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Nel nuovo libro di Gianni Cancellieri "Formula 1 Portrait's - gli anni sessanta / the sixties", il capitolo dedicato a Lorenzo Bandini (oltre 20 pagine) fa giustizia dei luoghi comuni che in questo lungo thread abbiamo contribuito a smascherare.
L'autore cita dati oggettivi, e smentisce tutte le voci ripetute per 50 anni, dimostrando che Lorenzo non era certo vittima della "stanchezza", mentre l'incidente viene descritto correttamente e dettagliatamente.
Penso sia un bellissimo omaggio a Lorenzo, oltre che importante, vista l'autorevolezza del volume e del suo autore.

Benissimo!

Il mio papi che chiede ed ottiene l'autografo di Lorenzo. Immagine credo risalente alla 1000 Chilometri di Monza '65, prima edizione assoluta.

Ma che eccezionale e preziosa testimonianza!!

GLI OCCHIALI DI LORENZO

Gli occhiali vetusti qui di fronte a me.
Le diverse visiere, da adattare alle mutate condizioni del tempo, della pista e delle cangianti situazioni durante le prove e le gare.
Le veline a separarle una ad una, affinchè non si potessero segnare dal loro involontario contatto.
L’elastico consunto e liso, rattrappito dai decenni, le tracce di polvere della lieve ruggine mai definitiva.
La gomma vecchia a dare un contorno alla visuale.
Il nastro adesivo sulla parte superiore di una visiera, da adottare per graduare le diverse inclinazioni di intensità della luce.
La visiera verde trasparente per filtrare i raggi ultravioletti delle gare estive al fine di potere perfezionare meglio le traiettorie ed i sorpassi.
La visiera per Montecarlo, “la famosa Montecarlo…”, ove il repentino passaggio dall’uscita del tunnel verso la fatale chicane, con il sole in faccia, lasciava sempre un momento di buio alla vista.
La piccola scatola dalla corporatura incerta a contenere tutto, con la tua firma a sancirne l’identità.
Chissà questi occhiali di Lorenzo Bandini quante volte hanno superato, chissà quante volte hanno tallonato Clark, Surtees e Hill e quanti giri hanno compiuto nel banking di Daytona e nei rettilinei di Le Mans, nelle tortuosità del ‘Ring e nelle curve veloci di Spa, nel cemento di Sebring e nelle compressioni della Targa Florio.
Ora, con questo tuo cimelio, mi illudo di averti ancora qui: cerca se puoi da lassù di renderci più tenue lo sconforto di questo nostro amaro tempo, che ci piega ma non ci vince, e lo chiedo solo a te che a tutti noi hai dato così tanto senza chiedere nulla in cambio.

Questo si che è un pezzo di storia

Ma veramente!
Per non dire della tuta

Senza parole, che tesoro prezioso, testimonianza di un uomo, oggetti che parlano a chi li osserva.

Avvocato, sei un grandissimo custode della memoria di Lorenzo (e non solo).

Una bella immagine di Lorenzo ai box del Nurburgring al GP di Germania 1966.

Molto bella, grazie!

sundance76 ha scritto:Nel nuovo libro di Gianni Cancellieri "Formula 1 Portrait's - gli anni sessanta / the sixties",

Comprato e letto con avidità!
Finalmente un libro che fa giustizia della deformazione della realtà avvenuta nel corso degli anni.
Mio figlio tra l'altro ha trovato sulle bancarelle il libretto di Franco Lini scritto all'indomani dell'incidente.
È singolare che - lasciando da parte la discutibile figura umana di Lini - egli stesso non parli né di sbandate o testacoda sull'olio, né di stanchezza, demandando in sostanza alla pura fatalità la tragedia.

Un bello speciale di Cancellieri con tanti filmati d'epoca, ora caricato su YouTube

avvocato ha scritto:[..]

- Pier Attilio Trivulzio, in NATO PER CORRERE, non ha potuto e voluto scrivere nel novembre/dicembre 1967 (data di pubblicazione del libro) quanto sapeva, me l'ha confermato lui stesso qualche settimana fa.

Pier Attilio Trivulzio è stato trovato morto nella sua abitazione.

https://www.ilcittadinomb.it/news/crona ... -di-monza/