrazione,regalandoci(purtroppo)il primo e si spera unico campione del mondo alla memoria.

Il suo nome rimarrà per sempre negli annali,ma la sua scomparsa ha in qualche modo sovrastato le gesta di un pilota estremamente veloce e combattivo che sicuramente(anche se già parlava di ritiro a fine anno)avrebbe regalato moltissimo a questo sport

[Uitko]

Ho ritenuto opportuno ricordarlo anche in home page, grazie. :wink:

[Elio11]

mi unisco a voi nel doveroso ricordo di Jochen

tra l'altro su gpx sezione articoli c'è questo http://www.gpx.it/modules.php?name=Cont ... ge&pid=198

scritto dal nostro amico "Emerson" che da tanto non si fa vedere da queste parti.. [/url]

[JochenRindt]

I giornalisti italiani lo avevano soprannominato Grindt per via del suo stile aggressivo nella guida. Le doti velocistiche di cui era dotato gli avevano anche portato il nomignolo di Dynamite per via del piede destro esplosivo.
Come ricorda Alan Rees nelle sue memorie "in terms of share speed Jochen was similar or equal to Jim Clark". Sul fatto che volesse ritirarsi a fine anno c'era da pensare che una delle conseguenze fosse la morte dell'amico fraterno Piers Courage avvenuto in gara al Gp di Olanda 70 vinto proprio da Jochen. C'era in giro anche la voce di un clamoroso passaggio alla Ferrari per il 71 e una proposta della March.

[sundance76]

Nonostante facesse vedere ottime cose in pista, Rindt ci mise 5 anni prima di vincere un GP in F1 nel '69 ( e non dimenticate che nel '66 fu già terzo in campionato), ma in F2 fu il re della categoria dal '65 al '70. Nel '67 per fare un esempio vinse ben 9 gare di F2, e in totale era il primatista nella graduatoria delle vittorie in F2; lo dico perchè allora in F2 correvano anche gli assi che erano già in F1, Clark, Brabham, Hill, Siffert, Stewart, e lui li batteva quasi sempre...

[jackyickx]

La F2 di quegli anni era quasi una f1bis, viste le vetture e i piloti che ci correvano e Rindt era sempre tra i migliori.Io nel 70 ero tifoso di Ickx, l'unico pilota, dopo Bandini, del quale si può dire che da ragazzino facessi il tifo, ma quello che fece Rindt a Monaco 70 rimane una dellecose più eèiche che abbia mai visto in F1: con la vecchia e ormai pensionata 49 (la 72 aveva già debuttato) vinse con una rimonta incredibile su Brabham che sbagliò l'ultima curva anche per la pressione di Jochen. Sto cercando da anni quel GP intero ma ancora non lo trovo. Esiste però l'ultimo giro su youtube, il filmato a cui fa riferimento sundance e vari altri documentari di cui uno bellissimo in inglese nel quale Ickx dichiara che è giustissimo il mondiale a Rindt e che lui non avrebbe voluto vincerlo dopo la tragedia. A proposito di Monaco 70 fu famosa la bandiera non sventolata davanti a Rindt in quanto tutti aspettavano Brabham. Che bei tempi!

[Uitko]

[quote=""whrphlio""]mi unisco a voi nel doveroso ricordo di Jochen

tra l'altro su gpx sezione articoli c'è questo http://www.gpx.it/modules.php?name=Cont ... ge&pid=198

scritto dal nostro amico "Emerson" che da tanto non si fa vedere da queste parti.. [/url][/quote]
davvero uno splendido articolo, peccato sia sparito Emerson :cry:

[groovestar]

Guardando sul sito proposto notavo un particolare davvero rilevante,ovvero che iniziò a vincere e a correre ad alti livelli già in età giovanissima,in un epoca in cui era ancora difficile vedere ventenni competitivi;insomma uno dei primi piloti della nuova generazione

quella degli Stewart,Fittipaldi,Peterson,Cevert,Ickx

[JochenRindt]

In riferimento alla gara di Monaco 70 è doveroso ricordare in termini tecnici la rimonta. Leggendo il libro purtroppo in inglese sigh! inititolato Lotus 49 History of a Legend ho trovato i riferimenti di quella leggendaria gara. Pensate che Stewart partiva dalla pole con un tempo pari a 1.24.00, Rindt fece segnare come giro veloce in gara nelle ultime tornate uno strepitoso 1.23.2 otto decimi sotto la pole e ben 2 secondi! sotto il record in gara dell'anno precedente. impresa incredibile. altri tempi come diceva già qualcuno.

[facinoroso]

Agghiaccianti parole di Jochen dopo i tanti GP conquistati di fila,tutti meritati x carita' ma da dire qualcuno in cui una piccola percentuale di fortuna e' presente (come montecarlo):"Questa fortuna mi preoccupa".
Parole di un pilota dallo sguardo malinconico che perse i genitori in un bombardamento tedesco nella seconda guerra mondiale e abituato una vita molto difficile e sempre in rincorsa,e non solo in pista.
Pace all'anima sua.

[JochenRindt]

Concordo con facinoroso, Jochen fu sfortunato perchè morì proprio mentre la sua carriera stava prendendo una piega positiva dopo anni di fortune alterne per quanto riguarda la F1. Nel 67 aveva sposato una bellissima modella finlandese, Nina Lincoln che nel 68 gli regalò una bambina di nome Natascha. La sua gioia di padre durò purtroppo solo due anni. Finalmente nel 70 cominciò tutto a girare dalla sua parte, auto competitiva e un pizzico di fortuna (necessaria), non certo a Monaco dove fornì una prestazione superba di cui ho già parlato. Rindt era comunque di buona famiglia come lo era Jim Clark, i suoi infatti avevano una ditta di import export a Mainz in Germania. Jochen come tutti sanno era tedesco di nascita e austriaco di adozione, visto che sua madre era di Graz i nonni materni dopo la morte dei genitori ad Amburgo sotto un bombardamento lo presero con sè e lo allevarono soddisfando spesso i capricci di quel nipote molto agitato e dal temperamento ribelle. Rindt nacque non a Mainz come molte cronologie scrivono, ma ad Achum vicino a Berlino, probabilmente durante un viaggio di affari di suo padre. Jochen fu espulso da due istituti per il suo temperamento poco ortodosso e i nonni decisero un estate di mandarlo in Inghilterra, per imparare l'inglese e per toglierlo dalla realtà cittadina di Graz. Li a Chichester il giovane Rindt al posto dell'inglese imparò a manovrare barche a vela e a Godwood vide la sua prima corsa di auto. La cosa non lo impressionò un grnachè ma decise tornato a casa di cimentarsi nelle competizioni di auto, come hobby domenicale. Molti erano gli sport che praticava, di cui lo sci alpino nel quale era parecchio spericolato. Nel 62 debutta con una Simca Monthlery ad un rally a Innsbruck dove i commissari di gara notando che guidava davvero male gli dissero di calmarsi altrimenti lo avrebbero squalificato. Jochen si placò e ottenne subito un gran terzo posto assoluto.
Il resto che seguì fu una carriera veloce e purtroppo molto breve stroncata quel maledetto 5 settembre 1970 alla parabolica di Monza.