Lorenzo BANDINI

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Powerslide » 16/03/2009, 12:03

Ho aspettato stamane per vedere i filmati: ieri sera, reduce da un battesimo, non me la sentivo.

Ho buttato dietro le spalle tutte le immagini che potevano ferirmi e mi sono concentrato su quelle, per me, belle: la vecchia "vera" Monza, la partenza LeMans e la sua prima "vera" curva, i mitici passaggi della Targa.

Ho chiuso gli occhi e per un momento ho sognato di essere ancora giovane in un mondo "giovane".

Grazie!!!!!!!!
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da Mclaren7C » 20/03/2009, 10:16

Ecco alcune belle immagini per ricordare Bandini.

1965
Gp di Monaco
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Gp d'Italia
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1967
Gp di Monaco
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da Pedro59 » 20/03/2009, 12:48

Amici,
per chi ha la mia età, Lorenzo Bandini è un ricordo presente, non così netto come quello di un idolo dell'adolescenza (Pedro Rodriguez e Regazzoni) o dei vent'anni (Villeneuve), ma abbastanza vivo per lasciarti un groppo in gola.
Stavo per compiere otto anni quel 7 maggio 1967 e non era una domenica come le altre perché "c'erano le corse in TV".
Per me e per i miei coetanei "le corse" erano il Circuito del Mugello, giorni vissuti a respirare passione, a vedere auto bellissime dalle forme e dai colori inconsueti, ad ascoltare i discorsi dei grandi.
La televisione era un'altra cosa, più distante, ma ugualmente agognata.
Allora trasmetteva il GP di Montecarlo, il GP d'Italia, la partenza e l'arrivo della 24 Ore di Le Mans, qualche brano della Targa Florio, la 1000 Km di Monza.
La 1000 Km quell'anno l'aveva vinta proprio Bandini, quindici giorni prima, ed io me lo ricordavo.
I grandi (mio padre ed un parente, Dino, appassionato di corse) avevano grandi aspettative per quel pilota dal volto triste, poteva vincere quel Gran Premio e diventare Campione del Mondo. Non capivo bene cosa volesse dire, ma mi sembrava importante.
Non guardai tutta la corsa, non me lo ricordo e non credo sia importante, forse mi ero allontanato per giocare ed a un certo punto sentii le voci di mio padre, di Dino, che quasi urlavano. Mi avvicinai al televisore ma non si vedeva nulla, o almeno quello che vedevo non era quello che mi aspettavo.
Ricordo che mia madre mi portò via.
L'altra immagine è di qualche giorno dopo ed è "il signore del telegiornale".
Allora il telegiornale andava in onda solo sul Nazionale, alle venti in punto, e veniva letto da un giornalista seduto ad una piccola scrivania sulla quale era appoggiato solo un telefono. Il giornalista di solito usava un tono impersonale e teneva in mano dei fogli dai quali letteralmente "leggeva" le notizie, alcune delle quali, e più importanti, avevano dei servizi filmati.
Quella sera il "signore del telegiornale" annunciò con voce grave "Lorenzo Bandini è morto in seguito alle gravissime ustioni riportate", poi sullo schermo passarono le immagini di una donna la cui bellezza era sconvolta dal dolore.
Era Margherita Bandini, mia madre che era seduta accanto a me disse soltanto :- "povera donna"- ma a me sembrò che quelle fossero tutte le parole del mondo.
Poi vennero le immagini sulle riviste, le foto delle fiamme le polemiche sulla sicurezza dei circuiti cittadini che allora non capivo.
Il mese successivo nel mio paese si corse una gara di F3, c'erano Tino Brambilla, Geki Russo, Lella Lombardi,            per noi bambini fu una festa ancora più grande del Circuito del Mugello, quelle macchine con le ruote scoperte per noi erano come le formula 1, il brutto ricordo di quel fuoco che aveva spento per sempre gli occhi tristi di Bandini sembrava essere svanito.
"Geki" Russo - dicevano i grandi - avrebbe preso il posto di Bandini, sarebbe stato lui il nuovo Campione su cui riporre le speranze di un nuovo Ascari.
Noi bambini lo guardavamo estasiati. 
Sette giorni dopo la F3 avrebbe fatto tappa a Caserta dove in un terribile ed assurdo incidente causato dalla colpevole imperizia degli organizzatori avrebbero perso la vita tre piloti: "Geki" Russo, "Tiger" Perdomi e lo svizzero Beat Fehr che aveva cercato in un gesto di estrema generosità di avvertire i colleghi del pericolo ed era stato travolto ed ucciso.
Da allora per me il ricordo di Bandini resterà per sempre collegato a quello di questi altri tre piloti scomparsi, soprattutto a quello di "Geki" Russo che non fece a tempo a diventare il suo erede, ed è un ricordo amaro e struggente.   
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da jerry64 » 20/03/2009, 13:48

[quote="Pedro59"]
Amici,
per chi ha la mia età, Lorenzo Bandini è un ricordo presente, non così netto come quello di un idolo dell'adolescenza (Pedro Rodriguez e Regazzoni) o dei vent'anni (Villeneuve), ma abbastanza vivo per lasciarti un groppo in gola.
...
[/quote]

Bellissimo racconto Pedro, purtroppo tanto vero quanto tragico.    :'(
Con tanta stima, Jerry  :thumbup1:
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da Powerslide » 09/05/2009, 22:59

Non ricordo se fossero gli ultimi mesi del '67 o i primi del '68 e non ricordo neppure da dove e perché io ed il mio amico Marco stessimo rientrando a Milano percorrendo la Cassanese. Ma questo poco importa.
Con Marco avevo fatto tutto il liceo ed ora frequentavamo insieme ingegneria. Lui aveva quella che per me era una grossa fortuna: il padre, affetto dalla paura di volare, usava una Ferrari per spostarsi nei lunghi viaggi di lavoro. Le volte che la Rossa doveva andare dal meccanico, veniva affidata a Marco, Marco mi avvisava ed andavamo insieme. Vent'anni, una vita davanti e una Ferrari sotto il sedere: cosa volere di più? L'officina che si prendeva cura del mezzo era quella di Freddi: il suocero di Bandini. E fu così che conobbi Lorenzo.
Quel giorno, dicevo, stavamo percorrendo la Cassanese ed alle porte di Milano Marco mi dice:
"Ti spiace se ci fermiamo un attimo al Cimitero di Lambrate? C'è la tomba di Bandini, mi han detto che è molto particolare e son curioso di vederla."
Quando Lorenzo era morto, Marco aveva pianto, in silenzio, voltandosi per pudore e fingendo di soffiarsi il naso: lo conosceva da tempo e gli voleva bene.
"Certo, dai fermiamoci." - dissi io, sia perché ne avevo desiderio, sia perché sapevo quanto ci tenesse il mio amico.
A quel tempo il Cimitero di Lambrate era piccolo, completamente diverso da oggi e l'ingresso era uno spiazzo di terra a fianco della strada e due corte rampe di scale in pietra che portavano al livello del campo: piccolo, raccolto come un cimitero di campagna. A destra, dopo il cancello e le colonne in cemento, il gabbiotto del custode.
"Scusi, ci sa indicare la tomba di Bandini? ...... il corridore, il pilota della Ferrari."
"Certo, prendete il vialetto principale, questo, e percorretelo tutto. Quando finisce, guardate a sinistra e lo riconoscete subito. - rispose il custode con una specie di sorriso - Non potete sbagliare."

Oggi il Cimitero di Lambrate è completamente diverso: i cimiteri crescono e si sviluppano più delle città.
La tomba di Lorenzo invece è rimasta uguale: una sopralevata in marmo bruno che s'interrompe di netto, la linea di mezzeria in bronzo riporta date e nomi: dalla nascita, alle vittorie più importanti, fino a quella in cui la curva si tronca: "Montecarlo 10 maggio 1967"  seguita da una piccola croce.
Alla base, la riproduzione del suo casco, cinto da una corona d'alloro, e una bandiera a scacchi.

Marco ed io ci allontanammo in silenzio: groppo in gola e pelle d'oca nascosti da reciproco pudore. Senza parlarci, senza guardarci.

Marco è morto nel '99 stroncato da un cancro cui, prima di arrendersi, tenne testa per tre anni: ne aveva appena compiuti 52.
Le poche volte che vado a trovare mia mamma che riposa cento passi dopo Lorenzo, mi fermo sempre un attimo davanti alla "sopraelevata": rivivo lui e rivivo Marco.
Arrivo da mia madre, le dico con la mente le parole che lei avrebbe voluto sentirmi dire con la voce, ma che il mio carattere ha sempre impedito arrivassero alle labbra.

Poi mi allontano in fretta, accendo una sigaretta e torno al presente.
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da jackyickx » 09/05/2009, 23:36

Caro Power,mi sono venute le lacrime agli occhi a sentire il tuo racconto e stavo propriopensando a Lorenzo nei 42 anni dalla sua tragica scomparsa. lo ricordo con questo filmato in cui racconta la sfortunata Targa Florio del 1966.
http://www.youtube.com/watch?v=1XZRij_a69M
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da duvel » 10/05/2009, 0:19

Toccante.
No, io di Bandini non posso dire nulla perchè non l'ho mai visto e non ho la più pallida idea di cosa stessi facendo quella domenica pomeriggio di 42 anni fa, non avevo neppure compiuto 4 anni e della Ferrari ne conoscevo il nome e il colore, forse...
Eppure, è sicuramente dovuto alla passione di mio papà che ha sempre parlato di auto e competizioni attaccandomene il virus da lì a breve, è come se l'avessi sempre avuto nella mente senza sapere per quale origine. Un po' come per Clark, anche se di quest'ultimo mi sembra di avere una minima cognizione sulle "impressioni" del mio genitore, quando lo scozzese se ne andò.
E' quindi d'obbligo un ringraziamento ai "maggiori" del forum per il loro ricordo. Anche per come è raccontato
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da Uitko » 10/05/2009, 10:50

Grazie infinite Power, la tomba è molto bella nella sua semplicità e mi ha molto colpito vedere il casco di Bandini sopra  :'(
Anche il tuo racconto è commovente, io Bandini, mi vergogno a dirlo, l'ho conosciuto solo dopo aver giocato a GPL dove era uno dei più forti e coriacei corridori dell'AI ma da lì è stato tutto uno scoprire la sua storia e le sue prestazioni, una immensa perdita senza dubbio  :(

Buon riposo Lorenzo.
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da Elio11 » 10/05/2009, 17:28

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da Baldi » 10/05/2009, 17:50

Non voglio parlare di Bandini... agonisticamente parlando non l'ho conosciuto in diretta ma solo letterariamente parlando... direi solo delle squallide banalità.
...e non mi è mai piaciuto.


Il racconto di Power e le foto invece entrano dritte come un pugno nello stomaco lasciandoci immaginare certe storie e certe situazioni, benchè mai vissute.



Certo che la vita a volte non ti mette solo dei "sassolini nelle scarpe"

Ma macigni.
Grandi
E tremendi
...con i quali convivere è devastante...

anche se a volte è terribilmente piacevole cullarcisi, lasciandosi trasportare dai ricordi.

Gioie terribili anche queste!!!
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da jackyickx » 10/05/2009, 20:29

Quando Lorenzo ci lasciò, esattamente 42 anni fa, io non avevo ancora 10 anni e non provenivo da una famiglia appassionata di automobilismo, eppure Bandini stava diventando un "simbolo" per l'Italia povera dell'epoca. Lo dice bene la sorella Gabriella nell'intervista trasmessa su "Sfide": un simbolo per tutti. Un bravo ragazzo, fattosi dal niente, un pilota non di qualità da fuoriclasse, ma che con talento e determinazione era arrivato ai vertici e correva per la Ferrari, simbolo del meglio dell'Italia. Ferrari aveva detto che Bandini sarebbe stato capace anche di morire per la casa di Maranello e così tragicamente fu: ecco questo era Bandini, un pilota che si sapeva dedicare tutto al suo lavoro, alla sua passione, ai suoi sogni. Educato, gentile nei modi, in pista era determinato e pieno di voglia di emergere nella F1. quel 1967 era iniziato nel migliore dei modi e l'immagine della parata di Daytona, voluta da Franco Lini e con protagonista Lorenzo, rimarrà per sempre l'icona di un'epoca dell'automobilismo. Ma quel 7 maggiio accadde quello che non aveva nessun presupposto perchè succedesse: il Gp della consacrazione divenne quello della fine e da un trionfo possibile, probabile si passò ad una scena che tanto ricorda la deposizione di Cristo dalla Croce. Addio Lorenzo, quel giorno te ne sei andato, ma dopo 42 anni tante persone ancora ti vogliono bene e ti ricordano come esempio per il nostro sport e per il coraggio di essere uomini.
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da sundance76 » 10/05/2009, 20:34

Io continuo a pensare che senza quel maledetto cavo-acceleratore sfilatosi a Reims '66 (dove Bandini stava dominando, ed era già in testa al mondiale: con una vittoria il campionato '66 sarebbe stato tutto un'altra storia....), il destino di Bandini non si sarebbe compiuto a Montecarlo '67....
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da jackyickx » 10/05/2009, 20:45

[quote="sundance76"]
Io continuo a pensare che senza quel maledetto cavo-acceleratore sfilatosi a Reims '66 (dove Bandini stava dominando, ed era già in testa al mondiale: con una vittoria il campionato '66 sarebbe stato tutto un'altra storia....), il destino di Bandini non si sarebbe compiuto a Montecarlo '67....
[/quote]
Il 1966 fu un anno particolare per la f1, con i motori 3000, la lite fra Ferrari e Surtees. Sta di fatto che dopo Reims la Ferrari rinuncioò al GP di GB ( e poi a quello finale) mentre Scarfiotti vinse a Monza ( si disse per volere specifico della scuderia). Bandini fu sempre tra i più veloci ma purtroppo in quegli anni la f1 non era una priorità assoluta per Maranello. Bandini comunque si assicurò la prima guida per il 1967 e la confermò nell'anno con le prestazioni in Sportscar e anche in F1 , nella Corsa dei Campioni. Per far capire quanto contasse la F1 in Ferrari in quegli anni basti dire che rinunciò alla prima gara del 1967.
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da Powerslide » 10/05/2009, 23:12

Volevo ringraziare tutti per le loro parole.

Grazie a jackyickx per il bellissimo filmato e a Baldi per aver descritto perfettamente un sentimento, una sensazione che per anni non ero stato capace di comprendere.
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da Slider » 12/05/2009, 20:59

Ciao a tutti.
Belli gli interventi su Lorenzo Bandini, ho guardato i filmati e mi è venuto il nodo alla gola.
Fra l'altro, ma mi sembra che l'argomento sia già stato discusso nella sezione libri, nessuno ha pensato di scrivere una biografia "definitiva" su di lui (è una mancanza che si sente anche per altri piloti coevi per es. Scarfiotti).
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