Cevert

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Niki » 29/02/2016, 22:23

Gran foto quella della Matra, ed anche il secondo piano dietro il cupolone della Tyrrell. Altro che 1/15000", f.0,15, stabilizzazione a quattro motori ultrasonici... :mrgreen:
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da Luca 74 » 01/03/2016, 9:21

seduto sul Tyrrell accendendosi una paglia, un grande. Sul curvone in pieno mi riferivo ai prototipi .. col F1 non saprei
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da Luca 74 » 01/03/2016, 9:34

guardando le foto di Eddie : alberi dai colori caldi d'autunno fanno da contorno ad un fatale incidente : c'e' tragedia mista a romanticismo.
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da Powerslide » 01/03/2016, 9:43

Certo che un rail, già montato alla caxxo, che da quadruplo diventa doppio prima che la curva sia finita è una genialata.
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da bschenker » 01/03/2016, 10:14

E pure e stato trovato in ordine del esperta numero uno per la sicureza di quel tempo. Se a lui non andava veniva cambiato o modificato.

Cosa dire? A me personalmente la soluzione del quardrail non e mai piaciuto. Puo aver un certo senso a Monte Carlo dove (specialmente nel passato) spazio e velocita facceva forse l'unica soluzione.

Partire da una certa velocita sono convinto che in molti ocassioni ha peggiorato la sicureza almeno per il pilota. Quella del Glen pensa che sia stato anche una questione di fisaggio non all'altezza, come peraltro quasi a tutte le partj dove si correva.
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da Luca 74 » 01/03/2016, 12:32

Primi estratti dal libro "La mort dans mon contrat", spero vi piaccia.

La signora Anne Van Malderen racconta:
nel corso dell’anno 1959, accompagnai mia madre a casa di una veggente che le era stata consigliata.
Questa donna abitava una casa borghese che niente nell’arredamento o nella decorazione dell’appartamento tradisse i rapporti privilegiati che ella sembrava tenere con l’aldila’.
Questa veggente non usava le carte ne consultava la sfera di cristallo. Vi guardava lungamente, consultando una foto se l’avevate, dopodiche’ si fermava in un lungo silenzio impressionante. Non ne usciva che per scrivere, scrivere finche’ la calligrafia diventava illeggibile. Solo allora smetteva di scarabocchiare.
Avevo vent’anni. Non ero venuta che per tenere compagnia a mia mamma. Tutte queste rivelazioni su un ipotetico avvenire mi lasciavano allora scettica. La veggente mi ha vista. Il suo sguardo fisso sul mio. “ Bisogna che vi parli”, m’ha detto. Sorpresa la seguii.
“IL vostro matrimonio non durera’”, mi annuncio’ di punto in bianco.” Incontrerete un ragazzo che segnera’ molto la vostra vita. Sara’ il grande amore. Vedo i suoi occhi, vedo il mare.. lo incontrerete in riva al mare..”
Ero sposata e cosi’ giovane, queste predizioni, mi lasciarono per qualche tempo in apprensione, poi dimenticai.

Nel 1964 incontrai Francois Cevert a Saint Tropez.
Due anni piu’ tardi quando Francois decise di presentarsi al Volante Shell, provai il desiderio di tornare a consultare la veggente per sapere quale avvenire il destino avrebbe riservato a noi due.
Non le parlai di Francois. Mostrai semplicemente una foto. Il suo silenzio durò quasi un ora, non dissi niente. “ voi siete gia venuta da me ! “ disse lei, “ l’ avete incontrato ! “.
“ E’ curioso, la sua immagine e’ associata ad una macchina bizzarra, con le ruote ma senza carrozzeria, di che si tratta ?”
-Sono auto da corsa, le spiegai. Vuole essere un pilota.
-Passera’ un esame, continuo’ lei, facilmente, vedo un grande avvenire, mah…, tacque un attimo mi guardo’ e disse : ne sarete contenta, ma la sua riuscita vi separera’..
- Bisogna che ve lo dica: questo ragazzo non raggiungera’ mai i trent’anni.
In quella casa c’era un calendario appeso. Mi ricordero’ per tutta la vita quella data: 29 giugno 1966.
Quando la sera vidi F. mi sforzai di essere allegra “ ho consultato una veggente, il Volante Shell e’ nella tua tasca. E’ scritto nel tuo destino ! “ Questo lo rassicuro’, era molto inquieto al tempo ; avevamo appena deciso di iscriverlo alla scuola di pilotaggio di Magny Cours e non era certo di essere pronto in tempo per superare questo corso cosi’ difficile.
Non potei trattenermi di aggiungere: “ mi ha anche detto che avrai un brillante carriera, ma la tua riuscita ci separera’”
- “ Ci separera’ ? e’ matta la tua veggente ! tutto questo e’ uno scherzo ! Andro’ io a trovarla e vedrai che mi predira’ un avvenire molto differente! “
Ando’ a trovarla tempo dopo alla fine di settembre. Quando fece ritorno la prima cosa che mi domando’ fu’:
- Le hai telefonato ?
- Telefonato ? perche’ ?
- Mi ha predetto esattamente cio che mi avevi detto
Ebbi un attimo di angoscia.
- Quello non vuol dire niente: t’avra’ riconosciuto dalla foto che le avevo mostrato..
- Ti ha anche detto che non arrivero’ a trent’anni ?
- Francois tutto questo e’ idiota! Queste benedette donne dicono qualsiasi cosa. Come vuoi tu riuscire a leggere una data nell’avvenire ?
- Quindi ti aveva detto detto anche questo ?
Mi guardo’ e poi sorrise: “ tutto questo non ha alcuna importanza ! A quel momento saro’ gia’ campione del mondo. Andarsene in piena gloria, che bella morte !
Mi prese tra le sue braccia e mi abbraccio’…





sabato 6 OTTOBRE 1973 ore 8:00



Alla testa del letto il telefono suona.

“ Sono le otto signor Cevert” annuncia la fresca voce della centralinista del Glen Motel. Tira un sospiro profondo, Francois Cevert ringhia un vago grazie e riappende.


Il campione francese non e’ di temperamento mattutino.Dieci ore per notte gli sono necessarie, undici o dodici quando ne ha la possibilita’. Il suo primo riflesso e’ di rigirarsi per riaddormentarsi, ma non ne’ ha il tempo, le prove ufficiali del gran premio degli Stati Uniti iniziano alle 10:30 e la messa a punto della sua macchina, la Tyrrell-Ford n. 6 chiede ancora del lavoro. A quest’ora Jo Ramirez dev’essere gia al lavoro.
Il pilota ozia una dozzina ancora di minuti nel letto, poi eroicamente decide di alzarsi..
Seduto sul bordo del letto si passa la mano nei capelli, molto bruni e a boccoli. Gli ricadono sugli occhi. Con movimento della testa li rimanda indietro.
Berrebbe volentieri una tazza di caffe. Ma uno degli inconvenienti dei piloti celibi e’ che non c’è nessuna ragazza per svegliarti con l’aroma di una tazza fumante. Questa e’ la sua concezione di buon risveglio mattutino.
Come tutte le mattine da circa quindici giorni la sua principale preoccupazione e’ di testare lo stato delle sue caviglie.
Il suo viso si schiarisce di un sorriso soddisfatto: il dolore e’ sparito dalla sua caviglia destra, solo un fastidio alla sinistra.
Il piede sinistro, quello della frizione non e’ cosi’ importante per controllare la macchina, solo due settimane dopo l’incidente con Scheckter e’ insperato.(...)
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da avvocato » 01/03/2016, 12:42

Mi piace eccome Luca 74, e ti esorto a continuare. Ti ringrazio per il bellissimo estratto e per la traduzione.
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da Pedro59 » 01/03/2016, 16:38

Cevert è stato uno dei miei piloti preferiti quand'ero (bei tempi !) un ragazzino.
Il tifo per la Ferrari, la predilezione per Pedro Rodriguez, il rispetto per Stewart poi c'era quella simpatica canaglia pieno di donne. La sua morte mi colpì molto. La tragedia di Bandini era un brutto ricordo di bambino, quella di Rindt quasi lo stesso ma quando la grande mietitrice ci portò via Cevert avevo quattordici anni compiuti. Tutta un'altra cosa.
Non sono in grado di dire se sarebbe o meno diventato Campione del Mondo, Sir Jackie ci credeva e io mi inchino. La sua fu una morte iniqua, uno degli incidenti peggiori come s'intuisce dalle foto pubblicate sopra. Mi pare che l'Equipe o Auto parlarono di "carnage" e non importa essere padroni della lingua per intuirne il significato.
Da allora ho letto tutto quello che ho trovato (e presuntuosamente penso quasi tutto quello che è stato pubblicato...almeno fino a dieci anni fa) su François Cevert. Ho frequentato forum, partecipato a (o solamente letto) discussioni eppure non ho mai ben capito la dinamica di quel maledetto incidente.
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da Baldi » 01/03/2016, 17:34

Bravo Luca 74.
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da 330tr » 01/03/2016, 17:45

In "Rush" Ron Howard fa dire a Lauda che l'incidente di Cevert (travestito da Helmuth Koinigg) era senza dubbio colpa di un errore del pilota, a giudicare dalle tracce di frenata. Risulta a qualcuno che Lauda abbia effettivamente fatto una simile uscita?
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da avvocato » 01/03/2016, 18:34

Albi, 24 settembre 1967, video splendido della ORTF, al minuto 2.23 con sorpresa.

https://youtu.be/goxHarnQvVU
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da bschenker » 01/03/2016, 18:59

Non sono sicura oramai e passato moltissimo tempo. Nell 1969 se mi riccorda benne l'importanza per il tempo era di iniziare la combinazione in modo giusto e forse non si frenava neanche. Nel fondo del abbastanza breve retifilo della linea di traguardo che era in dicessa (non so quando hanno spostato i box e la partenza) era molto importante di trovare il punto giusto d'iniziare quella combinazione di curve dove cominciava di risaliere.

Penso senza i registrazioni odierne e senza filmato di tutto il tratto e difficile dire cosa e successo. Se quelli strisce nero sono di lui la causa e da cercare prima. Poi errore suo o causa esterno quel pezzo di strada non perdona. Come si vede spazio avrebbe creato soltanto un grande intervento sul terreno. E le scocce in fibra di carbonio erano ancora lontano.

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da groovestar » 01/03/2016, 19:33

La morte prematura di un giovane ragazzo è sempre una ingiusta tragedia, anche in uno sport ove il rischio accompagna ogni eventi, eppure la fine di Cevert lascia un senso di iniqua crudeltà del fato.
Un giovane bello, molto amato, rispettato da tutti i colleghi ed emblema della gioia di vivere, strappato ai cari in un modo così cruento e devastante, senza la possibilità di dimostrare che i suoi disciplinati studi da campione del mondo lo avrebbero portato alla definitiva consacrazione.

A volte in fato si accanisce quasi a volerci dimostrare che, con la nostra mortalità, non potremmo mai ambire all'infinito e a vincere l'inevitabile tragedia. Quasi a volerci dimostrare che nulla può essere così bello e che le favole esistono nella fantasia dei poeti e dei registi. Quasi a rammentarci che il sangue è la contropartita della gloria e del mito.

Purtroppo non ho potuto vederlo correre, ma basta guardare i filmati o le foto delle annate dal 70 al 73 per rimanere colpiti dal fascino magnetico di un ragazzo che gioca con la vita godendone a pieno.
Impressionanti le foto vicine al grande Stewart: Cevert bello e sorridente e Jackie invecchiato e corrucciato dalle sfide di anni terribili, soprattutto in quel 1973 già sporcato dalla tragedia di Williamson.

Che bella storia sarebbe stata quella del passaggio di consegne al giovane scudiero, seguito dal vecchio re ormai in pensione nella corsa all'iride nel 1974.
Una storia che non abbiamo mai avuto modo di vivere.
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da jackyickx » 01/03/2016, 20:56

Se mi è permesso, e spero di non urtare la sensibilità di nessuno, vorrei esprimere una mia idea su Cevert. Io all'epoca non lo amavo per niente, si per il suo modo di vivere le corse, sia perchè lo ritenevo molto sopravvalutato. Ora che sto invecchiando certe cose le vedo un po' diversamente e quell'antipatia che provavo si dissolve sempre di più e viemne soppiantata dal rispetto per un ragazzo che in quell'epoca ha sauto dedicarsi con passione autentica alle pericolossisime corse di allora, in tutte le categorie con cadenza settimanale: F1, F2, Sportscar, Can-Am. Tuttavia la mia opinione su Cevert pilota rimane tuttora simile a quella di un tempo. Un pilota velocissimo ed onestissimo nei confronti del suo caposquadra ma che quando Stewart si ritirava non vinceva ugualmente (vinse un solo GP anche in maniera piuttosto fortuita.). Velocissimo sulle Matra ma il Mondiale Marche la casa francese lo portò a casa grazie a Pescarolo e Larrousse, così come le vittorie a Le Mans. Anche l'Europeo di F2 del 71, nel quale partiva favorito, non riuscì a portarlo a casa. A ben vedere è vero che nella seconda parte della stagione 73 le sue prestazioni erano ormai pari a quelle di Stewart e al Nurburgring sembrava anche più veloce, tuttavia lo Stewart di quel periodo correva solo per portare a casa il mondiale della sua ultima stagione (lo aveva deciso ad aprile, non dopo la morte di Cevert) e lo choc dell'atroce morte di Williamson si era fatta sentire. Poteva François vincere il Mondiale 74? Certamente poteva giocarselo come fece Scheckter, a mio parere superiore ma meno esperto del francese, ma non dimentichiamo che la Ferrari buttò via quel campionato e negli anni successivi la concorrenza sarebbe stata imbattibile per una Tyrrell impelagata nel P34.
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da groovestar » 01/03/2016, 21:07

Purtroppo io mi posso basare solo sulle impressioni lette a posteriori ed è bello leggere l'opinione di chi ha avuto modo di seguirlo direttamente.

La scomparsa amplifica sempre i meriti (vedi Bianchi), tuttavia leggere le opinioni positive di personaggi duri e schietti quali Stewart e Tyrrell mi fa pensare che esistesse qualcosa di più rispetto a quanto mostrato dai numeri in pista.
Il buon Ken faceva ampio affidamento su di lui e fu costretto ad affiancare al veloce ed inesperto Jody un Depailler sul quale, all'epoca, non aveva puntato.
La cosa per me certa è che all'epoca le vetture del team non fossero proprio alla pari, ma se guardiamo le prestazioni della 007 del 74 ci rendiamo conto che, con un po' di esperienza e costanza in più, il titolo non era un affare impossibile, soprattutto se il team era guidato da un pilota ormai esperto e di riferimento.
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